Tequila, Triple Sec, lime, crusta di sale, talvolta uno spicchio di limone o lime a complemento. Sono gli ingredienti di uno dei classici del bere miscelato: il Margarita, che compie 75 anni, o forse no. Perché molte sono le storie che si contendono la nascita del cocktail. Tutte che rimandano oltreoceano, nel periodo compreso tra gli anni ’30 e i ’40.
Secondo una delle storie legate all’origine del drink, nel 1948 Margaret Sames inventò il cocktail ad Acapulco con una parte di Cointreau, tre parti di tequila e una parte di succo di lime. Se questa data di creazione fosse vera, il drink avrebbe 75 anni. Ma William Grimes, autore di “Straight Up or On the Rocks: The Story of the American Cocktail”, afferma che ci sono molte testimonianze precedenti a questa data, e in effetti tra le molte narrazioni sulla sua nascita, molte risalgono agli anni ’30. C’è, per esempio, quella che lo attribuisce al barman Daniel Negrete che lo creò nel 1936 al bar del Garci Crispo Hotel in onore della sua futura cognata Margarita, il giorno prima del matrimonio con il fratello David, per qualcuno addirittura come regalo di nozze.
Al 1938 risale invece la storia secondo la quale Carlos “Danny” Herrera lo inventò al ristorante del Rancho La Gloria, tra Rosarito Beach e Tijuana per l’attrice Marjorie King, che non poteva bere altro distillato della tequila. Mentre per qualcuno è stato inventato nel 1934 al club Los Dos Republicas di Matamoros per Marguerite Hemery. Un’altra versione lo attribuisce invece a Pancho Morales che lo creò il 4 luglio del 1942 al Tommy’s Place di Juàrez. Un’improvvisazione – pare – perché il barman non era certo della ricetta del Magnolia, il drink ordinato da una sua cliente. Tra le storie anche quella che lo vuole un omaggio di Enrique Gutierrez di Tijuana, Messico, per l’attrice Rita Hayworth, il cui nome di battesimo era Margarita Cansino. Quale che sia la storia vera, la sua fortuna stata dirompente e ancor oggi è uno dei drink più bevuti al mondo, nella versione originale e nelle molte varianti. A partire da quella frozen, in cui gli ingredienti vengono frullati con ghiaccio, passando per il Tommy’s, con lo lo sciroppo di agave al posto del Triple Sec, servito – pare – per la prima volta nel 1980 nel Tommy’s Restaurant and Wirld’s Best Tequila Bar di San Francisco, da Julio Bermejo. Chi ama le note affumicate, invece sostituisce la tequila con il mezcal.
Aggiungere tutti gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio.
Agitare e filtrare in un bicchiere da cocktail raffreddato.
Crusta di sale
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