Con la direttiva Bolkestein l’Europa impone, pure al governo italiano, di liberalizzare le concessioni pubbliche per garantire il ripristino della concorrenza anche nel settore dei balneari. Il Veneto è stata la prima regione in Italia ad applicare la direttiva. E tra i nuovi concessionari ce n’è uno che spicca più degli altri: Mario Moretti Polegato, presidente del gruppo Geox, assieme alla famiglia di albergatori Menazza e al presidente di Unionmare Alessandro Berton, si aggiudica la concessione della spiaggia che va da piazza Brescia a piazza Mazzini a Jesolo, compreso il tratto davanti all’hotel Casa Bianca dello stesso imprenditore.
«In accordo con i Comuni della costa, tra cui Venezia, utilizzando la legge regionale 33 del turismo del Veneto, abbiamo fatto in modo di bandire le gare cercando il rispetto della Bolkenstein: chi si aggiudica la concessione, deve riconoscere quello che è stato fatto da chi c’era prima di lui», così aveva detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera a inizio anno. L’amministrazione comunale di Jesolo ha infatti provveduto a riassegnare le concessioni al miglior offerente, ovvero a chi ha proposto una migliore gestione della spiaggia attraverso progetti di sviluppo da realizzare nei prossimi anni, dal miglioramento dei chioschi, alla realizzazione di giochi per bambini, a una migliore accessibilità per i disabili.
A oggi sono solo due i lotti di spiaggia messi a bando. A contendersi l’“Unità minima di gestione” numero 5 i concessionari uscenti, ovvero il Consorzio Stabilimenti centrali costituito dagli stabilimenti Augustus, Bafile e Casa Bianca, e la società Cbc srl formata da Mario Moretti Polegato (presidente del gruppo Geox e proprietario dell’hotel Casa Bianca), la famiglia di albergatori Menazza e Alessandro Berton, presidente di Unionmare e gestore di altri stabilimenti balneari in Veneto. A contendersi l’Umg7 sempre i concessionari uscenti, società Stabilimento Balneare Marconi srl, e la Sebi Srl dell’imprenditore jesolano Alessandro Iguadala. In entrambi i casi ad aggiudicarsi le concessioni gli imprenditori subentranti e non gli uscenti, grazie anche a investimenti che pare si aggirino a 7 milioni di euro.
Investimenti che a detta dell’amministrazione non dovrebbero ricadere sull’utenza ma che secondo Renato Martin, ex sindaco di Jesolo e presidente del consorzio Bafile, uno degli uscenti, ricadranno eccome sui cittadini: «Il risultato sono state guerre fratricide – ha dichiarato Martin a La Nuova Venezia – con l’ingresso di società di capitali al posto dei consorzi che non avevano scopo di lucro, adesso i privati vorranno guadagnare, fare impresa ed è inevitabile che ciò accada. Basti pensare che nella nostra Umg di 1 km insistono quattro chioschi. Oggi i titolari di queste strutture non sanno ancora che cosa succederà. Al momento non hanno più nulla in mano e dovranno giocoforza accordarsi con chi ha vinto la gara».
Non è dunque da escludere un ricorso al Tar dei precedenti titolari. Un esordio non proprio roseo per le prime spiagge messe a gara nel litorale veneto (sono oltre 70 i chilometri che andranno a gara quest’anno), che però rimangono nelle mani di imprenditori locali, allontanando il timore di una possibile apertura a grandi gruppi internazionali.
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