AGGIORNAMENTO H.17:18
A seguito dell’annuncio delle iniziative per celebrare la pasta antifascista, l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), con un post su Facebook, dà notizia del divieto della manifestazione simbolica e scrive: “A Rosà (Vicenza) la Sindaca, in palese violazione della Costituzione, non concede lo spazio per la Pastasciutta antifascista perché il nome “può essere un richiamo di disordini e di problemi di sicurezza e ordine pubblico”. A Porto Burci (sempre Vicenza) compare una scritta intimidatoria del “Mis” contro gli organizzatori della Pastasciutta: “Se manca l’olio lo portiamo noi”. Accade oggi, 25 luglio 2023. E noi non smetteremo di denunciare alle autorità competenti e di diffondere unità e cultura ANTIFASCISTE”
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Dopo giorni passati a disquisire della pasta in bianco a 26 euro servita dallo chef Alberto Quadrio al Portrait di Milano (la notizia degli ultimi giorni è che Quadrio ha lasciato il ristorante in polemica con la proprietà), oggi la riscossa del piatto simbolo di semplicità all’italiana arriva grazie alla ricorrenza voluta dall’Istituto Cervi di Gattatico (Reggio Emilia).
Facciamo un passo indietro. Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del Fascismo esautora Benito Mussolini dal ruolo di capo del governo, il dittatore viene arrestato e il Paese celebra la fine, dopo 21 anni, del Fascismo. Un momento di festa temporaneo, perché la guerra non è per niente finita, ma un momento di condivisione memorabile. Soprattutto in un paese emiliano: il 27 luglio, infatti, un paio di giorni dopo, i membri della famiglia Cervi, in un evento di generosità collettiva, si procurano a credito gli ingredienti e cucinano 370 chili di pasta in bianco con burro e formaggio da condividere con tutta la loro città, Campegine, e il piatto diventa simbolo della libertà e della lotta antifascista.
Da allora il 25 luglio, oltre ad essere la data ufficiale della caduta del Fascismo, è il giorno della pasta antifascista. Anche perché nella vulgata culturale fascista la pasta era considerato un alimento non patriottico, da mollaccioni: il primo punto del Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti era proprio per l’abolizione della pastasciutta. La ricorrenza viene ricordata anche grazie all’azione dell’Istituto Alcide Cervi, fondato nel 1972 a Reggio Emilia, per raccogliere il patrimonio di valori storici rappresentato dalla figura di una famiglia di martiri dell’antifascismo.
La pastasciutta antifascista sarà servita stasera, a Gattatico, a Casa Cervi, nell’ambito del Festival della Resistenza. Ma non solo, perché circoli ARCI e sedi ANPI in tutta Italia serviranno il piatto, tutte le info qui.
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