Un uomo coreano di 82 anni è deceduto mentre cercava di gustare una prelibatezza coreana chiamata san-nakji, che consiste in un polpo ancora vivo. Il polpo si è infilato nella gola dell’uomo, causandone la morte. Questo piatto – come riporta il quotidiano inglese The Mirror – ha suscitato una discussione intensa sulla sua sicurezza e sulle questioni etiche legate al consumo di animali vivi.
Il san-nakji è una specialità delle zone costiere della Corea del Sud, dove il polpo viene servito poco dopo essere stato tagliato, con i tentacoli ancora in movimento, il tutto condito con un po’ di olio di sesamo.
Negli ultimi anni, sono stati sollevati seri dubbi sulla sicurezza dei tentacoli di questo piatto. Di solito, si consiglia ai commensali di tagliare i tentacoli in piccoli pezzi e masticarli a lungo prima di ingoiarli. Tra il 2007 e il 2012, altre tre persone sono morte in Corea del Sud a causa del consumo di creature marine ancora vive.
Nel 2013 ne sono morte altre due, e una nel 2019. Questi decessi sembrano essere incomprensibilmente elevati, considerando che sono il risultato della scelta di mangiare un cibo ad alto rischio in modo arbitrario.
A causa di questi rischi, il san-nakji è spesso incluso nella lista dei cibi più pericolosi al mondo, insieme al pesce palla (quando preparato in modo errato) e la rana toro. Negli ultimi tempi, il piatto ha guadagnato popolarità, soprattutto tra i turisti.
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