Nativi naturali: il gusto dei giovani della Novel Generation si forma su kombucha, fermentati e "nuovi vini"

26 Apr 2024, 15:13 | a cura di
I giovani della N Generation bevono fermentati e kombucha, sono più aperti ai vini naturali: così cambia il gusto dei futuri consumatori

Possiamo parlare di Generazione N per definire i Nativi Naturali? Il nome è stato usato già a indicare la “Novel Generation” nata dall’esperienza della pandemia: rapporto sempre più “ontologico” col digitale, più spazio alle emozioni, comunicazione più gentile ed empatica.

Sensibilità ambientale e Novel Generation

Oltre ad avere una maggiore sensibilità verso tematiche ambientali e sostenibilità. Se ne parla molto in termini di marketing. Ma credo che il termine Nativi Naturali possa ben indicare una nuova figura di bevitori di vino che per molti aspetti coincide anche con la Novel Generation: giovani, digitali, attenti all’ambiente e anche un po’ “contro”. Sono loro che danno (e hanno dato almeno negli ultimi 10 anni) vigore e senso al mercato dei cosiddetti Vini Naturali.

La difficoltà dei boomer per i Naturali

Personalmente, ho respinto i calici naturali fino a poco tempo fa. Nel giro di pochi mesi devo dire che mi rimane difficile, invece, bere vini “convenzionali”: in particolare etichette tra i 4 e i 10 euro. Il mio gusto è cambiato. Chiaro: ci sono sorsi più o meno appaganti, più o meno sensati e coerenti. Ma tornare oggi a bere un vino “qualsiasi” tra i tanti in vendita nella gdo a 8 euro mi costerebbe davvero molto.

Il ruolo di Kombucha & co.

I Vini Naturali si avvicinano spesso ad altre bevande come kombucha, birra o sidro. Il loro spettro organolettico è in genere diverso dai vini “convenzionali”. Macerazioni, metodi ancestrali, ossidazioni, meno alcol: tutto ciò cambia sia il sapore che l’aroma. I giovani sono sempre più proiettati verso questo tipo di bottiglie. Ne deriva che il loro gusto si costruisca su questi “nuovi” vini che tracciano un solco rispetto ai “convenzionali”. Chi cresce così – i consumatori del futuro – avrà un’idea del vino del tutto diversa da quella che ancora oggi molti enologi e produttori si ostinano a definire come l’unica strada: vini fatti di uva – certo – ma anche di tantissimi prodotti di cui in etichetta non troviamo alcuna traccia. Ma che fanno – eccome – anche il gusto di quel vino.

Il gusto si educa e si abitua

Ecco, questa Generazione N di Nativi Naturali vorrà i vini cui è abituata e che disegnano un nuovo modo di bere: più freschezza e velocità, minor attesa, meno alcol, più frutto, più acidità. E prezzi superiori. Sì, basta fare una foto agli scaffali: i vini “naturali” non li trovi a meno di 13 euro; i “convenzionali” sono molto molto spesso sotto. Se l’investimento è maggiore, probabilmente anche la consapevolezza sarà più alta. E anche questo, al mondo del vino, può far bene.  

Foto di copertina di Lido Vannucchi

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