Si fa presto a dire ritorno alla terra. Ma se da un lato è necessario spegnere i facili entusiasmi suscitati da una retorica dell’agricoltura romantica, dall’altro il momento storico sembra particolarmente favorevole per investire in un’attività agricola seria, pianificata e aperta all’innovazione tecnologica. Le opportunità garantite dal settore primario, in un Paese come l’Italia a vocazione rurale e alto potenziale agricolo, sono molteplici. E numerose giovani realtà stanno popolando la Penisola di piccole imprese fondate sull’elasticità mentale, l’intelligenza gestionale, il rispetto della terra, la capacità di fare rete. Dunque, una volta di più, l’agricoltura è una risorsa da mettere a sistema. Ma lo studio e la formazione sul campo (in senso letterale) sono fondamentali per arrivare preparati alla sfida con un mestiere decisamente faticoso e foriero di imprevisti continui. A Roma, la Regione Lazio (con il contributo dei fondi stanziati dall’Unione Europea) finanzia un corso di formazione gratuito per aspiranti contadini. Dream Farmers si propone così di offrire uno sbocco occupazionale che intercetta la domanda di un settore in fase di rilancio. L’obiettivo è quello di formare 18 operatori agricoli, grazie a 550 ore suddivise tra lezioni in aula ed esercitazioni pratiche (350 ore) e stage presso una delle aziende partner della provincia di Roma (per un totale di 200 ore).
Il corso avrà luogo tra marzo e luglio 2020, è gratuito e prevede un’indennità giornaliera di 10 euro lordi (per 6 ore). Per candidarsi c’è tempo fino al 7 marzo, data ultima per consegnare la domanda d’ammissione presso la sede romana di Adecco Formazione, cui è demandato il compito di organizzare le attività. Ma a chi si rivolge il corso? Ferma restando la disponibilità limitata di posti (18), possono partecipare alla selezione tutti i maggiorenni in situazione di fragilità, con l’intento di promuovere la partecipazione e l’integrazione nel mercato agricolo del lavoro: inoccupati e disoccupati, migranti, detenuti, ex detenuti, persone in condizione di povertà o a rischio di marginalità economica e/o sociale. Al termine del corso, che si svolgerà a Roma, i partecipanti riceveranno un attestato di qualifica professionale relativa al profilo di operatore agricolo. Un bel modo di favorire l’inclusione sociale, e insieme per fornire personale qualificato al mercato di settore, promuovendo l’urgenza di ripristinare una filiera del lavoro agricolo trasparente e rispettosa dei diritti del lavoratore.
Ricordiamo che anche il Lazio, con altre cinque regioni d’Italia, è stato recentemente interessato dalla visita dell’ispettrice Onu Hilal Elver, esperta di diritti umani in missione tra le aziende agricole della Penisola. Drammatico l’esito: salari troppo bassi, orari di lavoro prolungati oltre misura e sfruttamento della posizione di fragilità dei migranti sono all’ordine del giorno, in un settore alimentato almeno al 50% da manodopera agricola prestata da migranti irregolari. Sfruttati senza protezioni legali e sociali adeguate. La formazione è uno degli strumenti utili a contrastare il fenomeno: e il corso ad accesso gratuito promosso dalla Regione Lazio, pur una piccola goccia nel mare, può garantire prospettive migliori a 18 persone che hanno voglia di imparare il mestiere.
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