Creare una piattaforma galleggiante che ospiti un allevamento di mucche. Era questa l’idea alla base di Floating Farm a Rotterdam, progetto che due anni fa aveva suscitato l’interesse di architetti e allevatori, concepito da Carel de Vries dell’Istituto agroalimentare Courage, Joahn Bosman dell’Associazione Uit Je Eigen Stad (movimento nazionale per l’agricoltura urbana) e Peter van Wingerden di Beladon, società leader nella costruzione di edifici galleggianti.
Iniziativa sostenuta dal fondo per lo sviluppo del porto di Rotterdam Sofie, per un costo totale di 2,5 milioni di euro. Un allevamento a tutti gli effetti che si proponeva di produrre latte, yogurt, burro, formaggi, con tanto di fattoria aperta 7 giorni su 7 e visitabile da scolaresche, cittadini e turisti. Le protagoniste? Una quarantina di mucche di razze locali trapiantate nell’area portuale di Merwe-Vierhaven.
Ora, a due anni di distanza, il progetto a prende forma, e 32 mucche sono già salite a bordo del primo allevamento galleggiante della città. Un passo fondamentale per gli olandesi, che da adesso in poi potranno fare affidamento su una filiera davvero a chilometro zero, e più che mai sostenibile.
La struttura, infatti, è stata progettata con materiali naturali che ricreano un ambiente simile all’habitat ideale delle vacche, che qui possono scegliere se restare nelle stalle o uscire liberamente, dirigendosi verso il “campo”, zona raggiungibile tramite una passerella. L’obiettivo, come spiegava Peter van Wingerden durante la presentazione del 2017, “è quello di non far avvertire agli animali nessuna differenza con l’ambiente naturale”.
Ma non finisce qui: la Floating Farm è anche autosufficiente, perché l’energia necessaria viene prodotta da pannelli solari e turbine eoliche, integrate con il panorama circostante. Il letame è attualmente in fase di separazione, e sarà presto riutilizzato come nutriente per piante, giardini e parchi. Anche l’urina degli animali verrà raccolta e purificata, e rimessa in circolo per irrigare le erbe aromatiche del piano inferiore della fattorie. Tutto il surplus di energia prodotta, infine, sarà redistribuito alle case nei dintorni del porto.
In “fattoria” sono i robot a mungere le mucche, mentre gli slurry robot (letteralmente, robot dei liquami, ovvero i liquidi derivati da feci e urine miste all’acqua di lavaggio e altri liquidi usati in stalla) si occupano di ripulire il tutto. E ci sono poi i macchinari pensati per maneggiare le attrezzature bagnate.
Il mangime per gli animali proviene dalla città e comprende cereali, crusca, bucce di patate ed erba dai campi da golf di Rotterdam. Prodotti di scarto che vengono poi trasformati dalle mucche in alimenti sani e nutrienti, dando così il via a un’economia circolare e sostenibile.
Attualmente, i formaggi sono in vendita solo presso il punto vendita sulla Floating Farm, ma presto arriveranno anche sugli scaffali dei Lidl olandesi. Ma ci auguriamo che modelli simili vengano presto replicati anche altrove: fra i progetti futuri a Rotterdam, intanto, un pollaio galleggiante e una serra, per portare il concetto di agricoltura urbana a un livello superiore.
a cura di Michela Becchi
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