Vinitaly 2017. Tutte le classifiche della Fiera di Verona

13 Apr 2017, 08:30 | a cura di

Dai vini preferiti dallโ€™alta ristorazione a quelli piรน venduti al supermercato. Dalle denominazioni che hanno incrementato di piรน le vendite a quelle che danno piรน lavoro. Tante top list per un unico comun denominatore: la rivincita degli autoctoni


I bianchi autoctoni preferiti dallโ€™alta ristorazione

Vinitaly, si sa, รจ anche tempo di classifiche e bilanci. Il momento in cui ci si sbizzarrisce nel dare risposte a interrogativi e curiositร  maturati durante tutto lโ€™anno, ma che solo in Fiera si svelano al grande pubblico dei curiosi. Ce nโ€™รจ per tutti i gusti. Ad esempio, quali sono le regioni piรน presenti nelle carte dei ristoranti? Quali i vini preferiti dai grandi chef? E ancora, quali denominazioni potrebbero fare di piรน e quali, invece, non mancano proprio mai? Forte dei suoi tre cavalli di battaglia del territorio (Pecorino, Passerina e Verdicchio), lโ€™Istituto Marchigiano Vini ha fatto il punto sui bianchi autoctoni nella ristorazione, con una ricerca firmata Nomisma-Wine monitor, condotta su 220 intervistati tra sommelier, titolari e cuochi, e presentata proprio in Fiera.

 

Le regioni piรน rappresentate

Il primo dato che emerge รจ che lโ€™alta cucina preferisce i vini legati ai territori italiani: su 126 etichette di vini bianchi in carta, nei ristoranti top sono 106 quelli di autoctoni (contro i 64 di tutto il comparto ristorazione). Tra le regioni piรน rappresentate, al primo posto si piazza il Friuli Venezia Giulia (40%), seguito da Alto Adige (15%), Sicilia (9%) e Marche (7%). Poi Abruzzo, Trentino, Veneto, Campania, Piemonte e Valle Dโ€™Aosta.

 

I piรน presenti

Sul fronte vini, a vincere โ€“ anche al di fuori della regione di riferimento โ€“ รจ il Traminer (Trentino e Alto Adige), presente nellโ€™84% dei casi, prima di Moscato (78%), Tocai Friulano (74%), Vermentino (73%) e Fiano (69%).

 

I sottostimati

Tra gli underachiever - della serie si impegnano, ma non ancora abbastanza - il primato spetta a Glera (Prosecco), Garganega (Soave), Catarratto e Trebbiano.

 

Gli emergenti

Tra gli emergenti, svettano Pignoletto, Passerina e Pecorino, mentre sono immancabili Falanghina, Fiano, Vermentino, Friulano, Traminer e Verdicchio. Onnipresente รจ, infine, il Moscato, nella maggioranza dei casi inteso nella sua interpretazione di vino dolce.

 

Le denominazioni che hanno incrementato le vendite

Il ritorno ai vitigni autoctoni รจ sottolineato anche da Coldiretti che ha stilato la top ten delle denominazioni che hanno incrementato maggiormente le loro vendite nel 2016.

 

Miglior performance nel 2016

Nella borsa dei vini italiani salgono sul podio Ribolla gialla friulano(+31%), Passerina marchigiana (+24%) e Valpolicella Ripasso del Veneto (+23%). A seguire, Pecorino con un aumento del 19%, Primitivo (+14%), Pignoletto ( +13%) e Custoza con un +10,5%. A pari merito allโ€™ottavo posto, con un +10%, ci sono il Negroamaro e il Lagrein, mentre il decimo posto (+10%) รจ appannaggio del Traminer. Nessun vitigno internazionale, quindi, tra i primi dieci. โ€œIl futuro dellโ€™agricoltura italiana ed europeaโ€ ha affermato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo โ€œdipende dalla capacitร  di promuovere e tutelare le distintivitร  territorialiโ€.

 

Il vino che โ€œassumeโ€ di piรน

E sempre Coldiretti, per questo Vinitaly, รจ andata alla ricerca del โ€œvino piรน utileโ€, ovvero quello che dร  piรน lavoro nel comparto.

 

Maggior impatto lavorativo

Con un totale di 19,4 milioni di ore impiegate allโ€™anno, the winner isil Montepulciano dโ€™Abruzzo Doc, davanti al Puglia Igt con 16,5 milioni nella provincia di Foggia e alla Doc Sicilia con 16 milioni di giornate in quella di Trapani. Una classifica che, nelle prime tre posizioni, mette in evidenza come il settore vitivinicolo sia particolarmente importante per lโ€™economia e lโ€™occupazione nel Mezzogiorno, sebbene lโ€™impatto lavorativo sia rilevante anche al Nord. Al quarto posto, infatti, si piazza il lombardo Oltrepรฒ Pavese Doc, con 14,2 milioni di ore di lavoro, davanti ai piemontesi Asti Docg e Barbera dโ€™Asti, con allโ€™attivo 13,4 milioni di ore. Bisogna, invece, arrivare al sesto posto per trovare una denominazione veneta: lโ€™Amarone della Valpolicella Docg con 13,1 milioni di โ€œbanca oreโ€.

 

Valore complessivo del comparto

Complessivamente, stima la Coldiretti, nel 2016 il vino ha offerto opportunitร  di lavoro a un milione e trecentomila persone, tra vigna, cantina, distribuzione, trasporti, assicurazioni, industria vetraria, enoturismo, ricerca e formazione, divulgazione, editoria, bioenergie e cosรฌ via. La ricerca Coldiretti รจ stata anche lโ€™occasione per porre lโ€™accento sulle difficoltร  del settore dopo lโ€™abolizione, di qualche settimana fa, dei voucher. โ€œIl settore del vinoโ€ ha detto il presidente Moncalvo โ€œdimostra piรน di altri che lโ€™agricoltura รจ in grado di offrire opportunitร  di lavoro. Adesso, perรฒ, la prima vendemmia senza voucher rischia di far perdere 25 mila posti di lavoro tra le vigne per giovani e pensionati e occorre trovare pertanto presto una valida soluzione alternativa nellโ€™interesse delle imprese e dei cittadiniโ€.

 

I migliori sugli scaffali della Gdo

 

I piรน venduti

Infine, uno sguardo, allโ€™immancabile top list dei vini piรน venduti al supermercato, presentata da Iri. Sul podio le tre punte di diamante degli scaffali: Lambrusco,Chianti e Montepulciano d'Abruzzo. A seguire Nero dโ€™Avola (Sicilia), Vermentino (Sardegna), Muller Thurgau e Gutturnio (Lombardia) con un aumento superiore al 4%.

 

Gli emergenti

Tra gli โ€œemergentiโ€ con una maggiore progressione di vendita a volume troviamo Ribolla Gialla(Friuli Venezia Giulia), Passerina (Marche), Valpolicella Ripasso (Veneto). Confermata la crescita del Pignoletto (Emilia), del Pecorino (Marche/Abruzzo) e della Passerina (Marche), mentre rientrano in classifica il Grillo (Sicilia) e il Cannonau (Sardegna). Ottimi risultati anche per il Chianti Docg, con quasi 10 milioni di litri per un valore di oltre 45 milioni di euro.

 

Le tendenze

Tra i maggiori trend da rilevare, la crescita dei biologici โ€“ una novitร  per la Gdo - con un +25,7% in volume per un totale di 2,5 milioni di litri venduti; e lโ€™accelerazione dei vini a denominazione e degli spumanti.

 

a cura di Loredana Sottile

 

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