Appuntamento online il 9 giugno con l’Open day di Gambero Rosso University: la prima università online rivolta al settore enogastronomico, che mira a formare i professionisti del mondo del turismo, dell’ospitalità e della ristorazione.
Lavorare nel mondo dell’ospitalità? È il sogno di molti, ma – lo abbiamo visto proprio in quest’anno così difficile – è un sogno che per realizzarsi e reggere agli urti degli imprevisti, deve poggiare su basi solide. Non basta saper cucinare bene per aprire un ristorante, dunque, come non basta amare il buon vino per gestire un’azienda vitivinicola e accompagnarla nell’espansione all’estero. Occorre infatti avere a disposizione tutti gli strumenti tecnici, pratici e teorici per affrontare le incombenze delle professioni di questo settore. Un settore complesso, che riguarda l’agroalimentare, il turismo, la ristorazione e gli indotti annessi, che da solo vale circa il 20% del Pil e dell’export nazionale, in cui le potenzialità sono enormi. Soprattutto in questo periodo, in cui ci si avvia verso una rinascita.
Come in altre epoche storiche, è questo il momento di ricostruire e di farlo senza improvvisazioni, ma partendo da competenze certe, per potersi inserire in un mercato competitivo e pieno di insidie, come pure di prospettive. Parola chiave, dunque, formazione. È in questa ottica che il Gambero Rosso ha sviluppato un percorso di studi con la formula di e-learning, in collaborazione con l’Università Mercatorum e Ateneo Telematico delle Camere di Commercio.
Quattro corsi di alta formazione, sei corsi di laurea e due master: è questa l’offerta didattica messa in campo da Gambero Rosso University, che coinvolge professionisti del settore dell’ospitalità e non solo, toccando diversi aspetti: sociologici, giuridici, amministrativi, manageriali, economici, di comunicazione. Il tutto per comporre un mosaico di percorsi diversi, tutti riconosciuti dal MIUR e che riconoscono CFU: si tratti di lauree triennali (in Gastronomia, ospitalità e territori; Scienze del turismo; Gestione d’impresa; Lingue e mercati) o magistrali, (in Relazioni Internazionali e Management), di corsi di alta formazione che approfondiscono La filiera enogastronomica dal produttore al consumatore, La gestione sostenibile dell’impresa agroalimentare e vitivinicola, La progettazione e gestione delle attività di ristorazione, Strategie e gestione del turismo enogastronomico, fino ai master in Turismo agroalimentare e Food and Wine Export Management.
Un programma ricchissimo di insegnamenti per approcciare a uno degli asset più importanti del nostro paese e più strettamente legati al nostro territorio e alla nostra identità, e farlo in modo nuovo, più completo e sistematico. Il mondo che ruota intorno alla filiera agroalimentare e a quella dell’ospitalità è ancora – per certi versi – tutto da costruire: ci sono degli esempi che fungono da stella polare, certo, ma la quotidianità è ancora in gran parte fatta di aziende e persone che si sono fatte sul campo, come accadeva un tempo e come ormai, di fronte a un settore che si deve confrontare con un mercato internazionale, non è più possibile fare. Il mondo del lavoro richiede competenze e professionalizzazione.
Scegliere il percorso formativo più adeguato, oggi, è fondamentale. E per farlo è necessario andare a fondo per comprendere quali siano i possibili sbocchi professionali di ogni corso, per capire come – ad esempio – anche all’interno di attività ristorative o agricole debbono esserci competenze nella gestione d’impresa, mentre le aziende turistiche non possono più ignorare le dinamiche che guidano relazioni internazionali se vogliono guardare ai mercati esteri, e persino nelle nelle istituzioni saper promuovere il territorio con le sue eccellenze anche enogastronomiche diventa cruciale. Quale corso si addice a queste esigenze? Come capire se gli studi intrapresi sono quelli più adatti? In che modo completare la propria formazione?
Per aiutare a orientarsi nella scelta Gambero Rosso University ha dato appuntamento online la mattina del 9 di giugno, con un open day virtuale – sulla piattaforma Zoom (l’iscrizione all’open day è obbligatoria e gratuita) – che consente di guardare dall’interno ogni corso e avere un assaggio di quel che sarà.
A partire dalle 10, con una introduzione all’offerta formativa nel suo complesso, si affronteranno poi – uno dopo l’altro – i vari percorsi: si parte con quelli di alta formazione per passare alle 10.50 alle triennali, seguono le lauree magistrali e i master (alle 11.30) per concludere alle 12,10 con la presentazione della piattaforma telematica.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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