La rivista Lucy (diretta da Nicola Lagioia e inaugurata a febbraio 2023) e Slow Food insieme per un festival all’insegna della condivisione, della convivialità e della multiculturalità. Il nome è già un programma: “Multi. Viaggio alla scoperta delle culture e delle cotture che ci uniscono”
Incontri, seminari e lezioni, alternati da degustazioni, concerti, danze dove verranno coinvolte le diverse comunità che negli anni si sono trasferite a Roma da tanti paesi del mondo, ma anche scrittrici e scrittori che a Roma ci sono nati o ci vivono da tempo, e associazioni e istituzioni culturali. “Non c’è espressione artistica che non nasca da un continuo rimescolamento di esperienze e di saperi, non c’è esperienza umana di una qualche dignità che non sia anche il frutto dell’interazione con l’altro da sé. MULTI parlerà così attraverso molte voci, lingue, saperi, esperienze. Tutto questo proprio ora. “Erano i tempi migliori, erano i tempi peggiori”, scrivono nel sito di Lucy sulla cultura. E non poteva che essere Piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino, uno dei più vivaci rioni multietnici di Roma, il luogo ideale dove dar vita al numero zero di Multi.
Venerdì 29 segnaliamo la Cerimonia del tè (palco centrale di Piazza Vittorio, dalle 17.30 alle 18.00) a cura dell’Istituto Giapponese di Cultura e un’introduzione alla degustazione della birra artigianale a cura di Salvatore Cosenza. Sabato ci sarà la cerimonia del caffe?, forma rituale in Etiopia ed Eritrea, focus sulla cucina iraniana tenuto da Saghar Setareh, sulla cucina africana (Spazio Horti) e sulle spezie, in particolare il curry, tenuto dalle comunità bengalese e pakistana. Sempre sabato, alle 18.00, da non perdere il laboratorio sul sake a cura di Luca Rendina. Domenica tocca alle comunità orientali raccontare le potenzialità del wok, e si riuniranno assieme le comunita? di Giappone, Peru?, Puglia per parlare del crudo. Non poteva poi mancare un focus sul kombucha. Parecchi eventi anche dedicati ai più piccoli e c’è pure un programma “Fuori Multi” serale.
multiroma.it/wp-content/uploads/2023/09/Multi-Palinsesto-20-9-2023.pdf
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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