Dal 2016, la Banca Nazionale delle Terre agricole riunisce tutte le aree coltivabili del patrimonio fondiario pubblico, con l’intenzione di mapparle e redistribuirle attraverso un bando con accesso privilegiato per i giovani imprenditori agricoli. A mediare le operazioni c’è Ismea, che questo tesoretto di terre l’ha messo insieme strappandole all’incuria e perseguendo mirate operazioni fondiarie. E ora le rimette in circolo, con l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e l’autoimprenditorialità. L’ultimo bando in ordine di tempo, all’inizio del 2020, era stato introdotto dall’allora Ministro Teresa Bellanova in occasione della giornata Seminiamo il futuro, dedicata proprio al futuro dei giovani in agricoltura e alle prospettive di crescita ed evoluzione di un settore strategico per la crescita dell’economia italiana, la valorizzazione del made in Italy nel mondo e la conservazione del territorio. L’intenzione, a distanza di più di un anno – e con una pandemia nel mezzo che ha confermato, se necessario, il ruolo chiave dell’agricoltura sotto il profilo economico e sociale – non è cambiata. Finora la campagna ha bandito un totale di 15.478 ettari, di cui 8.345 ettari aggiudicati, permettendo il recupero di 84 milioni di euro destinati a sostenere, per legge, nuovi interventi in favore dei giovani. Da poche ore, e fino al 7 settembre, il quarto bando dell’iniziativa promossa dalla Banca delle Terre è attivo sul sito di Ismea.
Il nuovo lotto è costituito da 16mila ettari di terreni, dal valore complessivo minimo atteso di 255 milioni di euro. Ubicati in prevalenza al Sud – con Sicilia, Basilicata e Puglia che da sole ospitano oltre la metà degli ettari messi a bando – i terreni di questa quarta tranche si distribuiscono anche tra Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Liguria. Ai candidati basterà inviare una manifestazione d’interesse seguendo le istruzioni di una procedura guidata, per accedere poi alla procedura di vendita, presentando la propria offerta economica attraverso uno sportello telematico che garantisce trasparenza e semplicità. L’agevolazione per gli under 41 è evidente e ricalca i bandi precedenti: ai giovani imprenditori agricoli, infatti, è concessa la possibilità di pagare il prezzo del terreno con rate semestrali o annuali, per un periodo massimo di 30 anni, ma per una quota che può arrivare a coprire anche il 100% del valore a base d’asta. Il bando 2021, però, introduce ulteriori accorgimenti per snellire e ottimizzare le operazioni: l’incremento del numero complessivo dei tentativi di vendita da tre a quattro; la possibilità di presentare offerte libere – a ribasso o rialzo – per i terreni al quarto incanto; l’estensione dei termini per la presentazione della manifestazione di interesse da 60 a 90 giorni. Garantire l’accesso agevolato alla terra è un’operazione che, nelle intenzioni dello Stato, punta ad abbattere l’ostacolo più grande alla giovane imprenditoria agricola, spesso scoraggiata a intraprendere l’attività per gli elevati costi di acquisto di un fondo. E infatti, nonostante il crescente interesse dei giovani verso un ritorno all’agricoltura, in Italia oltre 300mila aziende agricole sarebbero guidate da una proprietà in età pensionabile, senza aspettative di successione familiare. E dunque ora è il ministro Stefano Patuanelli a prendere in carico il testimone lasciato dai suoi predecessori: “La Banca nazionale delle terre agricole è uno strumento fondamentale perché, offrendo terreni, rende operative le misure per realizzare un’agricoltura 5.0, un modo anche per coinvolgere i giovani in questo bellissimo mondo che ci lega alla cultura e alla tradizione. Abbiamo bisogno delle nuove generazioni per continuare su paradigmi diversi“.
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