Con la bella stagione e con la ripresa del turismo, ripartono anche le visite in cantina. Ma i mesi scorsi non sono passati invano. In molti, infatti, ne hanno approfittato per portare a termine nuovi progetti e farsi trovare pronti al momento delle riaperture. Segno che la fiducia nel futuro, e soprattutto nel rilancio del turismo del vino, non è andata persa.
Un avamposto perfettamente integrato col paesaggio circostante. Così si presenta la nuova cantina Mandrarossa (brand del settore Horeca di Settesoli): 700 metri quadrati disposti su più livelli con barricaia, due sale di degustazione, un wine shop e una terrazza che si affaccia sul mare di Menfi.
L’edificio ipogeo è stato progettato dagli architetti del Gruppo Vida di Menfi per integrarsi nel contesto territoriale. Il livello di umidità è stabile all’interno della barricaia, favorendo un affinamento naturale del vino. L’esposizione della struttura è stata pensata per ottimizzare l’uso della radiazione solare in ogni periodo dell’anno. Un tetto-giardino costituisce una coibentazione naturale delle superfici orizzontali. L’uso di materiali naturali come il legno per tutto il rivestimento della zona di accoglienza diminuisce l’emissione di Co2. E tutta la cantina è alimentata dall’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico.
Per Mandrarossa, l’enoturismo sarà un’importante leva economica. Già dal 21 giugno sono attivi percorsi di visita e degustazioni abbinati alle ricette storiche menfitane delle “signore” della brigata di cucina Mandrarossa. Infine, un percorso ciclabile di 11 km, nato dalla conversione della vecchia ferrovia, rappresenta un’ulteriore occasione per scoprire questo territorio tra mare, vigneti e uliveti. Info: www.mandrarossa.it/
Intanto, in Toscana è stata inaugurata la nuova cantina di Fattoria del Colle di Trequanda. “Una reggia per il vino Cenerentola diventata principessa della Doc Orcia”, come ama definirla la titolare Donatella Cinelli Colombini, presidente anche della denominazione toscana.
Progettato dall’Architetto Silvia Nucci dello Studio Luigi Rocchi, il nuovo complesso sotterraneo, destinato all’affinamento dei vini a temperatura stabile, prevede anche le pupitre per il remuage manuale del Brut Rosé Metodo Classico ottenuto da uve di Sangiovese. Accanto un suggestivo murale dipinto dalla pittrice Silvia Argilli che racconta l’amore fra Sangiovese e Foglia Tonda, da cui nasce il vino Cenerentola Doc Orcia.
Per l’esterno Cinelli Colombini ha chiesto ai progettisti di ispirarsi a ciò che vedevano intorno a loro: il risultato è stata una riproduzione in metallo dei boschi di querce circostanti la Fattoria che si inerpica verso il cielo. A disegnarli come silhouette di corten è stata l’Architetto Elisa Boldi di Coima, che li ha immaginati ritagliati a laser su lastre di ferro, lasciate poi ad arrugginire affinché riproducessero il colore naturale degli alberi per poi rivestirne il perimetro esterno e la terrazza panoramica. Il tutto creando una soluzione di continuità tra il nuovo edificio e la preesistente struttura con la tinaia, la zona di imbottigliamento ed una casa contadina del secolo scorso che oggi ospita una sala immersiva, con le library delle bottiglie antiquarie e un impianto di immagini, suoni e luci che insegna ai wine lovers ad ascoltare le vigne.
“Per noi si tratta di un progetto doppiamente importante” spiega Cinelli Colombini “perché rappresenta la ripartenza e la rinascita dopo i lunghi mesi di restrizioni che hanno tenuto lontani i flussi turistici dalle nostre belle destinazioni”.
a cura di Loredana Sottile
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