Per Matteo Metullio, Davide De Prà e il loro staff quella di San Silvestro 2024 non sarà solo l’ultima cena dell’anno. A primavera 2025 infatti l’Harry’s Piccolo, Tre Forchette sulla guida Ristoranti d’Italia 2025 del Gambero Rosso lascerà le eleganti sale del Grand Hotel Duchi D’Aosta di Trieste per trasferirsi nello storico Palazzo Dreher, in via San Nicolò 5A.
A 120 anni dalla costruzione, l’edificio che ospiterà Harry’s Piccolo Trieste tornerà alle sue origini, pensate per ospitare spazi di aggregazione – ristoranti e sale da ricevimento della Belle Époque triestina – dopo essere stato successivamente convertito a centro finanziario della città. Il trasferimento risponde all’esigenza di dotare il ristorante, dal 2018 con la conduzione di Matteo Metullio, talento giovane ma con una carriera fitta alle spalle e che lo ha portato al raggiungimento di importanti riconoscimenti, di spazi più ampi pensati per un nuovo stile. «Il nuovo Harry’s Piccolo guarda non solo alla Trieste del presente, ma alla città futura, che oggi iniziamo a intravvedere: in questo nuovo e dinamico contesto, l’alta cucina che proporremo saprà diventare un catalizzatore per l’attrattività internazionale della città, raccontando della tradizione e vocazione di Trieste» commenta Metullio. In realtà già in quella che è lecito chiamare ex sede l’ultima annata aveva segnato un ulteriore upgrade della “rinascita gastronomica dell’Harry’s”: se immutato era il leggendario ligneo banco all’american bar, una rivoluzione minimalista aveva trasformato la sala da pranzo, col tocco floreale su ogni tavolo e un troneggiante carrello con 17 qualità di formaggi.
Le nuove sale saranno caratterizzate da un design di lusso contemporaneo mixato armoniosamente fuso con richiami agli anni Venti. La disposizione degli spazi è concepita per esaltare l’identità distintiva del ristorante, dove la cucina a vista occuperà il centro della scena e i materiali pregiati, legni e metalli nobili, saranno i protagonisti degli arredi. Ogni elemento, dall’illuminazione agli arredi fino alla cantina a vista, è stato selezionato per creare un’esperienza gastronomica ancora più immersiva e sofisticata. Continuerà inoltre la collaborazione con il Grand Hotel Duchi d’Aosta, il magnifico albergo progettato nel 1847 dagli architetti Geiringer e Righetti divenuto nel tempo ritrovo della buona società e poi, con l’arrivo di Metullio e De Prà, luogo di alta ristorazione. Si manterrà infatti il fine dining sotto l’insegna Harry’s ma con un nuovo chef. Il cui nome è ancora top secret.
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