Ci tocca citare di nuovo Sideways, perché se nel film Miles Raymond (Paul Giamatti) si abbandona a un panegirico nei confronti del Pinot Nero, in un'altra scena invece si esprime con astio nei confronti del Merlot: "se qualcuno ordina Merlot, me ne vado" e urlando aggiunge "non berrò nessun fottuto Merlot".
Ora, la reazione è, ovviamente, volutamente, esagerata, ma è certo che con questa scena gli sceneggiatori hanno voluto sottolineare qualcosa che serpeggia nel mondo degli eno-appassionati. E cioè che il merlot non può aspirare ai picchi di eleganza del pinot nero; una inferenza della quale bisognerebbe discutere con chi può permettersi di bere Château Petrus, ma insomma la tendenza generale di pensiero è un po' questa.
Come ampiamente risaputo, il merlot è originario del distretto bordolese, dove è diffuso tanto quanto (se non di più) il cabernet. È stato tra i primi vitigni francesi ad essere impiantato su larga scala nel nostro Paese dopo l'epidemia della fillossera e si è diffuso soprattutto in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino per poi andare a trovare spazio anche in tutte le altre regioni italiane. Questo perché il vitigno è molto adattabile ai diversi tipi di suolo ma soprattutto è anche molto produttivo, motivo per cui spesso è stato preferito ad altre uve magari meno fruttuose da questo punto di vista.
Il merlot dà un vino di colore rosso rubino intenso, dai profumi intensi e vinosi di frutta rossa, foglie di tabacco e viola, che con la maturazione sfumano verso toni più delicati e fini (di fieno falciato, di vegetali, di burro); al palato spicca la componente alcolica. Nonostante la struttura robusta, è un vino di una certa morbidezza sin da giovane, caldo, ricco e vellutato, non molto tannico.
Negli ultimi anni c'è stata anche una certa svolta qualitativa nella gestione di questo vitigno e molti produttori si sono impegnati a sfruttare le grandi possibilità offerte dalla varietà.
In Italia non mancano esempi di Merlot in purezza pensati come selezioni ambiziose in grado di rivaleggiare con le grandi etichette mondiali; qui, però, ci concentriamo sui vini che rimangono entro una fascia di prezzo che si aggira sotto a 20 euro, recensiti sulla guida Berebene 2024 di Gambero Rosso una lista che all'interno ospita anche due versioni rosate fragranti e tutte da bere.
I Merlot dal migliore rapporto qualità-prezzo
Veneto
Il Merlot Rialto 2021 di Cantina Colli Euganei profuma di prugna e spezie mentre in bocca è di medio corpo e beva spigliata. La grande cooperativa di Vo' Euganeo (PD) dispone di una piattaforma viticola che sfiora i 500 ettari, condotti con attenzione e passione da una rete di circa 700 famiglie. Come da tradizione in questo territorio sono le uve del bordolese a rappresentare il vertice qualitativo, con vini che sanno coniugare qualità organolettica e disponibilità sul mercato.
Trentino
Il Trentino Merlot 2021 è uno dei vini presentati quest'anno da Agraria Riva del Garda. La riviera trentina del lago di Garda ha il clima alpino e l'influsso mediterraneo, qui l'ulivo e la vite condividono medesimi terreni, in un areale mitigato dal vento benefico chiamato Ora. La cooperativa Agririva riesce ben a tutelare tutta la filiera olivicola gardesana e contestualmente a curare pregiati vigneti, tutti coltivati con varietà d'uve prevalentemente di stampo internazionale. I vigneti lambiscono le acque del lago e ritmano un paesaggio proiettato verso le Dolomiti di Brenta.
Friuli Venezia Giulia
Il Merlot 2019 di Livio e Claudio Buiatti quest'anno ha conquistato la pole position dell'intera gamma aziendale. Si presenta con note ancora fruttate di more di rovo e amarene, seguite da accenni di pepe nero e cannella; ottimo il finale. L'annata è di quelle importanti e si sente. Nel bicchiere abbiamo un vino dal colore rubino intenso che anticipa sensazioni di ribes e fragoline di bosco, insieme a un sottofondo di pepe e noce moscata. Al palato è pieno e polposo, con una struttura ben delineata e una progressione sicura di buona verve sapida. Il suo abbinamento ideale? Lo vediamo benissimo con delle succulenti polpette al sugo.
La famiglia Buiatti vanta oltre un secolo di esperienza nella coltivazione della vite sulle colline di Buttrio. Quando il padre Livio gli ha passò il testimone, Claudio provvide da subito ad un progressivo ammodernamento, infittendo gli impianti e limitando la produzione con drastiche potature. Interventi essenziali che sortirono gli effetti desiderati, conferendo a tutta la gamma dei vini un livello qualitativo di pregio assoluto, mantenuto e consolidato nel tempo. Ora, coadiuvato dal figlio Matteo, punta con convinzione al raggiungimento dei vertici dell'eccellenza.
Il Merlot del 2019 si offre su toni maturi di ciliegia, tabacco biondo e cioccolato al latte; la bocca è avvolgente, ritmata da una trama tannica cremosa, per un sorso di bella piacevolezza. Il finale è all'insegna della frutta rossa, con un twist di pepe nero. La famiglia Pinni vanta una lunga esperienza vitivinicola sui terreni argillosi e sabbiosi della destra Tagliamento. Da sempre la filosofia aziendale si basa sul rispetto per l'ambiente e sulla ricerca dell'eccellenza attraverso la perfetta combinazione tra tradizione e tecniche moderne.
Marche
Il Petalus 2022 di Villa Manù è uno dei rosati più originali assaggiati quest'anno, proviene dalla campagna fermana ed è stato prodotto da Alfredo Allegrini utilizzando merlot in purezza. Il bicchiere si tinge di color cerasuolo acceso mentre al naso arrivano ricordi d'amarena, paglia, un leggero tocco salmastro; la bocca è giocata tra dolcezza del frutto e tratti più sapidi per un sorso ben contrastato, contadino, gradevolmente impreciso. Un vino che sa stare bene sulla tavola.
Lazio
Il Rosa Invidiata 2022 è un rosato da uve merlot dai profumi floreali accompagnati da note di frutti rossi di bosco, mentre il palato è fresco, ricco di frutto e di buona grinta. L'Antica Tenuta Palombo è stata fondata da Giovanni Palombo più di quaranta anni fa. Oggi conta su sette ettari vitati, situati nella Valle di Comino, a poca distanza dalla cantina, su terreni argilloso calcarei.