I 16 migliori spumanti Valdobbiadene al di sotto di 20 euro scelti dal Gambero Rosso

23 Giu 2024, 11:22 | a cura di
Ecco gli spumanti delle denominazioni Conegliano Valdobbiadene Superiore e Valdobbiadene Superiore che abbiamo premiato con i Tre Bicchieri o i Due Bicchieri Rossi tra quelli che hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo

Lo spumante prodotto sulle colline di Conegliano e di Valdobbiadene ha ormai conquistato una fetta importante del mercato degli spumanti italiani. Questo successo è dovuto alle sue caratteristiche:  leggermente aromatico al profumo, mai completamente secco al gusto, è ottimo sia come aperitivo sia come spumante da tutto pasto.

L'uva glera, protagonista degli spumanti Valdobbiadene, viene coltivata in un’estesa zona collinare della Marca Trevigiana, con epicentro nei due comuni di Conegliano e di Valdobbiadene, oltre a Follina, Vidor, Farra e Pieve di Soligo, San Pietro di Feletto, Refrontolo e Susegana, tanto per citare i più noti. A Cartizze, una località di appena 100 ettari nella frazione di San Pietro di Barbozza in comune di Valdobbiadene, dà vita all’omonimo celeberrimo spumante, caratterizzato da una notevole intensità di profumi.

Sull'edizione 2024 della guida Vini d'Italia di Gambero Rosso nella lista dei Tre Bicchieri del Veneto ci sono anche alcuni Valdobbiadene, come d'altronde sono presenti anche due ottime etichette di un altro famoso spumante del Veneto, il Lessini Durello. Qui, però, abbiamo selezionato gli spumanti Valdobbiadene delle denominazioni Conegliano Valdobbiadene Superiore e Valdobbiadene Superiore Tre Bicchieri e Due Bicchieri Rossi che in enoteca e negli shop on line costano meno di 20 euro.

Gli spumanti Valdobbiadene dal migliore rapporto qualità-prezzo

Sono anche quest'anno i territori di Ogliano e Soligo a fornire le uve per i vini più interessanti di BiancaVigna, capaci di far emergere la forza del territorio anche su un prodotto tanto delicato quanto il Prosecco Superiore. Il primo è tratteggiato da note di frutto bianco e fiori che trovano sviluppo in un sorso asciutto, sapido e di pregevole armonia. Il secondo invece si ferma con profumi più chiusi e nascosti, dominati dalla parte più verde del vitigno. In bocca è solido, grintoso e di grande allungo.

Adagiata ai piedi della collina di Ogliano, perfettamente integrata con l'ambiente viticolo e l'ondulato profilo circostante, la cantina di Elena e Enrico Moschetta è il fulcro attorno al quale ruota tutta l'attività di Biancavigna. I vigneti si estendono per una trentina di ettari nella zona storica del Prosecco Superiore, con alcuni appezzamenti coltivati dalla famiglia da oltre un secolo. La produzione è dedicata in massima parte proprio al Prosecco, declinato esaltando le differenze che i diversi vigneti conferiscono alle uve.

La vendemmia 2022 ha portato in dote una ricca espressione fruttata che si riverbera nitida e invitante nel Vigneto Giardino di Adami, un Prosecco Asciutto che al naso si muove fra il frutto giallo e le sfumature esotiche mentre in bocca la dolcezza appare perfettamente fusa con la sapidità e la spinta acida. Diametralmente opposto è invece il Col Credas che esplora l'animo più irrequieto e vibrante della denominazione, sottolineato da aromi più tenui e freschi che ritroviamo in un sorso energico e di grande tensione acida.

L'azienda della famiglia Adami è da decenni al vertice qualitativo della denominazione del Prosecco Superiore, forte non solo di una splendida piattaforma viticola, ma anche della giusta sensibilità per interpretare al meglio ciò che le uve che maturano sulle splendide colline patrimonio dell'Unesco possono offrire. Accanto ad Armando e Franco i figli Fabrizio, Claudio e Cristina portano nuova linfa ed energie, spingendo anche su tipologie storiche come il Prosecco con il fondo.

