Il vino è il prodotto più rubato dagli scaffali di supermercati, ipermercati e discount. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dello studio “La Sicurezza del retail in Italia” realizzato da Crime&Tech lo spin off dell’Università Cattolica, nel periodo da gennaio 2021 a settembre 2023. Insieme al vino, sul podio dei furti compaiono, nell’ordine altri alcolici, salumi, formaggi, tonno in scatola e caffè.
Lo studio rivela anche le modalità del colpaccio. I ladri da scaffale praticherebbero principalmente il taccheggio, ossia il furto della merce esposta (da qui l’escamotage di molte catene di mettere i prodotti più preziosi sottochiave o muniti di capsula antifurto) e avrebbero addirittura un giorno preferito: mercoledì o giovedì. In pratica, nel corso della spesa di metà settimana e quasi mai nel fine settimana (troppa gente in giro?). Il valore medio della refurtiva per ogni singolo caso è di 14 euro.
Chi sono i Lupin del supermercato? In prevalenza uomini, ma con una percentuale di poco superiore al gentile sesso: 56% Vs 44%. Vino a parte, si concentrano sui formati già porzionati o confezioni di dimensioni ridotte. Ma pare che apprezzino molto anche i preaffettati e i pregrattugiati. Secondo l’analisi, i furti provocherebbero differenze inventariali che complessivamente ammontano in media all’1,38% del fatturato annuo delle aziende del settore Retail e Gdo in Italia, con perdite stimabili di circa 4,6 miliardi di euro.
Di certo, il caro vita ha fatto accelerare il fenomeno, soprattutto in un Paese come l’Itala, dove la tavola è una componente importante della spesa familiare che assorbe in media circa il 18% delle risorse con una spesa media mensile di 482 euro.
Secondo Coldiretti, la voce più pesante nel carrello delle famiglie resta quella di carne e salumi per i quali si spendono mensilmente 104 euro, davanti a pasta, pizza, pane e cereali (76 euro), mentre al terzo posto si piazza la verdura con 61 euro. Latte formaggi e uova, con 58 euro, e frutta a 41 euro, poco davanti al pesce, 38 euro.
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