Un’enciclopedia del cibo? Perché no. L’idea non poteva che giungere dal più grande parco al mondo legato al tema food, Fico, che torna a far parlare di sé con il suo nuovo progetto: “Digital Foodpedia”.
Grazie alle 500 ore di formazione gratuita sul cibo, messe a disposizione nel primo anno di attività della Fondazione, “Digital Foodpedia” punta a diventare la ‘Wikipedia’ del cibo. Un archivio permanente di contenuti e informazioni, orientato anche all’educazione alimentare e ambientale, accessibile per studio, ricerche e declinata per livelli di istruzione e formazione, età ed esigenze professionali. Inoltre, è in programma anche l’allestimento di un’aula virtuale permanente di formazione, una video enciclopedia ricca di contenuti “on demand” per studenti, appassionati e professionisti dell’agroalimentare e della sostenibilità.
Il progetto è stato presentato a Bologna dal presidente della Fondazione Fico Andrea Segrè e dal direttore generale Alessandro Bonfiglioli, insieme al coordinatore scientifico Duccio Caccioni e ai primi partner del progetto, gli esperti del Politecnico di Milano – Creative Industries Lab, che si sono occupati di “Fondazione FICO Docet”, un ciclo di dieci lezioni che si protrarrà dal 12 marzo al 23 luglio. Dieci sessioni di un’ora ciascuna, trasmesse in diretta dalle 10.30 alle 11.30 rivolte a un ampio pubblico di fruitori: produttori vitivinicoli, olio, cibo di qualità, consorzi, distributori, professionisti, tipografie, etichettifici, grafici, designer, studenti, futuri professionisti e media di settore. Altro evento in arrivo è la prima edizione del concorso per la progettazione di etichette innovative per l’agroalimentare italiano: vino, olio, pasticceria, cosmetica ecosostenibile.
Il 15 novembre scorso, la ‘Disneyland’ del cibo italiano ha festeggiato il suo primo compleanno con una settimana di eventi. I primi dodici mesi di esistenza hanno fatto segnare 2,8 milioni di visitatori, aumentati, soprattutto, nel periodo estivo grazie all’investimento compiuto in comunicazione. “Quindi la campagna ci ha aiutato ad avere molte presenze” ha dichiarato Tiziana Primori, la quale a sua volta si difende dalle critiche provenienti da qualche visitatore, sostenendo: “Noi siamo davvero un luogo vero, dove ogni giorno 40 fabbriche producono. Poi come sempre c’è chi la vede diversamente”. E per il futuro annuncia nuove opportunità.
a cura di Luca Casale
(questo articolo è una prova del Master in Comunicazione Enogastronomica di Gambero Rosso Academy: nell’ambito di un laboratorio in aula abbiamo chiesto ai ragazzi di realizzare una notizia a partire da una fonte ed ecco il risultato)
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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