Intrigante il XXIII Ai Boschi '22 di Andreola, un Brut dai profumi tenui e delicati che conquista il palato con l'eleganza del sorso rivelando lunghezza e pulizia nel finale. Nata alla fine del secolo scorso per volontà di Nazzareno Pola, Andreola è una delle firme più apprezzate del comprensorio Valdobbiadenese. Alla guida oggi c'è il figlio Stefano, che ne ha ampliato i confini viticoli anche alla vicina denominazione di Asolo, acquisendo in entrambi i territori vigneti di assoluto valore che costituiscono delle vere e proprie perle in un parco vigneti che ormai supera abbondantemente i 100 ettari. Di pari passo è cresciuta anche la cantina, una struttura moderna e di grande fascino.

Ampia la gamma proposta, sia fra i Prosecco che fra i vini fermi da Conte Collalto. Spicca il Ponte Rosso '22, un Prosecco Superiore frutto di un singolo vigneto fortemente argilloso che porge al naso profumi di frutto bianco e fiori. La ricchezza delle uve raccolte è tradotta in un'interpretazione particolarmente asciutta e grintosa, che mette in luce il profilo più moderno della denominazione. La grande azienda di Susegana si inserisce in un contesto di rara bellezza, contornata da colline dove la viticoltura si sviluppa fra macchie di bosco, prati e piccoli oliveti. I vigneti si estendono per più di 150 ettari, dei quali un centinaio sono interamente dedicati alla glera mentre la restante parte vede accanto alle varietà bordolesi una interessante presenza di molti degli incroci realizzati dal professor Manzoni nel secolo scorso. Nelle cantine storiche, perfettamente ristrutturate, vede la nascita una produzione di ottimo livello qualitativo.

I vigneti di Ogliano consentono a Masottina la produzione di due ottime versioni di Prosecco Superiore, il Brut, con le uve della parte occidentale della tenuta, e l'Extra Dry, con quella orientale. La nostra predilezione è andata al primo, che ai profumi di frutto fresco e croccante fa seguire un sorso di grande precisione, dove le bollicine si fondono alla perfezione con il basso residuo zuccherino e l'acidità per un risultato che coniuga carattere e immediatezza di beva.

Dalle più belle vigne in zona San Pietro di Barbozza giungono le uve per l'omonimo Prosecco Superiore '21 di Valdo Spumanti, un calice dagli aromi di frutto a polpa bianca che interseca le note di fiori secchi e mandorla. In bocca è solido, retto da una spiccata acidità e dal profilo slanciato. Più complesso al naso il Pradase '20, che si avvale del Metodo Classico per la presa di spuma: colpisce al palato per sapidità e armonia.

Si avvicina al secolo di storia l'attività della grande azienda di via Foro Boario, una delle aziende che hanno contribuito in maniera determinante al successo delle bollicine trevigiane nel mondo. La collaborazione con i numerosi viticoltori del territorio, il controllo diretto di piccole parcelle di assoluto pregio, un competente staff tecnico guidato da Gianfranco Zanon sono i tasselli di un lavoro che vede il completamento nella cantina immersa fra i vigneti della zona storica e che si manifesta in un gamma di spumanti ampia e di ottimo livello qualitativo.

Frutto delle uve del vigneto Monfalcon, il Campofalco '22 di Canevel Spumanti è un brut di raffinata espressione di frutto bianco e fiori che conquista poco per volta. In bocca la presenza di un po' di verdiso, storico vitigno del territorio, conferisce maggior spinta acida e agilità gustativa per un risultato di grande armonia in cui bollicine, acidità e zuccheri si fondono alla perfezione.

Se oggi il Prosecco Superiore gode della fama che gli compete, il merito va dato a un manipolo di viticoltori che in questo vino hanno sempre creduto e fra questi sicuramente va annoverata la Canevel. Oggi accanto a Carlo Caramel, che prosegue il sogno del fondatore, c'è il gruppo Masi, che ha dato nuovo impulso all'azienda, forte della competenza tecnica e della profonda conoscenza del mondo del vino. La produzione è interamente dedicata al mondo delle bollicine, con il ruolo da protagonista riservato proprio al vino simbolo delle colline di Valdobbiadene.

