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L'Italia sta con Orban sulla carne coltivata. Scontro tra i ministri dell'agricoltura Ue sui novel foods

I ministri delle potenze agricole di Spagna e Germania si sono espressi contro la posizione ungherese sui nuovi cibi, considerati "una minaccia". L'Italia, con il ministro Lollobrigida, favorevole alle parole del ministro ungherese

  • 16 Luglio, 2024

I 27 ministri dell’agricoltura dell’Unione europea hanno partecipato alla riunione del Consiglio agricoltura e pesca (Agrifish) tenutasi a Bruxelles in un clima non proprio rilassato. C’è stato un acceso dibattito sul tema “novel foods” che, secondo la presidenza ungherese, sono da considerarsi come una minaccia per le tradizioni alimentari europee. Di contro Spagna e Germania hanno espresso una netta opposizione alla tesi dell’Ungheria.

La contestata nota della presidenza ungherese dell’Ue

Pochi giorni fa la presidenza ha inviato una nota alle delegazioni dell’Ue affermando che il consumo di carne e latticini è «una parte importante dello stile di vita europeo», lasciando intendere che le alternative vegetali o da agricoltura cellulare (ovvero la carne coltivata) potrebbero rappresentare una minaccia per la cultura europea. Nel documento, la presidenza ungherese ha sottolineato come la carne e i prodotti lattiero-caseari rimangono una pietra miliare della cultura alimentare europea, nonostante il forte aumento del consumo di alternative a base vegetale: «Quando parliamo di tradizioni alimentari europee pensiamo al roquefort, alla paella, ai pierogi, alla pizza», si legge nel documento, visionato in anteprima da Euractiv, che invitava i Paesi a discutere dei modelli alimentari durante il Consiglio Agricoltura e Pesca del 15 luglio.

Lo scontro durante il Consiglio Agricoltura e Pesca Agrifish

Alcuni dei principali produttori agroalimentari dell’Ue, però, non hanno condiviso la posizione dell’Ungheria sostenendo che innovazione e tradizione possono coesistere, e che le nuove opzioni alimentari non devono necessariamente minare la cultura culinaria del blocco. Il ministro dell’Agricoltura spagnolo e veterano del Consiglio Agrifish, Luis Planas, ha difeso le specialità spagnole davanti ai giornalisti a margine dell’incontro. «Sono nato a Valencia e sono molto orgoglioso della paella, che è una grande tradizione culinaria e un grande prodotto», ha detto Planas sottolineando che la preferenza per i cibi tradizionali «non deve essere una scusa per mettere una benda sull’innovazione nella produzione alimentare» e che «chi ha ragione è il consumatore, e se il consumatore chiede nuovi prodotti, dovremo tenerne conto». A favore della scelta del consumatore si è espresso anche Cem Özdemir, ministro tedesco dell’Agricoltura. «Sono molto orgoglioso del mio cibo locale, ma non sono favorevole a costringere le persone a mangiare questo o quello», ha dichiarato Özdemir ai giornalisti, aggiungendo «Se la gente vuole cibi nuovi, cosa c’è di male? È la gente che deve decidere».

Austria e Italia in linea con l’Ungheria

Tuttavia, alcuni altri Stati membri hanno espresso una posizione più in linea con quella dell’Ungheria. Per esempio, il ministro dell’Agricoltura austriaco Norbert Totschnig, membro del Partito Popolare Europeo di centro-destra, ha dichiarato a Euractiv che l’Ue dovrebbe garantire «una produzione alimentare di alta qualità, tradizionale e regionale». Anche il ministro Francesco Lollobrigida ha condiviso l’interesse di Budapest per la difesa e la promozione della produzione tradizionale e ha ribadito la sua opposizione alla carne prodotta artificialmente: «Non si tratta solo di cibo, significa anche proteggere la terra, l’ambiente, la cultura, la tradizione e la qualità della vita», ha dichiarato Lollobrigida ai giornalisti. A proposito di questo va ricordato che a gennaio l’Ungheria è stata uno dei Paesi che ha sostenuto un documento scritto da Austria, Francia e Italia in cui si sostiene che la carne coltivata in laboratorio è una minaccia per i «metodi di produzione alimentare genuini».

Lollobrigida sul prossimo G7 dei Ministri dell’Agricoltura e la presenza di paesi africani

Durante l’incontro con i giornalisti a margine della tavola rotonda il ministro Lollobrigida ha tenuto a ricordare l’importanza del prossimo G7 che si terrà a settembre in Sicilia: «il G7 a Ortigia sarà anomalo perché ci sarà il supporto di 9 paesi africani per sviluppare meglio una strategia di sicurezza alimentare e cercare di colmare le differenze alimentari. Ortigia sarà uno dei più grandi eventi a cielo aperto, a livello fieristico, perché rappresenteremo gran parte della nostra qualità».

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