La nuova parte della storia era iniziata lo scorso 18 novembre, quando la pagina Instagram del bar 1930 di Milano aveva postato un’immagine del locale di via Sottocorno con la scritta sovrimpressa: “You’re looking in the wrong place”. Stai guardando dalla parte sbagliata. Poi, più o meno ogni settimana, un nuovo post, un nuovo indizio: “Qualcosa è cambiato”. “Shhh… Non è un segreto”. E il 27 dicembre la parziale rivelazione: “1930. New home”, con tre foto per la verità difficilmente intelligibili. Abbastanza per far nascere il pissi pissi bau bau, le ipotesi, le leggende, io-lo-so-ma-non-ve-lo-dico. Infine oggi il disvelamento, il segreto non più segreto. Il 1930, il secret bar più noto di Milano, cambia casa. Lascia via Pasquale Sottocorno, indirizzo che nessuno avrebbe dovuto conoscere e che tutti i buoni bevitori milanesi conoscevano benissimo, e si trasferisce nel piano inferiore di un’altra insegna del gruppo Farmily di Flavio Angiolillo e Marco Russo: il Mag La Pusterla in via De Amicis 22.
L’conico juke box del nuovo 1930 (foto tratta da Coqtail Magazine
Come sarà il nuovo 1930 (nel 2024 al numero 50 della lista dei Fifty Best Bars svelata a Madrid) lo racconta il magazine Coqtail. Intanto cambia la filosofia: non più uno speakeasy in stile proibizionismo (ambientazione che ha fatto il suo tempo) ma un locale “in chiaro”, più contemporaneo, che manterrà però lo spirito sperimentale con cui era nato nel 2013 sulla scia dell’allora più celebre Jerry Thomas di Roma. Fanno sapere Beniamino “Benji” Cavagna e i suoi collaboratori che ci sarà un maggiore dialogo con il mondo della cucina, con ricette che entrano nei cocktail e viceversa. Un confronto tra materie solide e liquide, un mangia e bevi che si rispecchia anche nel menu, articolato in antipasti, primi, secondi e dolci, con una lista di “unforgettable”.
Penelope Vaglini di Coqutail svela anche un paio di ricette: l’Hummus, realizzato con un distillato di paprica affumicata, con whisky, distillato all’olio di oliva e un’orzata di ceci e frutta secca e con sesamo e tahina, ingredienti fondamentali della celebre crema mediorientale. Poi l’Affogato al caffè, un drink low alcohol a base di rum giamaicano, pimento homemade, il Tabacchino (un nocino con un po’ di tabacco) e il Corretto, a base di caffè (entrambi realizzati da Tripstillery, altra insegna del Farmily Group), che ricopre un gelato al panettone realizzato da una nota gelateria di Milano. Molta l’attenzione ai cocktail a bassa gradazione alcolica, grande la cura nelle texture e nei giochi di consistenze. Insomma, cocktail da mangiare oltre che da bere.
Uno dei post-indizi comparsi nelle settimane sulla pagina Instagram di 1930
Nuovo anche il décor. Dell’arredamento old style del 1930 non resta più nulla, il locale di via Sottocorno è stato svuotato domenica 12 nel corso di un mercatino annunciato sui social con un video da Angiolillo e Cavagna. Ognuno degli aficionados ha potuto fare una offerta libera e portarsi a casa un pezzo “del suo locale preferito”, come dice Angiolillo; lampade, piatti, specchi, bicchieri. Il nuovo 1930 sarà più industriale e modernista, atmosfera suggerita anche dai mattoni a vista del locale e dalle volte a botte. Due le sale, la principale con un bancone su misura, e una sala fumatori dominata da un magnifico juke-box d’epoca. Nuovo anche il look del personale, a partire da Cavagna: via i panciotti ormai logori, dentro delle giacche color mattone con tessuti Loro Piana, diversamente agée. Il nuovo 1930 non sarà proprio un secret bar ma sarà separato dal Mag La Pusterla da una porta. I 193 clienti affezionati titolari della tessera associativa potranno prenotare un tavolo o un posto al bancone, glia ltri saranno fatti accomodare secondo disponibilità, potendo utilizzare il Mag La Pusterla – il locale forse con meno identità del Farmily Group, come “anticamera”.
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