Sullo stop alla pubblicità di birra e vino, Lollobrigida apre battaglia contro Bruxelles

18 Apr 2024, 17:58 | a cura di
Il Masaf ha emesso un parere circostanziato sul provvedimento del governo belga. Secondo il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il decreto presenta significative lacune : "Legge lesiva del mercato Ue"

Netta opposizione dell'Italia alla norma del governo belga che intende vietare la pubblicità delle bevande alcoliche sui mezzi di comunicazione, sia fisici sia digitali, destinati alle giovani generazioni. Il Masaf (ministero dell'Agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste) ha formalmente emesso un parere circostanziato contro il provvedimento del Belgio, che punta a imporre le avvertenze sanitarie, sostenendo che potrebbe ostacolare al libera circolazione delle merci sul mercato dell'Unione europea.

Decreto lacunoso

Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, annunciando la presa di posizione italiana (che aveva tempo per depositare il parere fino al 22 aprile), ha motivato così la scelta: «Pur sostenendo con forza la promozione di un consumo responsabile e riconoscendo la necessità di tutelare i minori, riteniamo che il decreto belga presenti significative lacune. Non è chiaro - ha spiegato - il contenuto del futuro messaggio informativo sanitario, né è definita adeguatamente la portata del termine "pubblicità", creando potenziali barriere alla libera circolazione delle merci e mettendo in uno stato di incertezza gli operatori del settore».

I rischi per il mercato interno

L'Italia, in sostanza, chiede di fare chiarezza. Le criticità evidenziate nella legge belga, che in qualche modo è in linea la scelta del governo irlandese con cui maggio 2023 ha imposto degli alert sanitari nelle etichette degli alcolici, secondo il Masaf richiedono «chiarimenti per non ostacolare il mercato interno e l'efficacia della normativa dell'Unione europea». Con questo parere, il Governo Meloni ribadisce la propria «vicinanza e attenzione a tutto il settore vitivinicolo e dimostra di fare l'interesse di tutti quelli che credono in un'Europa che rispetta le regole - conclude Lollobrigida - e che non utilizza le leggi del singolo Stato per danneggiare gli altri Stati dell'Unione europea».

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