Notizie / Attualità / Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards 2021. Premi all’innovazione gastronomica in montagna

Idee

Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards 2021. Premi all’innovazione gastronomica in montagna

Tre vincitori che raccontano come il futuro della montagna passi anche dalla produzione e trasformazione di cibo, in ottica antispreco e identitaria. Per la prima volta, il premio sull’innovazione promosso da Lagazuoi Expo Dolomiti si concentra anche sulla gastronomia. Chi sono i premiati?

  • 11 Febbraio, 2021

Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards. L’obiettivo del premio

Lagazuoi Expo Dolomiti è un centro espositivo unico nel suo genere, nato a 2778 metri di altitudine, sulla vetta del monte Lagazuoi, balcone privilegiato sulle Dolomiti altoatesine, tra Cortina e l’Alta Badia. Per onorare la sua posizione, da due anni, il polo culturale promuove un concorso che vuole individuare e premiare le idee più innovative nate ad alta quota, per dimostrare che la montagna può essere luogo del futuro e dell’innovazione. E l’edizione 2021 dei Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards ha declinato il tema concentrandosi per la prima volta anche sul mondo del cibo, dando spazio a nuove pratiche e stili di vita sostenibili che ruotano intorno all’allevamento alla coltivazione e alla trasformazione delle materie prime.

Idee per il futuro del cibo di montagna

Ad aggiudicarsi il premio per la sezione Produzioni Enogastronomiche di montagna, dunque, sono tre realtà che valorizzano il territorio attraverso un lavoro all’avanguardia, identitario e sostenibile: il ristorante SanBrite, punta di diamante della ristorazione della conca di Cortina d’Ampezzo; il caseificio artigianale Eggemoa di Selva dei Molini (in Valle Aurina, BZ); la distilleria dolomitica Zu Plun. Per individuare i progetti partecipanti sono stati coinvolti, in qualità di esperti, Maddalena Fossati Dondero, direttore de La Cucina Italiana, Norbert Niederkofler, chef del ristorante St. Hubertus di San Cassiano, e Massimiliano Tonelli, direttore editoriale di Gambero Rosso e Artribune; ma selezionare i vincitori è spettato alla giuria di qualità, composta da studenti del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche dell’Università di Parma, coordinati dalla docente Cristina Mora.

I tre vincitori

I tre progetti premiati rappresentano ciò che gli Awards vogliono valorizzare: la capacità di raccontare la montagna come portatrice di valori propri, alternativi a quelli di pianura e di città. “In un territorio estremo, in larga parte selvaggio, la convivenza tra la natura e l’uomo continua a plasmare la cultura e ispirare innovazione: ecco che temi come l’alimentazione e la produzione enogastronomica diventano dirompenti generatori di novità che possono essere esportate con successo altrove”, spiega la motivazione del premio.

piatti del menu degustazione SanBrite

Del lavoro del SanBrite, per esempio, si evidenzia l’approccio rigenerativo e circolare alla cucina, fondato su un’identità agricola precisa; non a caso, il progetto di ristorazione nasce nel 2017 dal recupero dell’ex fienile di famiglia, con vista sulle Tofane, lavorando in simbiosi con il proprio caseificio e con le cantine dei vini e dei salumi. A guidarlo sono Riccardo Gaspari e Ludovica Rubbini, che in tavola propongono prodotti locali, radici, tuberi, prevalentemente autoprodotti, e rimettono in circolo tutti gli scarti, trasformati in concime o mangime per gli animali.

Tagliere di formaggi di Eggemoa

Eggemoa, invece, ha una storia ventennale, portata avanti dal giovane casaro Michael Steiner e 1300 metri di altitudine, nella Valle dei Molini. Con il latte crudo di malga delle sue vacche crea formaggi a pasta morbida spazzolati a mano e affinati in modo originale come Carbo, maturato in cenere di legno, Silva, stagionato in corteccia di abete rosso, Herbarius, all’aroma di trigonella, alias fieno greco, Floralpina, con timo e bacche di ginepro, Larix, profumato di resina di larice.

Il Dol Gin di Zu Plun con cascata

E poi c’è Zu Plun, laboratorio del mastro distillatore Florian Rabanser (già cuoco), ricavato all’interno di un maso ristrutturato, all’interno degli antichi possedimenti terrieri del Castello Hauenstein, a 1000 metri di altitudine. La distilleria produce gin, rum invecchiati in botti di rovere, distillati di frutta o alle erbe selvatiche e grappe con ingredienti di montagna, e oggi è conosciuta in tutto il mondo. Tra i prodotti più celebri e identitari, il Dol Gin, dedicato alle piante botaniche delle Dolomiti.

Tutti i vincitori dei Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards 2021

 

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE...

Corsi per Appassionati

Corsi per Professionisti

University

Master

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati

La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

In edicola

No results available

Reset

No results available

Reset