Capri diventa capitale della pizza di qualità: sull'isola arrivano Ciro Oliva, Franco Pepe ed Enzo Coccia

21 Mag 2024, 09:21 | a cura di
All’ombra dei Faraglioni, la tonda di qualità reclama sempre di più il suo spazio: sull'isola arrivano le tonde di grandi maestri campani

L’isola è sempre più gourmet. Capri alza (ancora) l’asticella dell’offerta enogastronomica. E in attesa che riprenda vigore, puntuale come ogni estate, la polemica sulle cifre blu di una vacanza sull’isola azzurra (che sia una consonanza cromatica?), arrivano nuove blasonatissime aperture in serie a confermare il trend. Rafforzandolo. Protagonista assoluta la pizza: all’ombra dei Faraglioni, la tonda di qualità reclama sempre più il suo spazio: altro che bandiera bianca di fronte al turismo mordi e fuggi che minaccia la sostenibilità dei luoghi e che altrove – non qui, non ora – è assecondato da friggitorie e street food, colazioni prêt-à-porter, per orde di visitatori distratti.
Non a Capri, non ora. Così l’isola di Tiberio si candida, alla vigilia dell’estate, a capitale della cucina del golfo di Napoli. Benché la campanilista disfida con la vicina Ischia – dove pure non mancheranno le novità (il bistellato Nino Di Costanzo aprirà una pizzeria con Ivano Veccia) - stimoli, non certo da oggi, il dibattito.

Ciro Oliva a Capri (foto Roberto Salomone)

Da Concettina ai Tre Santi apre a Capri

Il primo giugno a Capri apre Concettina ai Tre Santi, già tempio della pizza nel Rione Sanità di Napoli (dove la famiglia Oliva ha inaugurato una storia diventata leggenda nel 1951, allora Concettina dava le pizze a credito alla gente del popolo): il conto alla rovescia è partito, la pizzeria sorgerà a pochi passi dalla piazzetta nei locali già sede della storica Gemma. Apertura tendenzialmente stagionale (Capri chiude d’inverno, ma questa è un’altra storia), menu tradizionale con i grandi classici della casa, da “Palla al centro” a “Sott e ngopp” (la montanara di Casa Oliva) fino alle “Ciro’s icons” e alle grandi classiche, marinara e margherita in primis.  Con qualche novità.
Design che s’ispira al Mediterraneo (immaginavate un’idea diversa per un’isola come Capri?), con legno e ceramiche colorate. Sarà obbligatorio prenotare, ça va sans dire.

Non nasconde l’emozione Ciro Oliva, il patron: «Fin da ragazzino l’isola è sempre stata per me un sogno. – confessa - Ricordo ancora l’emozione che provata la prima volta che sono sbarcato qui da piccolo: la bellezza mozzafiato dei luoghi, il calore della gente e la dimensione internazionale.  Mi sentii subito casa per l’autenticità e il senso di ospitalità che si respira sull’isola. Capri è davvero un luogo magico in cui si respira la gioia di vivere. Qui abbiamo voluto così proseguire sulla strada tracciata da me e dalla mia famiglia a Napoli. Con l’obiettivo di sempre rendere felici chi sceglie di mangiare da noi: Concettina ai Tre Santi ha la sua identità e il suo orgoglio, proprio come Capri».

Ciro Oliva tra i vicoli di Capri (foto Roberto Salomone)

Arriva Coccia: non solo pizza alla Residenza

Ma non finisce qui, tutt’altro. A inizio giugno (data ancora top secret) Capri celebra anche l’apertura di Vico, la pizzeria nuova di zecca legata al nome di Enzo Coccia, già patron - con i suoi digli – de La Notizia a Napoli e dell’omonima Vico (è la sigla di Vincenzo Coccia) a Roma. Il locale apre negli spazi esterni a ridosso dell’hotel La Residenza, a pochi passi dalla piazzetta: una piccola oasi all’insegna della biodiversità, non distante dal via-vai di via Camerelle. «Abbiamo immaginato un menu profondamente ispirato alle eccellenze del territorio caprese, che racconti l’isola meno conosciuta, eppure bellissima: dall’olio extravergine dell’associazione L’oro di Capri (che ha recuperato uliveti secolari ad Anacapri, in particolare lungo il sentiero dei Fortini, ndr) al pesce azzurro, che può esaltare la montanara».

