Dove mangiare e bere a Milano durante la Design Week. I 20 migliori indirizzi scelti dal Gambero Rosso

12 Apr 2024, 11:56 | a cura di
Tutto è pronto per l'evento dell'anno: la Milano Design Week 2024. Una settimana di eventi e manifestazioni con designer ed espositori da tutto il mondo, che è momento ideale anche per qualche puntata gastronomica "mirata". Ecco i nostri consigli

Dal 15 al 21 aprile Milano si trasforma una galleria d'arte a cielo aperto. In concomitanza con il Salone del Mobile (alla fiera di Rho dal 16 al 21), infatti, va in scena l'edizione 2024 della Design Week, il più grande evento milanese dopo la Milano Fashion Week. Per capirci, si tratta di una movimentatissima kermesse animata da circa 200 progetti sparsi per i quartieri della città, anche quelli periferici, dove designer, artisti, architetti, creativi e buyer espongono le loro opere offrendo esperienze spesso interattive, e in parecchie occasioni legate al mondo del food & wine.

Il tema di questa edizione è MATERIA NATURA, sul filo conduttore della sostenibilità e della valorizzazione dell'economia circolare. Come disposto dal bando comunale, tutte le attività non hanno finalità commerciali ma soltanto espositive, e la missione è anche quella di dare visibilità ai giovani designer. Due le novità principali del 2024: ai distretti storici (Brera, 5Vie, Tortona e Isola) e a quelli più giovani (come il Porta Venezia Design District), si aggiunge la Zona Sarpi, tra via Paolo Sarpi, La Fabbrica del Vapore e l'ADI Design Museum, a cura di Michele Brunello, abitante del quartiere e architetto fondatore di DONTSTOP - realtà che si occupa di progetti urbani con respiro sociale - e Luca Fois, nome noto nel mondo dei distretti del design. Per la prima volta, inoltre, il Fuorisalone esce dai confini metropolitani e arriva in Brianza, a Villa Borsani a Varedo, sede della rassegna di Alcova.

Mostre, eventi, incontri, installazioni, pop up non si contano (per il calendario completo date un'occhiata al sito fuorisalone.it). E pure sul piano enogastronomico questa esplosiva e frenetica 7 giorni dà modo ai visitatori di conoscere luoghi del bere o del mangiare particolarmente interessanti sul piano del design, o perché sedi a loro volta di esposizioni o cene a tema, o semplicemente validi per una pausa caffè, una cena o un drink a fine giornata. E d'altro canto è per chef, ristoratori, bartender un momento perfetto per offrire i nuovi menu della stagione appena iniziata. Di seguito una selezione di ristoranti, bistrot, trattorie, cocktail bar - tra Navigli, Tortona, Sarpi e Cimitero Monumentale, Duomo, Magenta, Isola, Tortona, Porta Venezia, Lambrate - che, per noi, valgono la sosta nella settimana più effervescente dell'anno.

Dove mangiare e bere a Milano durante la Design Week.
I 20 migliori indirizzi scelti dal Gambero Rosso

(10_11) Ten Eleven del Portrait Milano Hotel

Ristorante. È stato protagonista dell’ultima stagione milanese, e lo è tuttora. Il luogo è di gran classe (l'hotel è del gruppo Lungarno Collection, proprietà Ferragamo), nella cornice dell’ex Seminario Arcivescovile, e oltre al casual dining, dove il design in stile italiano contemporaneo è stato curato dall’architetto fiorentino Michele Bönan, contempla il Beefbar (con i migliori tagli di carne da tutto il mondo), frutto dell'idea dello studio di architettura Humbert & Poyet di Monte Carlo, e il cocktail bar Rumore, gemello di quest'ultimo in stile american bar, nonché teatro di performance artistiche e serate di musica dal vivo. Quanto alla cucina del Ten Eleven, italiana con tocchi d'autore, vale l'assaggio la chiacchieratissima pasta in bianco.

(10_11) Ten Eleven del Portrait Milano Hotel - San Babila - via Sant'Andrea, 10 - 02 367995850 - lungarnocollection.com

28 Posti

Ristorante. Alla guida c'è una squadra di giovanissimi (in cucina ci sono Andrea Zazzara, classe 1990 e Franco Salvatore, classe 1989), autori di una cucina che segue la filosofia originaria del posto (nato diversi anni fa per mano di Marco Ambrosino, ora a Napoli, quindi etica, stagionalità, piccole produzioni, con creatività e qualche richiamo all'Abruzzo natio degli chef. 28 posti - tanti ce ne sono all'interno - continua inoltre farsi promotore di progetti umanitari, culturali, di design. Domenica 14 e domenica 21 aprile, inoltre, ospita due appuntamenti Pop Up Sundays che vedono coinvolti street food, vini naturali e ceramiche.

