In collaborazione con Alcamo Wine Fest
Alcamo non è solo un comune del trapanese, nella parte nord occidentale della Sicilia, ma è anche una Denominazione di Origine e, quindi, per noi appassionati di enogastronomia e territorio, è soprattutto un vino. Si proprio così, e siamo felici di poter andare in giro per il mondo a chiedere orgogliosamente di avere un bicchiere di Alcamo Doc, sia che siam seduti in un bistrot di San Francisco, sia al bancone del miglior wine-bar di Tokyo.
Alcamo Wine Fest, manifestazione ideata da Gambero Rosso con il comune di Alcamo, ha come obiettivo quello di promuovere, valorizzare o semplicemente parlare di Alcamo, delle sue bellezze naturali ed architettoniche, del suo territorio, dei suoi vitigni, dei suoi vini. Senza dimenticare le sue genti, quelle che Alcamo la vivono e la caratterizzano, siano essi vignaioli, agricoltori, allevatori.
Il 21 dicembre 2024 è andata in scena la prima edizione dell’evento, una sorta di numero zero, con banchi d’assaggio, masterclass e degustazioni e il pubblico di appassionati non si è fatto mancare l’occasione.
Tra gli eventi della giornata segnaliamo la visita, di mattina, alla cantina Alessandro Viola, dove si è tenuta una degustazione guidata con una selezione di vini di alcuni produttori del movimento “Catarratto Boys”.
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Quindi, è stata la volta di una masterclass (riservata alla stampa e operatori del settore) guidata da Giuseppe Carrus, curatore della Guida Vini d’Italia e dedicata ai vini delle cantine che hanno ottenuto almeno dieci Tre Bicchieri in assoluto dalla prima edizione della Guida a oggi. Si è potuta conoscere la Sicilia del vino attraverso la sua qualità, ma anche la sua storicità.
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In chiusura la grande degustazione a banchi d’assaggio, nella magnifica cornice del Castello dei Conti di Modica, aperta al pubblico con alcune delle principali cantine siciliane recensite nella Guida Vini d’Italia 2025.
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Domenico Surdi, sindaco di Alcamo ed entusiasta promotore della manifestazione, ha dichiarato: «La collaborazione con Gambero Rosso rappresenta un’importante opportunità per Alcamo e il suo territorio. Questo evento conferma l’eccellenza del nostro patrimonio enogastronomico e sottolinea il valore delle nostre realtà produttive, unite alle bellezze paesaggistiche e architettoniche che ci caratterizzano. Crediamo che il vino e la cultura enogastronomica possano diventare un motore di crescita e un segno distintivo per fare il salto di qualità che la nostra terra merita. È un passo significativo verso una maggiore visibilità e un riconoscimento nazionale e internazionale per il nostro territorio».
A dicembre 2025 si svolgerà la seconda edizione che – vi anticipiamo – sarà ancora più ricca. Di sicuro ci sarà nuovamente la grande degustazione a banchi d’assaggio che vedrà protagoniste le migliori cantine, non solo di Alcamo, ma di tutta la Sicilia. Verrà, quindi, organizzata la presentazione della della Guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso, dopo quella di Roma prevista in ottobre.
Non mancheranno, poi, le degustazioni guidate, riservate a un pubblico selezionato, che tratteranno vari temi riguardanti l’enologia siciliana e i tour delle cantine del territorio, a partire da quelle gestite dai Catarratto Boys, un movimento nato intorno al più celebre dei vitigni alcamesi, il catarratto appunto. Movimento che trova in Aldo Viola il suo leader principale, a cui va riconoscuto il merito di esser riuscito a mettere insieme vari produttori nel nome del territorio di Alcamo.
Vi riportiamo un passaggio di un’intervista rilasciata al Gambero Rosso a settembre scorso in cui Viola affermava: «Prima ero solo, praticamente non c’era un territorio, oggi finalmente siamo più attori in uno stesso areale geografico e si comincia a delineare la possibilità che ognuno, con le differenze, può dare tanto, di più: tanti pensieri, tante visioni. Ciò permette di fare gruppo e scoprire quanto ricco di sfaccettature possa essere un territorio. Più sono le energie presenti con uno stesso obiettivo, più si potrà spingersi sempre oltre alla ricerca di estremi e di interpretazioni differenti. Iniziando prima questo percorso ho avuto modo di trasmettere coraggio e positività agli altri per realizzare qualcosa che non si è mai visto in decenni di storia del vino in questo territorio.»
Noi non possiamo che esser d’accordo con Viola e diciamo che l’Alcamo Wine Fest serve per dare ulteriore ossigeno a iniziative come questa in modo che si attui un vero e proprio marketing territoriale di ritorno. Un semplice bicchiere di vino, in questo caso un bicchiere di Alcamo può e deve arrivare in pochi giorni in tutto il mondo. Non deve essere semplicemente “buono” ma riuscire a trasmettere qualcosa di più. Un qualcosa per cui, chi lo sta bevendo, che si trovi in California o Giappone, sia portato a dire “la prossima volta che torno in Italia vado ad Alcamo. Mi sa che da scoprire c’è tanto tanto altro, oltre al vino”.
Ci vediamo ad Alcamo!
foto e video di Salvo Militello
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