Il mercato gastronomico di Madrid
Fino a qualche anno fa, quando si rendeva necessario evocare un prototipo di mercato gastronomico che fosse d'esempio per un trend in crescita in tutta Europa, e oggi definitivamente esploso, il primo pensiero correva al Mercado de San Miguel, la struttura in ferro e vetro dal fascino d'epoca nel cuore di Madrid. Con visione lungimirante, nel capoluogo spagnolo si provvedeva già nel 2009 a restaurare lo spazio inaugurato nel 1916, mantenendone l'architettura originaria per ospitare le attività di un gran numero di artigiani, che all'interno del nuovo polo gastronomico avevano modo di esporre le specialità locali o proporre una cucina di mercato informale, rapida, di qualità. Oggi che San Miguel ha conquistato una fama planetaria per posizione, fascino e in quanto antesignano del genere, bisogna ammettere che il livello medio dell'offerta non è più quello di una volta, e in Europa si sono moltiplicati casi ben più interessanti, non ultimi gli esempi italiani, Mercato Centrale (a Firenze e Roma) in testa. Ben pochi però sono a conoscenza di un progetto che la food hall madrilena ha avviato un anno fa (per celebrare il secolo di vita del mercato), e quest'anno – considerato il successo di pubblico – replica per la seconda edizione. Attraversando l'oceano alla volta degli Stati Uniti, direzione Florida, per testare il gradimento del pubblico americano verso un pop up d'autore che la formula del mercato gastronomico perfezionata in Spagna cerca di esportarla in un Paese piuttosto incline alla condivisione della tavola, al cibo di strada e alle fiere gastronomiche.
La Feria di Miami. Orgoglio spagnolo
Lo spazio è stato ribattezzato La Feria, e per il secondo autunno consecutivo ha aperto i battenti a Miami al Bayfront Park. L'iniziativa, attiva dalla fine di ottobre, si protrarrà fino al mese di gennaio, proponendo una cittadella a cielo aperto di stand a tema (riuniti sotto una struttura temporanea che evoca l'atmosfera mediterranea) in rappresentanza delle più disparate cucine spagnole, aperti fino a tarda ora. Del resto nella metropoli statunitense la comunità ispanica è molto nutrita, e i sapori della gastronomia iberica ben si conciliano con le innumerevoli varianti fusion introdotte dagli oriundi. E infatti la supervisione di questa colorata festa della cucina spagnola è affidata allo chef Xavi Oteiza, che i piatti della tradizione iberica li reinterpreta con ingredienti locali dei migliori artigiani del territorio. E sono numerose le possibilità di sperimentare la tavola tradizionale, cadendo in tentazione davanti allo stand dedicato a churrasco e secreto iberico, o cedendo al richiamo dell'emporio delle tapas, tra crocchette di baccalà e pinxtos baschi. Senza dimenticare un gustoso tagliere di polpo alla gallega, i crudi di mare, le ostriche, una paella o un mix di chorizo, prosciutto e formaggi spagnoli, in abbinamento a un calice di vino dei più celebri terroir spagnoli. A garantire l'autenticità della proposta - “by Mercado de San Miguel” - la mano di Montserrat Valle, in rappresentanza della proprietà del mercato originale di Madrid. E se anche quest'anno il format riscontrerà il successo sperato, potrebbe spingersi oltre il limite stagionale, traslocando a Miami Beach già da febbraio, oltre a replicare in altre grandi città statunitensi, da San Francisco a New York, a Whasington D.C.
L'obiettivo, ribadiscono gli ideatori, è proprio quello di sfruttare un brand di grande appeal per diffondere il verbo della cucina tradizionale spagnola oltre i confini della penisola iberica. E tramite la valorizzazione dei prodotti locali uno stile di vita dedito alla condivisione dei piaceri del cibo che ha reso celebre la Spagna nel mondo.