Solare e giocato sul frutto il Castè '22 di Graziano Merotto che rivela la perfetta fusione fra carbonica, dolcezza e bollicine che dona allo spumante una bevibilità succosa e appagante. È ormai più di mezzo secolo che Graziano Merotto calpesta le colline di Col San Martino con lo sguardo che ondeggia fra il cielo e le vigne, consapevole che sono questi i due ingredienti fondamentali per la produzione di un grande vino, sia esso fermo o esuberante di bollicine. Il resto lo fa un lavoro delicato e poco invasivo in cantina, dove la valorizzazione del frutto della natura è il mantra che muove tutte le attività. Una trentina gli ettari lavorati direttamente, cui se ne aggiungono altrettanti seguiti da fidati viticoltori della zona storica del Prosecco.

Dai più bei vigneti di Collalto giungono le uve per le due selezioni di Borgoluce, tra le quali eccelle quest'anno la versione Extra Dry che ha saputo esaltare la ricchezza fruttata portata in dote dalla bella vendemmia 2022. Al naso la mela si staglia nitida e croccante su un fondo di fior di campo e macchia mediterranea mentre in bocca colpisce per la ricchezza e la pienezza del sorso che rivela tutta la solarità delle vigne.

Lodovico Giustiniani è alla guida di Borgoluce fin dal 2008, anno della sua fondazione. Oltre 1000 ettari dedicati all'agricoltura e alla zootecnia, dei quali più di 100 sono destinati alla viticoltura, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e più di un interesse per il mondo biologico e biodinamico. Il comparto viticolo è ovviamente incentrato sulla produzione di glera, ma non mancano piccole parcelle dedicate alle varietà bordolesi e al Manzoni bianco, per una produzione affidabile e di ottimo livello qualitativo.

Lento nel concedere i suoi profumi e dal profilo asciutto e longilineo il Rive di Refrontolo Extra Brut '22 di Santa Margherita. Spesso si è portati a pensare che solo le piccole aziende a conduzione familiare possano rappresentare il nuovo corso della vitivinicoltura, fatto di attenzione all'ambiente e alla qualità. Santa Margherita invece interpreta alla perfezione questo ruolo, forte di capacità d'innovazione, di presenza sul territorio e di un impegno mai venuto meno nei confronti della sostenibilità. Oggi nella storica sede di Villanova sono attive la nuova centrale a biomasse e un grande impianto fotovoltaico, che rendono le attività produttive sempre meno impattanti.

Gentile, delicato e accondiscendente il Particella 181 Sorelle Bronca che conquista per la raffinatezza del profilo. Ersiliana e Antonella Bronca hanno saputo affrontare le sfide che hanno portato il successo del Prosecco nel mondo con grande lucidità, rinunciando ad ampliare la produzione a dismisura e specializzandosi in etichette di alto profilo che inseguono l'idea di un vino che esalta le differenze anziché omologarsi alle mode. Piccola ma perfettamente attrezzata la cantina, dove accanto al Prosecco Superiore vede la luce anche una interessante produzione di vini fermi.

Dai vecchi vigneti di Guia de La Tordera giungono le uve per il vino più interessante della vendemmia 2022, il Dry Tittoni, che ne esprime al meglio la solarità e il calore con aromi che spaziano dal frutto giallo maturo alle nuance floreali che ricordano l'elicriso. In bocca la dolcezza non è mai prevaricante e la fusione fra zuccheri, acidità e bollicine dona piacevolezza e armonia.

La bella cantina della famiglia Vettoretti è situata sulla pianura antistante la zona storica del Prosecco Superiore. Le vigne di proprietà invece si estendono per molti ettari proprio nel cuore del comprensorio collinare, spesso con vigneti molto vecchi che occupano esposizioni di pregio, quali Cartizze, Otreval nella zona di Guia e Tittoni in quella di Vidor, componendo un puzzle viticolo di assoluto valore, che l'azienda valorizza con una produzione affidabile incentrata sul Prosecco Superiore.

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