28 Posti - Navigli - via Corsico, 1 - 02 8392377 - 28posti.org

l'arabesque café

Pausa Gourmet. Nel cuore della Durini Design District (40 brand raggruppati nell’associazione Milano Durini Design su uno spazio espositivo di oltre 40mila metri quadri il cui tema per il 2024 è Color Design Experience), ecco un luogo eclettico con valida offerta gastronomica, dalla colazione al dopocena. Il menu del ristorante varia ogni settimana, tra classici lombardi e piatti con tocchi vintage e guizzi contemporanei. Alla guida sempre Chichi Meroni, appassionata di arte e cultura, designer, interior designer e stilista, che nell'occasione ospita due progetti nelle location attigue: In the Mood for Eyes Limited edition jewellery collection e MONDRIAN a Milano, un nuovo pop up store che crea lo sfondo per una selezione di luci e arredi Mid-Century.

l'arabesque café - Duomo - via F. Sforza, 2 - 02 76341477 - larabesque.net

Barbacoa

Brasiliano. È la sola churrascaria italiana del rinomato gruppo brasiliano con una quindicina di locali nel mondo. Protagonista assoluto della scena – suggestiva e spaziosa – è lo scenografico rodizio, sequenza dei 13 tagli di carni diverse serviti al tavolo (fino a che non si dice "stop" col sistema del semaforo rosso/verde) dai "passadores", che fanno uno spettacolo a sé. Barbacoa si trova nell’ex Cinema Istria, progettato dall’architetto Mario Cavallè, e la sala si trova in quella che una volta era la platea. Sulle pareti, invece, spiccano le riproduzioni degli affreschi delle grotte di Lascaux create dalla food designer brasiliana Simone Mattar.

Barbacoa - Zara - via Scipio Slataper, 19 - 02 6883883 - barbacoaitalia.it

BistRo Aimo e Nadia

Bistrot. È, dei tre locali della galassia di A&M (Il Luogo di Aimo e Nadia e Vòce), quello più informale, anche se la collaborazione con Rossana Orlandi, grande cerimoniera dello stile meneghino, ne fa un posto assai acconcio alla Milano "da vedere". Carte da parati Etro, oggetti casual chic e un’atmosfera calda ed elegante. In cucina lo stile punta all'italianità senza estremismi, citando i capisaldi della casa madre (vedi l'Omaggio a Nadia: zuppa etrusca con farro, verdure dell’orto, legumi al finocchietto selvatico). Piacevole anche per un aperitivo.

BistRo Aimo e Nadia - Magenta - via M. Bandello, 14 - 02 48026205 - aimoenadia.com

Bon Wei

Cinese. Otto regioni gastronomiche cinesi, ciascuna con la sua carta, per un totale di 24 ricette selezionate all’interno dei territori che compongono la “badacaixi”: dai bocconcini di calamaro fritto dell’Anhui al pollo stufato freddo in salsa di zenzero e cipollotti del Guangdong, dal maiale rosso di Mao dell’Hunan allo Shui Zhu di manzo piccante in terracotta del Sichuan. Bon wei racconta le mille facce della Cina in cucina in un locale progettato dall’architetto Carlo Samarati nel 2010 secondo i canoni della Cina contemporanea. Carta dei vini con circa 300 etichette (italiane ed estere) che include anche un raro vino cinese, con prezzi dai 25 ai 12.000 euro.

Bon Wei - Sempione - via L. Castelvetro, 16 - 02 341308 - bon-wei.it

Cà-Ri-Co

La sala di Carico, col banco del bar

Cocktail Bar. Un "Lab Cocktail Bistrot"- come lo definisce il fondatore Dom Carella, ora alle prese anche con una pizzeria– che non sfigurerebbe in qualsiasi metropoli del mondo. Piccolo ma pieno di "cose", anche negli arredi con il bancone da quattro posti, ambitissimo, dove vedere i bartender all’opera. Qui si viene per bere (molto bene) nonché per assaggiare la cucina espressa in un tasting menu senza frontiere perfetto compendio della sequenza liquida in abbinamento composta da vini, sakè, fermentati e spiriti. Ambiente vivace e trasversale, tappa imperdibile dopo un giro tra installazioni, pop-up ed eventi nella "Walk of Design", tema dell'edizione 2024 della Tortona Design Week (TDW).

Cà-Ri-Co - Tortona - via Savona, 1 - 345 9431361 - carico.io

Ceresio 7

Ristorante. Dalla terrazza con piscina così iconica e “hockneyana” Ceresio - nello storico Palazzo dell'Enel acquistato dal brand Dsquared2 nel 2009 per farne il proprio quartier generale - ha visto germogliare i grattacieli che ora fanno sembrare quasi piccoli i frequentatori di questo locale comunque sempre di avanguardia, ricco di arte contemporanea e di dettagli stilosi. Lo chef è ormai di lungo corso, il brianzolo Elio Sironi, con la sua cucina rigorosa e nitida, fatta di ingredienti freschi e di suggestioni contemporanee. Ricca cantina, e buoni i cocktail del bar.

