Staycation è il termine che nelle ultime settimane si è fatto strada come ancora di salvezza per quelle attività di ristorazione d’albergo chiamate a giocare un ruolo particolare in questa seconda ondata pandemica. Una parola che abbia imparato a conoscere di pari passo con le iniziative, sempre più frequenti, di hotel che da tempi non sospetti hanno deciso di scommettere sulla cucina come asset importante per presentare ai clienti la propria idea di ospitalità. Molti di questi ristoranti d’hotel, in Italia, appartengono al gotha del panorama gastronomico nazionale, frequentati abitualmente da viaggiatori stranieri in cerca di tavole di personalità, e al contempo baluardo della cucina d’autore a disposizione della clientela esterna.
Staycation: cenare e pernottare in hotel
Le restrizioni imposte alla ristorazione su tutto il territorio nazionale - ancor prima che si facesse ricorso alla suddivisione in fasce colorate – però, con l’obbligatorietà di fermare il servizio alle 18, hanno limitato anche il raggio d’azione delle tavole d’albergo. Seppur in misura ridotta: in hotel è ancora possibile cenare, a patto di essere ospiti della struttura per la notte (ma non il 31 dicembre, per scongiurare veglioni camuffati). Deroga alle limitazioni orarie, questa, resa indispensabile dalla necessità di garantire un servizio ai clienti che soggiornano in albergo. E, di fatto, bella opportunità per le attività alberghiere che hanno provato a interpretare la “dispensa” come risorsa per proporre un servizio in più a tutti coloro che vogliono concedersi una piacevole cena fuori, nonostante tutto. Qui entra in gioco la staycation: gli alberghi disponibili a offrire un pacchetto speciale a prezzo agevolato per invogliare i clienti a prenotare una stanza con cena sono sempre più numerosi (di recente, abbiamo raccontato di un caso eccellente, a tu per tu con Francesco Apreda, chef del ristorante Idylio al The Pantheon Iconic Hotel, nella Capitale). Cambia la platea di riferimento – non più turisti in viaggio alla scoperta del territorio, ma persone che quel territorio, quella città, la abitano tutti i giorni – ma non la qualità dell’offerta. E c’è anche qualcuno che intuisce l’opportunità di “consorziarsi”, mettendo insieme le forze per garantire un servizio inedito, e limitato nel tempo.
Alleanze tra hotel e ristoranti: perché no?
All’indomani del Dpcm di fine ottobre, ci eravamo fatti portavoce di questa possibilità: perché non “allestire” dei temporary restaurant in hotel, coinvolgendo colleghi chef costretti a chiudere per cena? L’idea, a nostro parere, avrebbe potuto funzionare tanto per gli alberghi sprovvisti di un servizio di ristorazione degno di nota – che avrebbero beneficiato della residenza temporanea di qualche valevole cuoco del territorio – che per gli hotel già lanciati nel panorama gastronomico, ma desiderosi di proporre agli ospiti qualcosa di nuovo. E speciale. Ora, l’opzione del sodalizio tra cucine autoriali si concretizza a Napoli, grazie alla collaborazione tra il Grand Hotel Parker’s e il ristorante Veritas.
Il Grand Hotel Parker’s ospita Veritas
Il primo – struttura alberghiera 5 stelle lusso di proprietà della famiglia Avallone, già provvista di un ristorante di tutto rispetto come il George, con il giovane chef Domenico Candela – ospita il secondo, restituendo a Gianluca d’Agostino, che è chef del Veritas, la possibilità di cucinare per gli ospiti, dopo settimane di stop, che ancora si protraggono per la permanenza della Campania in zona arancione. Dunque, alla “ordinaria” proposta di staycation già avviata dal George (Cena e dormi da noi, iniziativa che ha permesso alla struttura di mantenere tutti i posti di lavoro dello staff), si aggiunge l’offerta temporary del Veritas, che trova ospitalità negli spazi del ristorante Le Muse, seconda tavola del Parker’s, aperta normalmente solo a pranzo. Dunque, per i clienti dell’hotel, la formula Cena e dormi da noi sarà prenotabile in due varianti: cena al George, o al Veritas, che si trasferisce con tutta la brigata al sesto piano della struttura. Il Grand Hotel mette a disposizione gli spazi a titolo gratuito e lo staff del Veritas sarà direttamente responsabile dei propri clienti (che potranno usufruire anche del parcheggio gratuito dell’hotel) e dell’incasso, operativo per cena dal mercoledì al sabato.
La riconoscenza di chef D’Agostino e del patron del Veritas Stefano Giancotti, è innegabile: “In questi mesi difficili abbiamo capito che l’unico modo che conosciamo per difenderci dalla paura del futuro è continuare a lavorare, a migliorarci, ma soprattutto a fare le cose con la stessa passione, con lo stesso spirito. Non è un romanticismo, né una frase di circostanza: è solo grazie a questa comune passione e alla serietà che mettiamo nelle nostre attività, che l’intesa con il Parker’s non solo è stata subito accolta con slancio e gratitudine, ma si è immediatamente e operativamente resa possibile”. L’hotel, dal canto suo, beneficerà di un bel ritorno d’immagine, facendosi conoscere da una platea più ampia. Fatta di napoletani che non vogliono rinunciare al piacere di essere coccolati per cena. E così supportano le imprese della propria città.
Grand Hotel Parker’s – Napoli – Corso Vittorio Emanuele, 135 - 0817612474 – www.grandhotelparkers.it