
“Dopo sette anni dalla sua apertura, venerdì 31 gennaio 2020 effettueremo l’ultimo servizio ad Al Mercato Noodle bar”. È l’annuncio di Eugenio Roncoroni che, insieme all’amico e socio Beniamino Nespor – chef scomparso troppo presto – a Milano ha fatto avanguardia per davvero. Prima con l’apertura di Al Mercato nel 2010, poi con i successivi Al Mercato Noodle bar e Al Mercato Taco bar. Tutti indirizzi che di fatto hanno movimentato la città, allargato le vedute e proposto qualcosa di innovativo in tempi assolutamente non sospetti.
Prima la chiusura del Taco bar, ora quella del Noodle bar: è la fine di un’epoca? “Direi un nuovo inizio”, racconta Eugenio, che però si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Negli anni abbiamo sempre proposto una cucina asiatica autentica, ma purtroppo Milano non sempre è così open mind come ci si aspetterebbe da lei, spesso segue le mode. E nonostante avessimo la nostra base forte di clientela, di fatto non riuscivo mai a proporre nel menu quello che volevo, dovevo trovare sempre dei compromessi”. Il coriandolo no, il piccante no, quest’altro no, questo fallo così, questo colà. “È proprio un’impostazione mentale che ha il milanese (perché conosco Milano, probabilmente è un atteggiamento diffuso): quando va in un posto etnico gestito da un occidentale, si sente in diritto di cambiare i piatti. Che poi non è detto che determinati ingredienti non piacciano, semplicemente il milanese non si fida. È un atteggiamento che a lungo andare mi ha snervato, era discussione continua”.
Per andare incontro alle esigenze dei clienti, Eugenio, per esempio, non ha mai potuto proporre l’autentico Mapo tofu. “Un piatto sichuanese molto molto molto piccante. La prima volta l’ho assaggiato da Mission Chinese a NY e mi ha letteralmente folgorato, negli States va tantissimo ma in Italia non è molto conosciuto, così l’ho sempre dovuto smorzare”. Così come ha dovuto abbondare l’idea di affiancare ai noodles, gli hot dog – era questa l’idea di partenza, aprire un Noodle & Hot dog bar – “forse all’epoca era troppo presto per proporre una cosa simile, la gente era confusa. Non ho mai capito questa necessita di dover incasellare tutto!”.
Insomma il Noodle bar non chiude per motivi economici. “Era semplicemente arrivato il tempo di chiudere, anche perché avrebbe meritato una presenza più assidua, che io non potevo più dare. Ora voglio concentrarmi sul ristorante. A breve arriverà un nuovo chef (spoiler: non è italiano) e stiamo già affiancando alla proposta creativa un menu con i classici milanesi. Poi mi sto mettendo nel business delle salse, che in Italia sono spesso sottovalutate”. Roncoroni sta infatti attivando la vendita online di tre linee di prodotti: le salse per lo street food, le vinaigrette e i sottacetti, tutto in collaborazione con alcuni street artist che stanno creando le etichette. Insomma Eugenio ha in serbo altre sorprese, non è la fine di niente.
Nel frattempo, per chiunque voglia salutare per l’ultima volta il Noodle bar, stanno organizzando una grande festa con la complicità del barman Franco Tucci e dello chef Shimpei Moriyama. Appuntamento il 31 gennaio.
a cura di Annalisa Zordan
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