Ceresio 7 - Cimitero Monumentale - via Ceresio, 7 - 02 31039221 - ceresio7.com

Al Cortile

Ristorante. Incastonato in una “corte urbana” ha riaperto lo scorso anno dopo un azzeccato restyling degli spazi, anche grazie al connubio tra la scuola di cucina Food Genius Academy e il catering innovativo FoodFellas. La brigata (giovanissima) punta sulla valorizzazione della materia prima locale, divertendosi a mixarla (bene) con elementi "esterni". È sede altresì di eventi, incontri e cene a quattro mani.

Al Cortile - Navigli - via Giovenale, 7 - 345 4020347 - alcortile.com

Dirty

Cocktail bar. Realizzato in stile brutalista pop dallo studio Nick Maltese, è un posto non convenzionale: resta aperto fino all'alba - cosa rara a Milano - e propone un pugno di signature che non cercano il facile successo di pubblico, giocando sulle corde estreme dell’acidità e dell’umami. Molti distillati sono prodotti in proprio, altri sono "anonimizzati", mentre come snack ecco banane, mortadella (nuda e cruda), la carne in scatola più famosa che c'è. Da mangiare con una forchettina di plastica. I progetti che ospita seguono il mood: Normalize, per esempio, è la mostra fotografica interattiva firmata da Studio Maigiu, e dedicata alla normalità dei corpi.

Dirty Milano - Porta Venezia - v.le Regina Giovanna, 14 - 331 2710303 - https://www.dirtymilano.it/

Caffè Fernanda

Bistrot. Una chicca raffinata ed esclusiva la caffetteria dentro l'Accademia di Brera, dedicata a Fernanda Wittgens, la prima donna in Italia a dirigere un museo statale negli anni Cinquanta. È aperta dal 2018, e allestita con un design aderente allo stile dell'epoca e in linea con quello della Pinacoteca. La "piccola cucina" propone piatti come l'insalatina di patate, okra al vapore, sedano, pomodori, olive taggiasche e semi di sesamo, o gli gnocchi alla Romana, gorgonzola fuso, pere caramellate e noci. Aperto dalle 8.30 alle 18 (il terzo giovedì del mese fino alle 21.30).

Caffè Fernanda - Brera - via Brera, 28 - 3450504846 - caffefernanda.com

Gesto

Bistrot. Ristorante, cocktail bar ma anche listening bar. La nuova veste di Gesto è contenitore eclettico dove musica e gastronomia - cucina classica italiana in taglio contemporaneo - sono entrambe protagoniste, ed eventi a tema e dj set in programma ogni settimana. Dal 15 al 21 aprile, in occasione della seconda edizione di Porta Venezia Design District, va inoltre in scena Almost Home, un progetto espositivo a cura di Galleria Lampo con le opere degli artisti Lisa Carletta, Giuseppe Palmisano e Sofia Uslenghi.

Gesto - Porta Venezia - via G. Sirtori, 15 - 02 201006 - gestomilano.it

Horto Restaurant

Ristorante. Siamo nel Distretto 5 Vie, il cui tema quest'anno si intitola Unlimited design orchestra. Qui uno degli indirizzi più interessanti è sicuramente quest'oasi verde sul tetto del The Medelan, dove godersi qualche ora di relax dalla frenesia del Fuorisalone. L'etica ambientale entra in ogni elemento del concept (non a caso ha conquistato subito la stella verde Michelin): design sinuoso, colori neutri, tanto legno e una cucina di prossimità, supervisionata non a caso da Norbert Niederkofler, con piatti contemporanei e di grande personalità. Servizio, cantina e mixology sono a livello del resto. Da lunedì a venerdì si può fare anche colazione.

Horto Restaurant - Duomo - via San Protaso, 5 - 02 36517496 - hortorestaurant.com

Giancarlo Morelli dell'hotel Viu Milan

Ristorante. La Zona Sarpi, new entry tra i distretti dell'edizione 2024, ospita eventi e progetti nell'area tra via Sarpi, La Fabbrica del Vapore e ADI Design Museum. A due passi da quest'ultimo c'è il locale milanese di Giancarlo Morelli, chef-patron di grande esperienza con la prima casa a Seregno, in Brianza (Pomiroeu Giancarlo Morelli). Qui mantiene la sua linea con la voglia di divertirsi e divertire, e piatti sempre nuovi a ogni stagione, fermi restando i suoi classici. La sala è molto bella e c'è un "tavolone" dello chef in cucina. A pochi metri, il Bulk Bistrot per un aperitivo in apertura e un cocktail in uscita.

