I moderni gelatieri sono coloro che con una nuova sensibilità hanno riportato sul bancone i grandi classici della gelateria italiana, hanno aperto la strada a nuove sperimentazioni, hanno traghettato definitivamente il gelato al di fuori della sua etichetta di alimento prevalentemente estivo. Con loro abbiamo individuato le linee guida del gelato contemporaneo.
Come si stanno muovendo i gelatieri contemporanei? Come si barcamenano tra tradizione e futuro? Come si rapportano con il territorio e con la sostenibilità? In un’indagine pubblicata nel numero di giugno del Gambero Rosso, mentre cercavamo di rispondere a molti di questi quesiti, abbiamo individuato figure sempre più dinamiche, che studiano per acquisire un bagaglio professionale completo, conoscono attrezzature e tecnologie, la chimica del gelato e dei suoi ingredienti, hanno come obiettivo la salubrità oltre che la bontà del gelato. Lavorano in una modalità attenta all’ambiente e al rispetto dei produttori che sono alla base della sua filiera. Sono i Gelatieri Moderni, con i quali abbiamo stilato i 7 comandamenti del gelatiere moderno.
È il valore aggiunto del gelatiere di oggi, che viaggia, studia, si documenta e ha a disposizione le informazioni necessarie – irreperibili per il gelatiere di ieri – per poter scegliere in piena libertà che tipo di prodotto realizzare.
Panettone a Ferragosto e gelato a Natale, perché no? Il sottozero non è più una prerogativa dell’estate e i gelatieri sanno adattarlo a qualsiasi momento dell’anno. Tanta frutta e freschezza durante la bella stagione, dunque, mentre l’inverno lascia spazio a gusti più “caldi”, cremosi e speziati.
Il cliente non è più (solo) quello di passaggio, che si ferma nella prima gelateria in cui è capitato. Oggi ha una serie di esigenze – intolleranze, scelte etiche, problemi di salute come il diabete – di cui il gelatiere si è fatto “carico”, per rendere questo alimento sempre più inclusivo.
Dedicare attenzioni al prodotto finale, ma anche a tutto ciò che lo accompagna e che viene prima. La sostenibilità in gelateria è cresciuta su vari fronti, come la riduzione degli ingenti consumi idrici, l’impiego di materiali compostabili e una rete di fornitori – vicini e lontani – retribuiti equamente.
Non sostituiscono il talento e le intuizioni di un gelatiere, eppure i macchinari sono indispensabili per far sì che una qualsiasi miscela diventi gelato. Ed evolvono in più sensi, riducendo l’impatto energetico, combinando al loro interno più funzioni e quindi velocizzando i tempi di preparazione.
Il gelato è sempre più una bella fotografia del territorio in cui nasce e delle radici di chi lo fa. Perché se in certi casi spingersi molto lontano è “d’obbligo” (gli esempi sono tanti, dal cioccolato alla vaniglia), la riscoperta degli ingredienti di prossimità è diventata altrettanto fondamentale.
I classici, seppur evoluti, non sono mai passati di moda. E non c’è gelatiere che rinuncerebbe a una nocciola o a una crema. Inoltre oggi il senso della tradizione è anche un altro, incarnato da tutti quei gusti ispirati a ricette – dolci e non solo – figlie del passato e dei ricordi.
foto di Marco Varoli
Articolo uscito nel numero di giugno del Gambero Rosso che potete trovare in versione digitale, su App Store o Play Store
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