Se tra una colazione gustosa e un buon gelato a Genova, vi viene voglia di consumare un pasto frugale ma buono, allora dovete fare tappa al Mercato Orientale, il più antico e suggestivo mercato civico della città. All’interno troverete il MOG, spazio che dà uno sguardo interessante sullo street food cittadino.
L’Orientale vanta una storia molto particolare, nasce infatti come convento, convertito però a mercato già ai primi del ‘900, proprio per la vocazione commerciale della zona in cui si trovava. Qui si respira l’aria di Genova, è uno dei luoghi della tradizione più sincera: storicamente quando un genovese ha bisogno di qualche prodotto più particolare lo cerca, e lo trova, all’Orientale.
Grande specialità del Mercato sono i banchi di frutta secca, i “besagnini” (fruttivendoli in dialetto) e le ottime pescherie. Il MOG, invece, è la nuova area ristorazione interna, avviata nel 2019, proprio nel cuore del mercato, nella parte centrale al piano rialzato. Una suggestiva grande piazza in ferro e vetro, con dieci cucine, attività di rivendita di spiriti, birre e una vineria con più di 250 etichette a disposizione. Al di sopra una balconata con sale eventi, aule e un’osteria (L’Ostaia de Zena) che racconta con sguardo più contemporaneo la cucina ligure.
Il MOG ospita diversi esercizi di street food: il peruviano Mi Rico Perù, dove è possibile assaggiare un ottimo ceviche o un gustosissimo lomo saltado; per gli amanti della carne c’è Carne dal 1946, unico corner che fa capo a un banco storico dell’antico mercato. Chakula Chema propone cucina keniora, dai pani chapati farciti in vari modi al riso al cocco. Per gli amanti della tradizione ligure è da provare il Laboratorio Gastronomico Genovese; davvero interessante il corner dedicato al caffè d’autore: Ops… Coffee by mistakes, dove Andrea Cremone propone specialty ricercati in diverse tipologie di estrazione.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
La tendenza è ormai più che segnata: mercati gastronomici e food truck interpretano la nuova voglia di scoprire il gioco del cibo da parte dei giovani (ma non solo) e di condividerlo in strada.
