"Ecco come nostro bisnonno inventò i Tenerelli". La storia della famiglia Mucci di Andria che produce confetti da 130 anni

6 Mag 2024, 15:34 | a cura di
Il signor Giovanni, figlio di Nicola, ha gestito l’azienda per decenni prima di passare le redini ai suoi figli e nipoti. Oggi a gestire la confetteria c’è la quarta generazione di Mucci

Simbolo di buon auspicio e prosperità. Da regalare agli invitati e agli ospiti, da gustare in famiglia per celebrare i momenti più belli. Il confetto è un piccolo scrigno di gusto e felicità. Ad Andria una delle fabbriche più antiche d'Italia lo produce ancora come una volta. Un tempo, neanche troppo lontano, ad Andria le future spose venivano omaggiate con la "Petresciata": una pioggia di confetti, simbolo di fecondità e di buon auspicio, che veniva fatta cadere sul capo delle ragazze dai loro fidanzati durante il periodo di Carnevale. Le future suocere, invece, donavano loro un paniere pieno di ogni tipo di confetto.

Come vuole la tradizione, insomma, che si tratti di una nascita, di un battesimo, di un matrimonio o di una laurea, non c’è festa senza confetti. Piccoli scrigni di mandorle, cioccolato e zucchero che oggi hanno mille gusti e consistenze. Soprattutto nella cittadina del nord barese, Andria, in cui è nata oltre cent’anni fa una delle più importanti aziende artigianali del settore. Se in Puglia pronunci la parola confetto, infatti, è inevitabile pensare alla famiglia Mucci. Era il 1894 quando Nicola Mucci iniziò a produrre nella sua città confetti, caramelle e cioccolato. Oggi, nella prima sede storica non c’è più la produzione, che è stata spostata in uno stabilimento a Trani, ma il museo del Confetto “Giovanni Mucci”, riconosciuto anche dal ministero per i Beni e le Attività Culturali. Da qualche giorno, un importante riconoscimento, ha sancito il prestigio della fabbrica: sia il museo e che la confetteria hanno ottenuto, dalla regione, il titolo di Negozio storico patrimonio di Puglia.

Quattro generazioni

Il signor Giovanni, figlio di Nicola, ha gestito l’azienda per decenni prima di passare le redini ai suoi figli e nipoti. Oggi a gestire la confetteria c’è la quarta generazione di Mucci: i fratelli Cristian, Loredana e Manuela e la loro cugina Cristina. Ognuno con ruoli diversi, portano avanti la lunga tradizione di famiglia e ogni anno introducono novità nelle referenze, passate ormai a diverse centinaia. «Era il 1920 quando il mio bisnonno – spiega Cristian Mucci – creò la cosiddetta Mandorla Imperial, un nuovo confetto realizzato con la pregiata mandorla pelata “Fra Giulio”, nota come “Avola di Puglia”, ricoperta da uno strato di cioccolato bianco e leggermente confettata. Il prodotto riscosse subito un enorme successo e fu la premessa per la nascita dei Tenerelli, i confetti per cui ancora oggi siamo riconosciuti in tutta Italia e non solo».

I “Tenerelli Mucci®” sono piccole prelibatezze. Confetti più morbidi di quelli tradizionali e quindi più facili da mangiare. Al loro interno diversi ripieni a base di mandorle di Toritto (Ba) o nocciole del Piemonte Igp, ricoperte da cioccolato bianco, fondente o al latte e da un leggero strato di confettura colorata. I Tenerelli vengono prodotti in diversi colori e gusti. Vi sono poi i cosiddetti Dragées, ripieni con liquori e rosoli, come il limoncello, il rhum, la sambuca, il liquore al mandarino, l’irish cream. Ma anche con grappa e peperoncino o quelli con vodka e pesca.

Sempre più utilizzati per le ricorrenze o per la cosiddetta confettata al termine dei matrimoni, i Tenerelli così come tutti gli altri prodotti Mucci sono lavorati solo con aromi e coloranti naturali e sono tutti senza glutine, senza conservanti, senza ogm. L’azienda ha ottenuto anche le cerficazioni vegan e senza lattosio per alcune tipologie. E per chi ha necessità di limitare l’apporto di zuccheri ci sono anche i Dragées senza zuccheri aggiunto, edulcorati con maltitolo. «Abbiamo ottenuto anche la certificazione Halal, escludendo naturalmente i confetti con ripieno di liquore, per le persone di fede musulmana e anche quella Kosher per gli osservanti della fede ebraica. Abbiamo sempre pensato che i confetti, simbolo di festa e di gioia, dovessero essere gustati da tutti, senza eccezione. Per questo il nostro impegno per andare incontro alle esigenze e ai palati di tutti».

Durante l’anno vengono utilizzati 80 quintali di mandorle di Toritto (BA), 55 quintali di “Nocciole Piemonte IGP”, 30 di mandorle “Pizzuta di Avola” e oltre 470 quintali di cioccolato. «La nostra produzione è fatta ancora come un tempo. Anche le confezioni vengono realizzate a mano da persone che lavorano con noi da oltre vent’anni. Non ci sono robot né macchine industriali. Ogni pacchetto è fatto con cura maniacale… non dico che controlliamo i confetti uno a uno, ma quasi. Per noi sono come figli e ci riempie d’orgoglio sapere che saranno i protagonisti di momenti di felicità dei nostri clienti». Oltre ai grandi classici, ai Tenerelli, ai Dragées, Mucci produce ancora i famosi Fruttini di marzapane: miniature di frutta come pera, ciliegia, limone, pesca che le maestre dolciarie dipingono ancora a mano proprio come si faceva un tempo. Sul fronte delle novità, invece, l’azienda ha da poco lanciato sul mercato i Cristalli di Limoncello. «Si tratta – spiega Cristian Mucci – dell’evoluzione dei Dragéer. Sono piccoli confetti fatti con sciroppo liquido che possono essere conservati in freezer. In questo modo quando si mangiano i cristalli si rompono in bocca facendo fuoriuscire il ripieno di liquore. Un confetto fresco, perfetto per l’estate».

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