Il 7 maggio scorso, la governatrice dell’Alabama Kay Ivey ha firmato una legge che rende illegale la produzione, la vendita o la distribuzione di carne coltivata nello Stato. Un’iniziativa che arriva a circa un mese di distanza dalla firma di un provvedimento simile in Florida da parte del governatore Ron DeSantis. «Portate la vostra carne finta altrove. Noi non lo faremo», ha dichiarato a tal proposito il senatore dell’Alabama Jack Williams sulle orme del linguaggio retorico e da “fake news” utilizzato da Ron DeSantis nella sua conferenza stampa.
Il “Cotton State” ha seguito i suoi vicini rendendo un reato di classe C la produzione, la vendita o la distribuzione di carne coltivata, dopo che il governatore Kay Ivey ha firmato la legge all’inizio di questa settimana. Ciò significa che chiunque violi questa legge potrebbe rischiare una multa di 500 dollari, fino a tre mesi di carcere e la revoca della licenza nel caso si tratti di uno stabilimento alimentare. «Questa legge rafforzerà la nostra industria del bestiame e del pollame impedendo la vendita di cellule coltivate in laboratorio in Alabama», ha dichiarato il rappresentante Jack Crawford, che ha presentato la proposta di legge alla Camera. «Per i nostri consumatori, la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti agricoli sono della massima importanza, e queste cellule proteiche coltivate in laboratorio non possono essere garantite come sicure», ha aggiunto. Quest’ultima frase in particolare può essere interpretata, senza troppa fantasia, con la volontà di diffondere deliberatamente notizie false dato che l’Usda (il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America) e la Fda (Food and Drug Administration) l’anno scorso avevano autorizzato la carne coltivata come sicura da mangiare.
Il commissario all’Agricoltura del Texas, Sid Miller, da tempo supporta la carne di manzo e di pollo allevata tradizionalmente rispetto ai sostituti da agricoltura cellulare. Recentemente, interpellato sul recente divieto in Florida, ha dichiarato al Texas Scorecard: «Mi congratulo con il governatore DeSantis per aver firmato questa legge. È qualcosa che si spera possa dare il via a una tendenza. Se riuscissimo a farlo approvare dalla legislatura texana sarei certamente favorevole».
Su questa serie di divieti si è espresso in modo critico Pepin Andrew Tuma, direttore legislativo del Good Food Institute US: «Con queste leggi miopi, i politici dell’Alabama e della Florida stanno calpestando la scelta dei consumatori e criminalizzando l’innovazione alimentare. Ciò è in netto contrasto con molti altri Stati che stanno investendo attivamente nelle proteine alternative per adeguare le loro economie alle sfide del XXI secolo. In un momento in cui gli agricoltori e i produttori americani devono affrontare una forte concorrenza in tutto il mondo, gli Stati possono sostenere nuove iniziative che creano migliaia di posti di lavoro ben retribuiti, oppure possono giocare a controllare quello che la gente mangia. Quando avranno finito con le distrazioni e i teatrini politici, speriamo che questi funzionari pubblici si ricordino della loro storica affinità con il libero mercato e la libertà di parola».
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