Chiara Pavan è la quarta chef protagonista della cucina di Masterchef. Dopo l’ospitata dello scorso anno, nella nuova edizione entra a far parte della squadra e, oltre a fare da vedetta, «Riferirà tutto, ci aiuterà a fugare qualche dubbio, ci aiuterà a decidere» come ha detto Giorgio Locatelli all’inizio della prima puntata. La chef è nota per la sua dedizione nell’evitare sprechi in cucina tant’è che, nella sua presentazione ai papabili concorrenti della Masterclass del programma, ha dichiarato: «Da voi mi aspetto ordine, pulizia e organizzazione e inoltre sarò molto attenta agli sprechi. Se riuscite a rispettare il cibo vedrete che in qualche modo avrete già vinto». Il momento della presentazione è sempre l’occasione, per chi ha una grande percorso nelle cucine professionali, di riferire quello che li ha portati fino a quel punto. Nella prima puntata, infatti, Chiara Pavan ha detto: «So perché siete qua. Anche io prima di entrare nelle cucine ho avuto dei percorsi diversi. Sono laureata in filosofia e fino a un certo punto pensavo che avrei fatto l’insegnante invece eccomi qua. Quindi, sappiate che qualunque età abbiate, studio o lavoro stiate facendo le porte sono sempre aperte e tutto è possibile»
Amante dei libri, grande conoscitrice di erbe e appassionata del processo di fermentazione, Chiara Pavan ha 39 anni e viene da Verona. Ex studentessa di Filosofia, si è poi avvicinata alla cucina e ora è la “cheffa” (come si definisce lei sui social) di Venissa. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo impegno nei confronti dell’ambiente. Fa parte del progetto europeo Life Climate Smart Chefs, finanziato dal Programma Life dell’Unione Europea, un’iniziativa che “intende contribuire allo sviluppo e all’attuazione della Politica Climatica Europea e alla Strategia Farm to Fork coinvolgendo attivamente gli chef europei come promotori di diete a basse emissioni, nutrienti e convenienti, e promuovere un dibattito ampio sul cibo come strumento chiave per la mitigazione dei cambiamenti climatici”, si legge sul sito del progetto.
La sua è una cucina basata sull’ottimizzazione delle risorse, tecnica, contemporanea, ambientale, dove si fa un “ampio uso di vegetali”, mentre c’è una “drastica riduzione della proteina animale, soprattutto della carne che è stata del tutto eliminata”, ha detto in un’intervista pubblicata sul sito della scuola di cucina Alma. «Prepariamo crepe, gnocchi, pietanze molto classiche però abbinate a sapori contemporanei, esaltati tramite l’utilizzo di prodotti provenienti unicamente dall’isola Mazzorbo». È così che nascono piatti colorati e ben presentati.
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