Con le pizze, che porteranno nomi legati ai luoghi e ai personaggi dell’isola, la proposta abbraccia piatti freddi e piatti caldi. Grande attenzione alle materie prime, in una ideale liaison con la Penisola sorrentina, di cui Capri è del resto ideale prosecuzione geologica: il fior di latte di Agerola arriverà tutti i giorni, garantisce Coccia. «Qui ci sarà sempre un Coccia resident, che sia io o uno dei miei due figli, Andrea, che ha 29 anni, e Marco, che ne ha 26. La pizza non è questione di brand, ma di testa, cuore e mani”. Un progetto partito diversi anni fa: iter lungo, l’apertura è dietro l’angolo. E nella stessa area insisterà un locale dedicato ai cocktail. L’iniziativa vede la famiglia Coccia in dialogo con i De Angelis, famiglia simbolo della ricettività alberghiera caprese.

La famiglia Coccia

Un pizzico di Pepe nella Dolce Vita caprese

E ancora: ad Anacapri, davanti alla Grotta Azzurra, c’è attesa per un altro grande “opening”, legato allo Jumeirah Capri Palace, che già vanta – tra i fiori all’occhiello – gli stellati ed esclusivi L'Olivo e Il Riccio. Qui l’ultima novità sarà “a-Ma-Re Capri”, un’osteria di mare guidata dall’executive chef Salvatore Elefante con un menu impreziosito da dodici pizze d'autore a cura di Franco Pepe, sulle terrazze del Nettuno Beach Club. Fotogrammi da Dolce Vita, insomma. Apertura prevista: 7 giugno. Pepe – reduce da una trasferta in Egitto – confessa: «Frequentavo l’isola per alcuni eventi, notando un gap nella qualità dell’offerta delle pizze. Di qui l’idea di mettermi in gioco, con una linea di prodotti classici di Pepe in Grani e un paio di ricette dedicate all’isola e alle sue eccellenze». Si torna a Capri, nella centralissima Marina Grande, per l’apertura di Francuccio Capri, nei locali dello storico ristorante L’Approdo, a pochi metri da yacht e barche di lusso (qui ormeggiano alcuni tra i più conosciuti magnati al mondo): l’idea è dell’artista chef italo-americano Frank Prisinzano, già in prima linea nel settore ricettivo e ristorativo sulla vicina Costiera amalfitana.

Aspettando Briatore?

Il tutto in attesa che apra – difficilmente per l’estate alle porte, stando alle indiscrezioni - anche il nuovo Crazy Pizza di Flavio Briatore, che non mancherà di fare notizia.  Dell’isola, del resto, l’imprenditore è un habitué: di casa alla Taverna Anema e Core, proverà - forse con il sostegno di Steven Zhang, patron dell’Inter – a lasciare il segno, con un locale acchiappa-vip. Che a qualche purista della tonda fa già, immancabilmente, storcere il naso. Tasselli in successione per un mosaico che va componendosi di eccellenze, una dopo l’altra: Capri caput mundi. Qui era approdato la scorsa estate anche Gennarino Esposito, due stelle Michelin alla Torre del Saracino di Vico Equense, che ha rivoluzionato la cucina dell’Hotel La Palma. E qui ha appena riaperto Zuma, sull’esclusivo rooftop del Capri Palace: l’offerta di una cucina giapponese contemporanea di alto profilo, in un luogo di assoluta suggestione. Perché Capri è ombelico del mondo, sempre di più.

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