Giancarlo Morelli dell'hotel Viu Milan - Sarpi - via A. Fioravanti, 4 - 02 80010918 - morellimilano.it

Motelombroso

Ristorante. Un luogo difficilmente classificabile questo locale semiperiferico (che ora ha spin off nell'enoteca del Mercato Centrale), invisibile dalla strada, enigmatico, un po’ elettricità metropolitana un po’ giardino zen. I titolari Alessandra e Matteo hanno affidato la cucina a Nicola Bonora, sardo anomalo tecnico ma passionale, teorico di sapori netti e ben scolpiti. Carta dei vini profonda, cocktail e sfizi, servizio empatico. Nei giorni della Design Week mostra curata da Tempesta Gallery.

Motelombroso - Naviglio Pavese - alzaia Naviglio Pavese, 256 - 333 1855267 - motelombroso.it

Norah was drunk

Cocktail Bar. Nicolò Caramiello, bartender, e Stefano Rollo, broker, hanno aperto nel 2022 questo locale il cui nome è omaggio alla nonna di Nicolò, che amava i cocktail e ha aiutato nell’apertura di un posto molto interessante dall’aperitivo al dopocena. Si bevono cocktail contemporanei classici rivisitati, imperdibile l’Oyster Martini con l’ostrica fresca, il mare che manca a Milano, ottima selezione di assenzi. Notevole il cibo, che spazia dalle conserve gourmet di pesce alle ostriche a pane e grissini di qualità.

Norah was drunk - Lambrate - via N. A. Porpora, 169 - 375 7746998 - Instagram

Ratanà

Ristorante. Cesare Battisti è sempre là, bug analogico nella Milano dei grattacieli nella sede della Fondazione Riccardo Catella, in un edificio storico dei primi ‘900, con la sua piccola "trattoria" colta e intinta in una milanesità non da cartolina, che poi è la definizione di modernità secondo lui. Contadino nell’anima, Battisti lavora una materia prima viva con la mano lieve del rispetto. Nel menu un posto speciale ha il pesce d’acqua dolce (lingotto di trota affumicata, rucola selvatica, tuorlo fondente, pepe verde e rapanelli) ma ci sono anche classici-classici (risotto alla vecchia Milano) e classici-contemporanei (risotto al pomodoro 2.0). Vini di piccoli produttori, la bottiglia aperta si può portare a casa. Servizio premuroso, pane e coperto gratis e non è poco.

Ratanà - Isola - via G. De Castillia, 28 - 02 87128855 -ratana.it

Starbucks Reserve Roastery

Bar. "Dermophonic", del designer Matteo Cibic, è l'esperienza multisensoriale fra arte, musica e caffè da vivere nella sede milanese di Reserve Roastery, la prima europea della nota catena americana (ce ne sono sei in tutto il mondo). Nell'ex palazzo delle poste, l'area di oltre 2mila metri quadri con svariate aree tematiche è uno dei posti da non perdere della Design Week. Per l'occasione, peraltro, Cibic ha creato un’edizione limitata di Domsai e di piatti in ceramica decorati a mano.

Starbucks Reserve Roastery - Cordusio - p.zza Cordusio, 3 - 02 91970326 - roastery.starbucks.it

Trattoria del Ciumbia

Trattoria. Osteria contemporanea con una cucina di tradizione col tocco moderno, come trend ormai imperante. Come insegna predice, sono soprattutto i classici milanesi a farla da padrone, anche se il menu è articolato (riso giallo, cotoletta, mondeghili, cassoeula, ma pure cotechino, mele e cren, tortelli di zucca, trippa in umido con borlotti). Il locale è un'idea dello studio di design Dimorestudio, che lo ha caratterizzato con arredi d'autore del calibro di Vico Magistretti e Flos, in uno stile rétro con tocchi contemporanei.

Trattoria del Ciumbia - Brera - via Fiori Chiari, 32 - 02 49596056 - trattoriadelciumbia.com

Waby

foto Cja Agency

Giapponese. Il locale di Matteo Zhu, progettato da Maurizio Lai, si distingue per la filosofia rigorosa applicata alla cucina - affidata a una brigata che tratta materie prime eccelse con estrema perizia - e per la location volutamente teatrale, con un banco del sushi che dialoga apertamente con la sala. Nella settimana del Salone del Mobile Waby ospita ai suoi tavoli tre vetri selezionati dalle ultime collezioni di Ichendorf, omaggi al Giappone disegnati da Denis Guidone, designer milanese che divide la sua vita tra la città natale e Tokyo, e che da sempre è affascinato dai contrasti tra Occidente e Oriente.

Waby - Porta Garibaldi - via C. De Cristoforis, 2 - 02 83412987 - wabyristorante.com

foto di copertina Porta Venezia Design District

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