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La polemica

"Il problema di Roma sono i fiori di Crazy Pizza, non la monnezza o la camorra". Briatore attacca il Comune

Sequestrati a Roma in via Veneto i fiori di plastica che addobbano l'esterno di Crazy Pizza. Briatore: "Ecco quali sono i veri problemi di Roma, non monnezza e camorra"

  • 02 Ottobre, 2024

Il dissing con Sorbillo, per Briatore, ora è cosa superata. La cosa di cui lo accusano le amministrazioni comunali di Roma (Primo Municipio e Vigili Urbani) sono i fiori finti che addobbano gli esterni delle sue insegne. E che – come afferma lo stesso imprenditore – sono la caratteristica di tutti i Crazy Pizza. Sta di fatto che i fiori sono stati contestati e lo staff delle pizzerie ha dovuto rimuoverli. Ma Flavio Briatore non ci sta e attacca violentemente: «Ecco qual è oggi il vero problema di questo Comune”, commenta con ironia e amarezza.

 

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Briatore: “Il problema sono i fiori, non la monnezza”

“La spazzatura a Roma la si vede ovunque, i fiori meno… allora vuol dire che quella è segno di eleganza. A Via Veneto non puoi fare nulla, niente sedie niente fiori, niente di niente… Il problema, del Municipio, adesso, sono i fiori di Crazy Pizza. Per il Comune di Roma sono segni di degrado… La verità è che c’è un gruppo di odiatori sociali, a partire dall’assessore o da chi sta in assessorato… poi vanno bene le bancarelle abusive, la camorra, la ‘Ndrangheta…” Il commento di Flavio Briatore è ironico, amaro, ma anche sprezzante. tanto che chiosa il suo sfogo: “Non lo votate più”.

I controlli dei vigili urbani

La sera del primo ottobre, il locale aperto in via Veneto un paio di anni fa, è finito sotto le grinfie dei “pizzardoni”, questo il nomignolo pop dei vigili urbani capitolini, che hanno multato Crazy Pizza perché l’addobbo non era autorizzato. E, sembra, avrebbero preso tempo per altri approfondimenti. Cosa che, si sa, a un imprenditore non fanno mai piacere anche perché basta davvero poco per trovare irregolarità di qualsiasi genere, a volerne cercare (e trovare).

La linea dura della Circoscrizione

Nelle scorse settimane è stata proprio la mini sindaca del Centro – spiega la Cronaca del Corriere della Sera – a promettere la linea dura sugli arredi di negozi e locali che non siano in regola con le direttive e che per attrarre clienti espongono la merce sulle pareti esterne o invadono lo spazio pubblico: ne sono esempio le tante botti di legno, lavagne, e cavalletti che indicano menu, offerte e prezzi. Insomma, un’usanza diffusissima in tutto il cuore della Capitale: basti vedere i negozi di souvenir tra la Fontana di Trevi e il Pantheon.

Il piano di restyling per via Veneto

Per Briatore, il Comune di Roma impedisce qualsiasi iniziativa per dare aria e vivibilità a via Veneto. Il Comune, però, tira fuori il piano appena approntato per “l’uniformità stilistica”: iniziativa che dovrebbe prendere il via in maniera operativa dal prossimo anno e concludersi nei primi sei mesi. Di certo, i fiori di plastica di Briatore – per quanto allegri e gioiosi – poco si intonerebbero con queste direttive. I residenti, delusi dalla mancata (seppure parziale) pedonalizzazione del tratto da Porta Pinciana a via Boncompagni – riporta sempre il Corriere romano – considerano le decorazioni “di cattivo gusto” e vorrebbero che la strada, un tempo fulcro della Dolce vita, rinascesse all’insegna della qualità.

La risposta del patron di Crazy Pizza, però, non lascia molti spazi di replica: «Per questi signori l’eleganza è la monnezza che invade la città e le bancarelle abusive gestite da ‘ndrangheta e camorra». Certo, i fiori non saranno il massimo del decoro, ma difficile dargli del tutto torto!

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