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I noodles istantanei amati dai detenuti: ecco il ramen dei carcerati

Un bizzarro libro statunitense raccoglie le ricette degli chef improvvisati dietro le sbarre, tra i quali anche alcuni vip dal trascorso controverso. Si scopre così che i noodles, economici e istantanei, possono essere utilizzati per ogni genere di ricetta.

  • 10 Ottobre, 2023

Qual è la base dell’alimentazione del carcerato medio americano? Acqua, acqua, fuochino. Ma sì: il ramen. Naturalmente non quello servito in ciotole eleganti e magari kintsugi, ovvero trattate con la raffinata tecnica giapponese che le rompe e le reincolla. No, qui parliamo dei noodles istantanei in vaschette, a basso costo e facili da preparare, talmente amati dagli orientali che anche gli alberghi italiani hanno dovuto negli ultimi anni dotare le stanze di bollitore per accontentare i clienti internazionali.

Istantaneo è meglio

Questo prodotto culto del detenuto è celebrato in un libro che sta avendo un certo successo negli States, e che è stato citato anche dal podcast Gastropod, che ha intervistato uno degli autori, Gustavo “Goose” Alvarez, che ha trascorso tredici anni nelle patrie galere e vanta quindi un curriculum gastrocarcerario di primissimo piano. Il libro è intitolato Prison Ramen: Recipes and Stories from Behind Bars, è edito da Paperback e curato, oltre che da “Goose” anche da Clifton Collins Jr. (la prefazione è di Samuel L. Jackson) e si propone come un ricettario decisamente hardcore, un “Kitchen Confidential” dietro le sbarre. Un libro vitale e divertentissimo, che getta una luce sull’insospettabile creatività culinaria di chi si trova a mettere insieme pranzo e cena con ingredienti rimediati, o procurati sganciando qualche dollaro, comunque a basso costo e dal sapore forte, perché la prigione non è luogo da fighetterie fine dining. Del resto, come si legge nell’introduzione, “quando sei in prigione, un po’ di soldi allo spaccio possono fare la differenza tra una vita di insapore miseria e il piacere di ricreare il sapore dell’infanzia“.

Il machete di Danny Trejo

Gli autori delle ricette sono tutti ex detenuti, molti anonimi ma pieni di creatività, e anche qualche personaggio famoso dal passato in chiaroscuro, come l’attore Danny Trejo, che ha recitato nella serie culto Breaking Bad, e che propone il suo Trejo’s Machete Ramen, che ha tra gli ingredienti due confezioni di ramen al chili, salsiccia di maiale, Doritos, salsa tabasco, mais tostato, maionese, cipolle, pomodori, formaggio spalmabile e peperoncini jalapeno. La festa del junk food, ma certo in carcere anche le stelle si vedono a scacchi.

Burritos e tortilla

Altro vip con trascorsi gastrocarcerari è l’attore Shia LaBeouf, che racconta di essere stato incarcerato cinque volte, la prima addirittura a 9 anni, quando venne arrestato per aver rubato un paio di Nike e fornisce ai curatori del libro il suo contributo, un Egg ramen salad sandwich, un panino nel quale finisce del formaggio e un pastone fatto di ramen triturato e ammorbidito, i suoi condimenti, uova e maionese. Non vi è venuta voglia di farvi arrestare? Gli altri vip sono il chitarrista Slash, l’attrice e cantante Taryn Manning e  poi una serie di cuochi anonimi creatori di delizie come l’Hit Man Burritos, lo Sloppy Ramen Joe, l’Onion Tortilla Ramen Soup, lo Shawshank Spread e perfino di un rimedio contro il raffreddore, questo almeno senza ramen, a base di tè, scorza d’arancio, zucchero, miele e sciroppo contro la tosse. Dal Ristorante Alcatraz è tutto. Buon appetito,

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