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Attualità

Lo storico bar sabaudo nel centro di Roma famoso per il suo caffè con la panna

Tra i palazzi umbertini di via XX Settembre, una bottega storica datata 1888 ha fatto un pezzo della storia della città

  • 23 Gennaio, 2025

Via Servio Tullio è una piccola traversa di via XX Settembre: siamo nel centro città, a poca distanza dalla Stazione Termini, in zona di palazzi umbertini, tra ministeri – quello dell’Economia è praticamente di fronte – e banche.

L’insegna è chiara, Pasticceria dal 1888, e l’ambiente pure: boiserie e stucchi, sembra di essere catapultati in uno dei caffè storici di Torino. Ritorniamo col pensiero al 1888: da 17 anni Roma è ufficialmente Capitale d’Italia e i Savoia disegnano l’Urbe con dei tratti che, in molti casi, ricordano la città sabauda (si pensi ai famosi portici del vicino Esquilino, rione che proprio in quegli anni nasce).

Il pasticcere del re

Nel 1888, dicevamo, apre Strabbioni: “Pasticceria e Confetteria Torinese” è l’insegna originaria, che omaggia le origini piemontesi del fondatore, Sante Strabbioni, uno dei primi fornitori ufficiali di sua altezza reale Vittorio Emanuele Duca di Savoia, Principe di Napoli e capo della Real Casa di Savoia. Grazie alla posizione defilata, ma tra i palazzi del potere – c’è anche una sala che si può riservare – Strabbioni diventa ritrovo di politici e uomini di cultura del ‘900.

Strabbioni oggi

Ambiente elegante, con pannelli in legno scuro, lampadario in vetro di Murano, volte affrescate, personale di servizio in divisa. Dagli inizi degli anni 2000 la storica insegna è stata rilevata da due imprenditori crotonesi, Domenico Todarello e Antonio Scerra, che ne hanno conservato in maniera mirabile gli interni, puntando a riconvogliare il jet set romano. La proposta di pasticceria della casa è molto classica, in linea con il locale, in un assortimento che copre varie tradizioni peninsulari: cornetti all’italiana, danesi, maritozzi, crostate, biscotteria da tè e bigné, ma anche budini di riso – davvero buoni – o babà, pasticciotti e sfogliatelle, secondo periodo, mentre sul salato si va su pizzette, focacce farcite e toast.

Al bancone della caffetteria, legno e marmo – che meraviglia la scaffalatura che fa da bottigliera – è protagonista, per la sua popolarità, il caffè con la panna: l’espresso corposo e nocciolato viene sormontato da una generosa cucchiaiata di ottima panna montata, consistente e saporita, conservata in un pozzetto. Golosità pura.

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