Giorgia apre un bistrot in Salento: ecco come e dove sarà

Dopo il successo come conduttrice dell’ultima edizione di X Factor e l’annuncio della sua partecipazione a Sanremo 2025, la cantante Giorgia decide di spostare per un attimo il suo focus sulla musica e investire nella ristorazione: aprirà a breve un suo bistrot in Salento e precisamente a Galatina. L’amore dell’artista romana per la parte più a Sud della Puglia è cosa nota: sono anni che frequenta la zona con la famiglia e questa è la volta di mettere radici creando qualcosa di suo.

Il bistrot di Giorgia a Galatina

Come spiega Repubblica Bari, la data dell’inaugurazione ancora non è nota, ma tutto il sistema, a partire dai locali in ristrutturazione e dagli annunci di ricerca di chef per il locale con «talento e passione con esperienza per unirsi all’elegante struttura di prossima apertura nel suggestivo centro storico di Galatina, in provincia di Lecce», si sta muovendo. Con ogni probabilità si tratterà di un locale che unisce la buona cucina alla buona musica e la collocazione è nel centro storico della cittadina proprio accanto a un palazzo storico, il Baldi che risale al 1500 oggi diventato un prestigioso hotel 4 stelle. Non si tratterà di un classico bistrot ma, come spiega anche il Quotidiano di Puglia  , sarà un locale moderno dove la cucina salentina e i vini pugliesi la faranno da padrone e si uniranno all’esperienza musicale. Sarà l’occasione per vedere magari grandi artisti in città e assaggiare i prodotti salentini tipici del territorio.

Galatina e la ristorazione in città

Il bistrot di Giorgia, va ad arricchire già il parterre di locali presenti a Galatina. Se dopo un bicchiere di buon vino e un aperitivo al bistrot ci si vuole dedicare una pizza, allora la tappa è da Tipozero, la pizzeria di Samuel Facecchia nel centro storico della città. Se invece ci si vuole concedere un dolce si può fare un salto da Eros Bar, sempre nel centro di Galatina accanto alla chiesa di San Pietro, dove assaggiare il tipico pasticciotto salentino, anche nella versione “tipicciotto”, con grano autoctono.