Uno dei modi più efficaci per neutralizzare un cambiamento è trasformarlo in uno scherzo. È quello che fa Checco Zalone con L’ultimo giorno del patriarcato, uscito proprio in occasione della festa della donna l’8 marzo, una parodia che ironizza sulla fine dei vecchi ruoli di genere, ma in realtà li accompagna dolcemente verso una quieta modernità, senza mettere troppo a disagio il classico e vasto pubblico del comico barese.
Ambientato nell’immaginario paese di San Masculo, il video vede la partecipazione di Vanessa Scalera nel ruolo della moglie e mette in scena una carrellata di gag sugli stereotipi della coppia tradizionale.
Il cibo gioca un ruolo simbolico prevedibile: la donna che porta il caffè a letto come ultimo gesto di sudditanza, mentre il protagonista, con aria affranta, lo chiede per un’ultima volta «per rispetto». Un requiem in tazzina per un mondo che cambia, ma senza mai davvero cambiare. D’altronde il video si apre con un branco di uomini riuniti al Bar della Nerchia. Poco dopo, tocca a Zelone cimentarsi ai fornelli, e qui arriva la farsa: prepara le lasagne, naturalmente in modo disastroso, totalmente bruciate, rafforzando l’idea che l’uomo in cucina sia una specie di alieno goffo e inadeguato, buono al massimo per sorridere delle proprie incapacità.
Il linguaggio del cibo, qui, è il solito: domestico, rituale, ma soprattutto stereotipato. In una cultura in cui la cucina è storicamente territorio femminile in ambito privato e dominio maschile quando si tratta di alta gastronomia, questo ribaltamento farsesco non dice nulla di nuovo. Anzi, conferma l’idea che un uomo ai fornelli sia un’eccezione e che il suo eventuale fallimento sia fonte di comicità, mentre il gesto quotidiano della donna che prepara e serve rimane sullo sfondo, dato per scontato.
Ma cosa farebbe una donna se il patriarcato non ci fosse più? Io avrei difficoltà a dare una risposta, è difficile persino da immaginare un mondo così. Ma Zalone lo sa, ce lo spiega lui: le donne combattono da decenni contro il patriarcato per non dover più cucinare a casa, per poter uscire con le amiche e, finalmente, per poter tradire il marito. Oppure per sottometterlo con la frusta, perché ovviamente l’unica alternativa possibile è invertire i ruoli.
Altro che ultimo giorno del patriarcato: questa canzone lo imbalsama con un sorriso compiaciuto, lo celebra mentre finge di seppellirlo.
Se poi gli uomini sono felici di essere rappresentati come eterni imbranati incapaci di badare a sé stessi, non sarò certo io a giudicarli. Ma forse il punto è proprio questo: più che far ridere, queste gag continuano a funzionare perché rassicurano chi guarda. Il patriarcato può dormire sonni tranquilli, e con ogni probabilità – anzi, molti lo aspettano con ansia – il prossimo film di Zalone sarà già in cantiere, pronto a servire la solita risata confortevole.
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