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Latte di mandorla: tutto quello che c’è da sapere

A prova di intolleranti e persone affette da allergia alle proteine del latte, ricco di gusto e dolcissimo: proprietà, benefici e controindicazioni del latte di mandorla.

  • 01 Maggio, 2019

Dopo aver scandagliato il mondo delle bevande vegetali ( soia, cocco, riso) e quello delle alternative animali al latte vaccino (cammello, capra, cavalla), concludiamo la nostra indagine con un approfondimento sul latte di mandorla.

Latte di mandorla: proprietà e valori nutrizionali

La lista degli ingredienti è davvero breve (acqua, farina di mandorle e alle volte vitamine E, conservante naturale e antiossidante), caratteristica che rende la bevanda adatta pressoché a tutti (tranne, naturalmente, a chi soffre di allergia alla frutta secca). Al contrario del latte di soia, ricco di fitoestrogeni, l’impatto ormonale in questo caso è nullo.

Per 100 grammi di bevanda, ci sono 51Kcal, 1 grammo di proteine, 2,3 grammi di lipidi e 6,6 grammi di glucidi, che apportano la giusta energia necessaria al mattino. Presenta degli antiossidanti – Tocoferolo in primis – e acidi grassi insaturi (oleico e linoleico), oltre a una buona percentuale di calcio, magnesio, zinco, fosforo e potassio.

Bere il latte di mandorla fa bene? Le controindicazioni

Nessuna controindicazione, tranne in presenza degli zuccheri (è preferibile scegliere marchi che non lo contengano): in questo caso, potrebbe essere sconsigliato a chi soffre di ovaio policistico, insulinoresistenza, acne, persone in sovrappeso o diabetiche. Se si sceglie di consumarlo a colazione, comunque, è bene accompagnarlo a un alimento proteico.

Latte di mandorla fatto in casa: la ricetta

Prepararlo in casa è molto semplice. Le mandorle precedentemente ammollate vanno pelate e tritate, unite allo zucchero (se si sceglie di utilizzarlo) oppure un po’ di miele, e infine mescolate all’acqua in un mixer. Una volta ottenuta la bevanda, basterà filtrarla e conservarla in frigorifero in una bottiglia di vetro ben chiusa. Le dosi variano a seconda dei gusti personali: generalmente, per 200 grammi di mandorle, occorre circa un litro d’acqua.

Latte di mandorla in gravidanza e per neonati

Anche in gravidanza è possibile consumare latte di mandorla senza problemi: l’apporto di sali minerali, e soprattutto la componente di calcio, possono essere dei validi alleati durante il periodo di gestazione. L’energia derivata dalla bevanda, inoltre, può aiutare le future mamme a combattere la sensazione di stanchezza che spesso accompagna l’attesa.

Per i neonati il discorso si fa più complesso e, come abbiamo ripetuto più volte, è opportuno chiedere sempre un parere al proprio pediatra di fiducia. Il latte di mandorla è sconsigliato durante la fase di svezzamento, periodo in cui il bambino ha bisogno di una composizione nutrizionale specifica e in continua evoluzione (il latte materno, infatti, cambia nel tempo, adattandosi alle esigenze del neonato). Può rappresentare però una buona fonte di energia in seguito, nell’età dello sviluppo.

Ricette con il latte di mandorla

Come nel caso del latte di riso, quello di mandorla può essere sostituito in molte preparazioni, soprattutto dolci: chi ama il sapore aromatico della bevanda, può provare a usarla nella crema pasticcera, i budini o dolci al cucchiaio. È ottima anche per torte morbide, crostate vegane e biscotti, senza dimenticare le specialità salate come la besciamella o il purè di patate. Last but not least, la bevanda salentina per eccellenza: il caffè in ghiaccio.

a cura di Michela Becchi

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