Si chiama Tharshan Selvarajah, è un fornaio dello Sri Lanka, vive in Francia da 17 anni ma non ha ancora la cittadinanza. E ogni mattina alle 6.30 arriva al Palazzo dell’Eliseo per consegnare le sue baguette. Le migliori del Paese
Quest’ultimo è stato il 30esimo anniversario del “Gran Premio della Baguette Tradizionale Francese” organizzato dal municipio di Parigi, e il 37enne ha battuto altri 126 concorrenti con il suo pane. Guadagnandosi il diritto di servire Macron e il suo staff per un anno. La sua boulangerie, Au Levain des Pyrénées, è una vera chicca nella periferia est di Parigi: in città Selvarajah ci è arrivato nel 2006, cominciando a lavorare in un ristorante italiano, dove era solito andare Xavier Maulavé, proprietario di diversi panifici parigini. È stato lui a introdurre il giovane al mondo dell’arte bianca, un settore del quale non conosceva nulla, ma di cui si è innamorato all’istante. La prima volta che ha partecipato alla competizione, conquistando la medaglia di bronzo, è stato nel 2018: tre anni dopo, Maulavé decide di dedicarsi ad altro, e così l’artigiano si mette in proprio, acquistando uno dei punti vendita.
Il fornaio lavora senza sosta, ha preso un appartamento vicino alla boulangerie per tenere il passo con i ritmi frenetici dell’attività, mentre moglie e figli sono rimasti più vicini al centro. Una separazione dolorosa ma necessaria per Selvarajah, che ancora oggi non ha fatto richiesta per la cittadinanza, nonostante la moglie e i bambini siano cittadini francesi a tutti gli effetti. “Forse un giorno lo farò anch’io” ha dichiarato al New York Times, “ma adesso non ho tempo”. Il suo permesso di soggiorno dalla validità di 10 anni è sufficiente. Piuttosto, è deluso dalla reazione mediatica alla sua vittoria, dimenticata più in fretta rispetto alle precedenti edizioni. E non ci è scappato neanche un selfie con Macron, che agli altri vincitori aveva invece concesso uno scatto insieme.
Non solo: ogni anno la confederazione dei fornai francesi organizza una festa per celebrare la nascita della baguette tradizionale, ricetta definita nel ‘93 con il “decreto pane”. Per l’artigiano, il fatto di essere il primo vincitore non francese (o comunque non proveniente da un Paese che abbia un legame coloniale con la Francia) non è andato giù ai colleghi. E sempre al NYT ha dichiarato di non essere ancora stato pagato dall’Eliseo… “magari a fine mese”.
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