
Il nome di Xavier Niel, imprenditore francese multimilionario, è legato principalmente al mondo delle telecomunicazioni, conosciuto per l’invenzione del provider Free e per la fondazione della compagnia Iliad (ma il tycoon transalpino è anche co-proprietario del quotidiano Le Monde). A Parigi, ha fondato il campus di incubazione per startup Station F, il più grande del mondo, avviato nel 2017: progetto faraonico dotato di tremila postazioni per startupper, un auditorium, un campo da tennis sul tetto, sessanta sale riunioni nello spazio che fu dell’Halle Freyssinet, ex deposito ferroviario di Parigi Est. Al suo interno, dal 2018, opera anche uno dei ristoranti più ambiziosi del gruppo Big Mamma, La Felicità. Niel, dunque, è abituato a pensare in grande. E non si smentisce con l’ultimo progetto annunciato alla stampa, una scuola di formazione all’avanguardia per agricoltori, operativa a partire da settembre 2021, e gratuita.
Hectar, come si chiamerà il campus co-finanziato dall’imprenditore, ambisce, neanche a dirlo, a diventare il centro di formazione agricola più grande e importante del mondo, pronto ad accogliere ogni anno duemila studenti, che potranno accedere ai corsi senza sostenere alcuna spesa di iscrizione. Niel ha individuato nell’agricoltura il settore con più potenziale per il futuro e l’obiettivo della scuola sarà quello di fornire competenze qualificate a chi vuole intraprendere un mestiere nel settore o rilevare un’azienda agricola. Con lui, nell’impresa, c’è Audrey Bourolleau, ex consulente per l’agricoltura del presidente Macron in arrivo dal mondo del vino, insignita nel 2014 del titolo di donna dell’anno dalla Revue du Vin de France. È lei l’azionista di maggioranza della società costituita per l’occasione (S4H), e guiderà personalmente il progetto che sta prendendo forma a Yvelines, a una cinquantina di chilometri da Parigi.
Il campus, infatti, nascerà sui terreni del Domaine de la Boisserie, che si estendono per seicento ettari e comprendono anche un castello e diversi fabbricati agricoli. L’idea ricalca quella già sperimentata con la scuola 42 nel 2013, quando Niel istituì un centro di formazione per programmatori informatici per ridare linfa a un settore all’epoca in carenza di forza lavoro qualificata, situazione analoga a quella che vive il comparto agricolo nel presente (e la pandemia non ha fatto altro che evidenziare il problema, in tutta Europa). Ancora non è noto il modello didattico che Hectar proporrà ai suoi studenti, di certo incentrato su laboratori ed esperienze sul campo, tanto più che già la scuola d’informatica ideata da Niel nacque sin dall’inizio con l’obiettivo di ripensare l’approccio all’insegnamento, non avvalendosi di docenti, ma offrendo alle classi l’opportunità di imparare progettando (e sbagliando) insieme. Hectar rilascerà ai suoi allievi un diploma o la certificazione di capacità professionale richiesta in Francia per operare nel settore? Al momento non è dato saperlo.
È invece molto probabile che la struttura sarà votata alla sostenibilità ambientale, che sarà anche un pilastro degli insegnamenti trasmessi agli studenti, che si muoveranno tra coltivazioni biologiche e potranno fare pratica in un caseificio interno per la produzione di latte e formaggio. Da tempo, Niel – che a più riprese ha condannato il sistema degli allevamenti intensivi – è attivo nel settore delle proteine alternative, con investimenti mirati allo sviluppo di prodotti plant based, come la startup New Farmers. E infatti Hectar rischia di nascere tra le critiche di chi taccia il progetto di essere eccessivamente ideologico. Di sicuro, si tratta dell’ennesima sfida ambiziosa di Xavier Niel.
a cura di Livia Montagnoli
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