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Diego Rossi: "Milano è peggiorata. I ristoranti hanno esagerato con i prezzi, ma per un fine dining intelligente c'è spazio"

Lo chef di Trippa interviene sul caso Lo Basso: "Non mi sento sicuro a tornare a casa la sera. E comunque Milano non sarà mai come Londra"

  • 30 Gennaio, 2025

Sul caso Milano scatenato dall’intervista di Felix Lo Basso a Cook, non si può non chiedere un parere a Diego Rossi, che non fa fine dining ma rappresenta il caso di uno chef che Milano l’ha conquistata e continua a conquistarla ogni giorno. Il suo locale Trippa è sempre pieno da dieci anni e la sua cucina in continua evoluzione. Eppure anche lui non sembra felice dello stato di salute della città in cui vive, lui che arriva da Verona. E dal Kazakistan, dove si trova per lavoro e dove lo raggiungiamo telefonicamente, dice la sua senza farsi tirare dentro nelle polemiche dalle quali la distanza lo tiene per sua fortuna al riparo.

Diego, come sta Milano?

“Posso dirti che negli ultimi anni è peggiorata tantissimo ed è inutile che i milanesi mi vengano a dire: no, no, no, non è vero. E’ molto più pericolosa, io mi sento molto meno al sicuro. Poi certo, ognuno prende le sue decisioni”.

E quella di Lo Basso la condividi?

“Preferisco non commentare le sue scelte”.

Però lui fa delle accuse per precise alla città. Dice che è insicura, che non c’è spazio per il fine dining, che i suoi dipendenti non sanno come tornare a casa…

“Per quanto mi riguarda Milano non è più quella di prima, soprattutto dopo il Covid, si dica quello che si vuole. Io a tornare a casa dalla stazione a casa mia non mi sento tranquillo, la sera”.

E la crisi del fine dining? Esiste un caso Milano?

“Sulla ristorazione sono anni che io non credo tanto nel fine dining, Però c’è spazio perché resti accanto alla ristorazione casual, ma deve essere fatto bene. Ha senso di esistere con un’idea, un pensiero, un’identità e a delle cifre giuste, non a 600 o 500 euro a testa, c’è comunque un limite. E bada, non mi riferisco in alcun modo a Lo Basso, parlo in generale”.

Diego Rossi

Però fare alta cucina costa…

“Certo, io utilizzo il migliore cibo che esiste, so quanto costa e qual è il limite, tutto il resto è in più, sono fronzoli. Se mi dai qualcosa che ha un senso posso anche pagarti qualcosa in più, ma a volte ci sono delle esagerazioni”.

Ci sono cose interessanti sulla scena milanese?

“Ci sono delle nuove realtà che stanno nascendo, c’è Cucina Franca, c’è Sandi, c’è Ortolan. Tutta gente che deve avere il tempo di partire, di maturare, però sono delle belle cose. Ma mettiamoci in testa che Milano non è ancora ai livelli di Londra o di altre città dove c’è davvero di tutto”.

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