Mangiare da soli al ristorante riservando un tavolo per farsi accompagnare da se stessi è diventato il trend del momento: le solo dinner (come anche i solo date, gli appuntamenti da soli che sotto l’hashtag #solodate registrano circa 145mila post) sono diventate un fenomeno dei social. Abbandonate l’idea che mangiare da soli è da sfigati, adesso fa figo.
Ci siamo occupati in varie occasioni della tendenza di andare da soli al ristorante, scoprendo – con grande sorpresa – che ha i suoi vantaggi come quello di poter osservare il contesto in cui si è immersi, dare importanza al servizio, alla cucina (meglio se a vista), assaporare con coscienza le pietanze, e perché no, fare anche incontri interessanti, giacché non siamo distratti da commensali con cui colloquiare. Però la regola numero uno, imprescindibile, è quella di mettere da parte lo smartphone.
Di contro, da parte dei ristorati, spesso la prenotazione di un solo diner non è vista di buon occhio: in molti hanno dichiarato di registrare delle perdite e preferiscono evitare di accettare tavoli occupati da una sola persona.
A sposare la causa del mangiare da soli è anche l’attrice Marial Bajma-Riva, famosa per i lsuo ruolo di detective nella fiction di successo di RaiUno, I casi di Teresa Battaglia, dove affianca Elena Sofia Ricci. Al Corriere della Sera ha dichiarato: «Mangiare fuori da sola mi piace tantissimo. Ricordo ancora la prima volta: ero a Bari, avevo 21 anni e mi sono sentita parecchio grande, anche perché era la mia prima tournée».
Ora ventinovenne, in questi otto anni ne è passata di acqua sotto i ponti in fatto di cene e pranzi in solitari, eppure l’attrice continua a farlo con grande piacere ponendosi delle regole: «Io m’impongo di non guardare il telefono, affinché sia un momento solo mio. Così, posso godermi il silenzio, le pietanze e osservare gli altri. Non è detto che non fai incontri, magari conosci qualcuno, cosa che per la mia generazione, molto concentrata sul telefonino, non succede spesso». Dispensatrice di consigli, Marial Bajma-Riva ne suggerisce un altro per chi vuole intraprendere la sua “carriera” da mangiatore solitario: «L’altro trucco che rende piacevoli i pasti in solitaria è avere dei posti preferiti: a Parigi, dove vado spesso perché ci lavoro tanto, amo Le Potager du Marais perché mi accolgono salutandomi per nome e mi riservano sempre lo stesso tavolo».
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