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La svolta storica delle Olimpiadi: la birra Corona diventa partner globale del Cio. Ma nella versione analcolica

I cerchi olimpici bagnati dalla birra sono il segno dei tempi. Il Gruppo AB Inbev prepara fiumi di analcolica per le prossime tre edizioni olimpiche

  • 15 Gennaio, 2024

I cinque cerchi olimpici bagnati dalla birra: c’è sempre una prima volta. In questo caso la storia la scrive il gruppo AB InBev, il principale produttore di birra al mondo ha siglato una partnership con il Comitato olimpico internazionale (Cio). Parigi 2024 si appresta a essere invasa dalla birra analcolica, la birra Corona Cero sarà lo sponsor globale dei Giochi.

“Birra e sport sono migliori insieme, per questo siamo orgogliosi di essere il primo sponsor di birra per le Olimpiadi a livello di Worldwide Olympic Partner. La birra è la bevanda della moderazione e della scelta, ed è perfetto in questo caso iniziare con la Corona Cero. Questa partnership dimostra l’opportunità per la nostra categoria di avere un impatto positivo e di coinvolgere miliardi di fan in tutto il mondo, inaugurando l’era di un nuovo spirito olimpico mentre facciamo il tifo per le nostre squadre nazionali e i nostri atleti preferiti che puntano all’oro”, commenta Michel Doukeris, CEO di Ab Inbev. Il Gruppo, oltre a Corona, possiede diversi marchi importanti come Budweiser, Stella Artois e Beck. Il livello di sponsorizzazione è il più alto in assoluto (Top partner), la birra va ad affiancare brand come Coca-Cola, Visa e P&G. Non solo Parigi 2024, l’accordo coprirà tre edizioni olimpiadi, quindi anche Cortina 2026 e Los Angeles 2028.

La crescita esponenziale del segmento alcol-free

Secondo i dati forniti da Global Market Insight, nel 2032 il fatturato mondiale delle birre analcoliche raggiungerà un giro d’affari di 40 miliardi di dollari con un tasso di crescita annua leggermente superiore al 5,5%. E anche in Italia i segnali sono evidenti: il segmento alcol-free nella gdo ha registrato una crescita dei volumi dal 2019 a giugno 2023 del 52%, con un tasso medio di crescita del 11%.

Simili i dati del canale horeca: +49% nello stesso intervallo di tempo, con un tasso annuo del 10,4%. Vero, si partiva da dati decisamente contenuti, ma la crescita di questo settore è importante, basti pensare alla moltiplicazione dell’offerta tra kombucha, kefir d’acqua, proxies, mocktail o bevande senza alcol a base vino dealcolato. Aumenta l’offerta, cresca la libertà di scelta. Non sono mancate le critiche alla scelta del Comitato, sarebbe stato impensabile solo pochi anni fa un abbinamento del genere, ma i tempi sono maturi. “Insieme non vediamo l’ora di creare un futuro con più ‘cheers’”, ha chiosato il presidente del CIO Tomas Bach.

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