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30 Under 30 di Forbes Europe. Tra i giovani più promettenti Giovanni Rastrelli, Ad di Edit a Torino

Giovanni Rastrelli è l’unico italiano under 30 che si occupa di Food & Beverage a essere entrato nella classifica di Forbes sui 30 giovani under 30 più influenti d’Europa.

  • 15 Febbraio, 2019

Ogni anno Forbes stila una classifica delle 30 personalità più interessanti sotto i 30 anni: persone che, per motivi diversi, rappresentano una promessa per il futuro, destinati a cambiare le regole del gioco e a innovare il proprio settore. Una lista che lo scorso anno ha visto incoronare gli chef Floriano Pellegrino e Davide Caranchini, e l’anno precedente l’attuale Head Chef dei Bros’ Isabella Potì.

 

30 Under 30 di Forbes Europe premia Giovanni Rastrelli

Quest’anno la quota Italia è rappresentata con ben 13 premiati, tra i quali Giovanni Rastrelli, l’Amministratore Delegato di Edit a Torino. Un progetto mastodontico (costato 12 milioni di euro tra la parte food e quella destinata ai loft) voluto da Marco Brignone, ex banchiere e imprenditore torinese appassionato d’arte, che si è fatto carico della riqualificazione nel quartiere Barriera di Milano di spazi altrimenti dismessi legati al passato industriale di Torino. È stato lo stesso imprenditore ad affidare il progetto alla startup di consulenze The Doers, in cui Rastrelli, al tempo 26enne, lavorava. E deve aver lavorato proprio bene il giovane, se poi a gennaio 2017 Brignone lo ha nominato Amministratore Delegato della Condivido S.p.a., società che è dietro Edit.

 

Edit oggi

A poco più di un anno dall’inaugurazione, Edit ha confermato le aspettative – “potrebbe aggregare il gran numero di studenti che frequentano l’area: Torino in fondo è una città universitaria, anche se non sa d’esserlo”, ci diceva a novembre 2017 Rastrelli – con oltre 65 dipendenti, peraltro giovanissimi, un fatturato di 3 milioni e mezzo e 140mila coperti serviti solo nel 2018. “L’area che vive tutta la giornata è la Bakery Cafè che è diventata un punto di riferimento per il quartiere, dalla colazione alla pausa pranzo, dal pomeriggio per il tè alla sera dove si trasforma in area dedicata all’aperitivo e al post cena. E sempre più spesso vediamo gente che si ferma a lavorare da noi, un po’ come fosse uno spazio di coworking”, complice il non obbligo di consumazione. Ma la realtà polifunzionale che raccoglie 6 aree – oltre la bakery: Brewery, Pub, Cocktail Bar, Restaurant, Kitchens – non dà cenni di immobilità. “Quest’anno stiamo cercando di sviluppare la parte dell’eventistica legata al mondo aziendale, penso per esempio a delle attività di cucina per il team bulding”.

 

Lo chef Matteo Monti da Edit

Le ultime novità riguardano anche la ristorazione, inizialmente affidata ai Costardi Bros, ora nelle mani di Matteo Monti. “Noi lo avevamo visto al Rebelot, quindi lo conoscevamo, e lui conosceva Torino perché ha lavorato al Combal.Zero con Scabin. Fatalità ha voluto che nel periodo durante il quale stavamo cercando uno chef da mettere a busta paga – l’esperienza con i Costardi, che è stata positivissima, ci ha fatto però capire che serviva qualcuno in pianta stabile – lui fosse libero. E così è andata”. Dal 15 gennaio Monti è arrivato a Torino. “Con lui abbiamo studiato una formula leggermente diversa al bancone dove c’è seduta unica e ci si affida alle mani dello chef, mentre in sala Matteo ha creato un menu bilanciato tra piatti più tradizionali, come gli agnolotti del plin ai tre arrosti, e piatti più identitari, come il bianco Campari”. Un dolce che ogni mese avrà un elemento in più, “un po’ come una clessidra che sancisce il tempo”. Il tempo passato da Edit, realtà che, fa strano dirlo, ha solo poco più di un anno.

 

Edit – Torino – via F. Cigna, 96/15 – 01119329700 – edit-to.com

 

a cura di Annalisa Zordan

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