Così è nato il nome della Nutella: il racconto di Maria Franca Fissolo Ferrero, moglie dell'inventore

19 Apr 2024, 14:02 | a cura di
Compie sessant'anni la mitica Nutella, dolce invenzione di Michele Ferrero, dalla moglie ricordato come un infaticabile inventore col grembiule bianco

Sessant’anni di Nutella e d’amore. Maria Franco Fissolo Ferrero ha condiviso vita e impresa con Michele Ferrero, l’inventore della crema spalmabile più famosa al mondo, dell’ovetto Kinder e anche delle Tic Tac. In un’intervista al Corriere della Sera, la vedova si lascia andare ai ricordi, offrendo un preciso ritratto del marito, a cui l’industria italiana deve molto.

Michele Ferrero, un inventore col grembiule

Viva in collina, ad Alba, vista fabbrica della Nutella. «Michele aveva sempre nella testa l’azienda» ha raccontato Maria «ed era felice di averla anche negli occhi. Quando siamo arrivati qui ha detto soltanto: Si vede bene». Era un fine osservatore, ma soprattutto un curioso e uno studioso instancabile «nella memoria vedo sempre un uomo con il grembiule bianco che fa test e assaggi in laboratorio». Mai una foto, «mai un’intervista, mai in televisione, mai a un evento pubblico». Erano una coppia riservata, solo anni dopo il signor Ferrero scelse di far racchiudere la sua vita in un racconto, a patto che il libro venisse pubblicato postumo: «Finché sono in vita non voglio si possa dire che ho parlato con un giornalista».

Michele Ferrero

Il primo appuntamento e l'invenzione del nome Nutella

Il primo appuntamento, dopo una serie di rifiuti da parte di Maria, fu a un ristorante appena inaugurato a Pino Torinese, in occasione dell’Expo Italia ’61. Poi ci fu un’altra casa, arrivarono i figli, e anche la Nutella, che in principio però si chiamava Supercrema. L’intuizione del nome arrivò un pomeriggio a Francoforte: «Alle 17.30 tornammo in albergo, c’era anche sua madre e dovevamo andare a cena alle 18, come si usava in Germania. Lui però disse che sarebbe uscito un attimo. Passò mezz’ora, poi un’ora, sua madre impaziente voleva scendere a chiamarlo, io la trattenevo dicendole che doveva avere qualcosa di importante per la testa».

«Dopo due ore, scesi io e lo incrociai nella hall, salimmo in ascensore e lui mi disse: “Maria, non dirmi niente, la mia testa deve essere libera, lasciami ancora un momento di tempo perché ci sono quasi arrivato”. Si mise alla finestra a fissare il fiume e poi si girò e mi disse: “Nutella”. Io lo guardai come si guarda un matto e gli dissi: “Ma di cosa parli? Cos’è Nutella?”. E lui, come se avesse una visione, mi rispose: “È il nome del prodotto che correrà nel mondo”».

Quello sguardo acceso Maria lo ha rivisto diverse volte negli anni, a cominciare dall'invenzione dell'ovetto Kinder: «Per convincere le mamme e le nonne a comprarlo, mi spiegò, doveva metterci più latte e meno cacao e una sorpresina dentro. E poi si illuminò: “Sarà Pasqua tutto l’anno”». La Ferrero, oggi, «continua a crescere» con il figlio Giovanni che ha portato avanti l’eredità del padre. E con la mitica Nutella, che da 60 anni fa innamorare generazioni di bambini.

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