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Sembra incredibile, ma la Sardegna del vino puรฒ vantare una ricchezza ampelografica che conta su piรน di 150 vitigni autoctoni. Da Nord a Sud รจ un susseguirsi di varietร diverse, alcune delle quali sono presenti in pochi filari, altre si trovano invece in distese piรน importanti. Ma la vera differenza la fanno i territori, anchโessi diversi per altitudine, sottosuolo, microclima: si passa dalle vecchie vigne allevate ad alberello in zone montuose (che in Barbagia arrivano anche a 800 metri sopra il livello del mare), a vigne a piede franco su sabbia, vicinissime alla costa; e ancora dai terreni granitici e dai climi miti della Gallura, a zone piรน calde del Campidano, dove la vite รจ piantata su terreni calcareo-argillosi.
ร grazie a questa diversitร che i vitigni autoctoni trovano la loro grande valorizzazione, e ciรฒ si puรฒ percepire a partire dalle due uve che da sole valgono ben piรน della metร della produzione isolana: cannonau e vermentino sono presenti in tutta lโIsola, ma se vinificate nel pieno rispetto di ciรฒ che avviene in vigna riescono a dare vini molto diversi a seconda della zona in cui ci si trova. Stesso discorso per le altre varietร che la cui diffusione รจ limitata a particolari zone: possiamo a gran voce parlare di valorizzazione dellโautoctono se puntiamo su territori precisi, i cui nomi dovrebbero essere utilizzati sempre piรน per comunicare la biodiversitร regionale. Usini, Serdiana, Sennori o Mamoiada (giusto per fare alcuni esempi) dovrebbero diventare delle vere e proprie Denominazioni e cosรฌ si dovrebbero chiamare i vini lรฌ prodotti. Solo cosรฌ il consumatore riuscirebbe a percepire la diversitร dei territori viticoli sardi e di conseguenza quanto il legame tra microzone e vitigno sia importante.
Quelli che seguono sono dei grandi vini sardi ottenuti esclusivamente da varietร autoctone che crescono in zone specifiche, grazie alle quali riescono a esaltarsi al meglio. Dieci vini che coprono buona parte del vigneto regionale e rappresentano un piccolo, piccolissimo esempio del complesso terroir sardo: quel mix di vitigno, zona e lavoro dellโuomo atto a produrre vini autentici e territoriali. ร l'inizio di una nuova rubrica con la quale vogliamo raccontare l'Italia vitivinicola.
1. Carignano del Sulcis 6Mura โ11 โ Cantina Giba
Ottenuto unicamente da vecchie vigne ad alberello coltivate su terreni sabbiosi, il 6Mura รจ il rosso piรน importante della cantina che ha sede a Giba, paese da cui prende il nome. Il clima caldo e le piante allevate ancora a piede franco offrono un grande rosso mediterraneo, dalle note intense e persistenti di macchia mediterranea, mirto e ciliegia, in cui non mancano profumi di cuoio e tabacco. La bocca รจ calda e cremosa, il tannino molto morbido e maturo, ma la beva รจ scandita da freschezza balsamica e da un finale sapido e profondo. Ideale se bevuto a 16ยฐC e abbinato a carni rosse in umido.
2. Dettori Rosso โ11 โ Tenute Dettori
Il Dettori Rosso รจ ottenuto esclusivamente da una vigna di cannonau centenaria, dislocata a 250 metri dโaltitudine in una zona chiamata Badde Nigolosu. Siamo allโinterno dellโIgt Romangia ed รจ cosรฌ che il vino viene commercializzato, rifiutando la Doc regionale sul Cannonau che farebbe passare in secondo piano il particolare territorio del comune di Sennori. Il lavoro qui si fa quasi unicamente in vigna, mentre in cantina Alessandro Dettori si limita alle operazioni essenziali. Per scelta si utilizzano solo le vasche in cemento per fermentazione e maturazione. Il 2011 รจ un grande rosso: i profumi stupiscono per intensitร offrendo note di elicriso e rosmarino che anticipano sentori di mirtillo, ciliegia e prugna. A unโultima nota di rosa passita segue una bocca possente e voluttuosa, che sa essere ritmica e vibrante per sapiditร e lunghezza. Finale interminabile e integro nel far riemergere le note olfattive. Da abbinare a pecora arrosto, servito a 18ยฐC.
3. Barrile Nieddera โ13 โ Contini
La nieddera รจ unโuva dellโOristanese, capace di dare vini autentici e molto caratterizzanti per profumi e sapori. Tra le aziende che hanno sempre creduto in questa varietร troviamo Contini, cantina meglio conosciuta per la valorizzazione della Vernaccia di Oristano. Il Barrile รจ una selezione delle migliore uve nieddera della tenuta che provengono dalla bassa Valle del Tirso. La versione 2013 offre un naso tutto giocato su spezie, sottobosco e macchia, la bocca รจ fresca e scorrevole pur non nascondendo la bella struttura. Finale ritmico e scandito da un tannino puntuto, ma maturo e da una sapiditร finale che spinge il vino in profonditร . Perfetto se servito a 18ยฐC e abbinato a cinghiale in tegame.
4. Monica di Sardegna Sup. Iselis โ14 โ Argiolas
La monica รจ una varietร molto diffusa nel Sud Sardegna, specialmente nella zona del Parteolla, da sempre utilizzata in assemblaggio con altri vitigni al fine di produrre vini semplici e quotidiani. Da qualche anno a questa parte lโazienda Argiolas ha puntato molto su questโuva a bacca rossa e, sfruttando la tipologia Superiore ammessa dalla Doc, ha imbottigliato un grande vino rosso capace di offrire complessitร e longevitร . Tutte le uve provengono dal vigneto Iselis, a Serdiana. I profumi sono giocati su ciliegia, prugna e fragola, non manca un cenno speziato molto pulito e nitido. La bocca รจ rotonda, avvolgente, cremosa, dalla bella sapiditร e dal finale profondo. Da servire a 16ยฐC abbinato a polpette di manzo al sugo.
5. Cagnulari โ14 - Cherchi
Usini รจ un territorio particolarmente vocato per la produzione di vini di qualitร sia per i bianchi a base di uve vermentino, sia per i rossi da uve cagnulari. Per questโultima varietร Cherchi si puรฒ definire uno dei riferimenti, forte di alcune vigne storiche su terreni calcareo argillosi, dislocate sulle colline che circondano il paese. Il microclima fa il resto garantendo escursioni termiche e il passaggio delle brezze marine. Lโannata 2014 in Sardegna รจ stata ottima e il Cagnulari di Cherchi approfitta del bel millesimo per offrire sfumature variegate che vanno dalla ciliegia, al ribes, passando per sensazioni di cuoio, tabacco e sottobosco. La speziatura precede una bocca fresca e ritmica, dalla beva scorrevole e appagante, giocata su un tannino maturo e rotondo e su una sapiditร che si avverte soprattutto nel finale. Ottimo se accompagnato a salsiccia arrosto, servito a 16ยฐC.
6. Semidano di Mogoro Sup. Puistรจris โ13 โ Cantina Il Nuraghe โ Mogoro
Mogoro รจ un piccolo paesino dellโalto Campidano, in provincia di Oristano. Il mondo del vino lo ricorda per un particolarissimo vitigno a bacca bianca, il semidano che si trova esclusivamente qui e riesce a offrire dei vini affascinanti e longevi. Da diversi anni la cantina di Mogoro โ cooperativa che puรฒ contare su quasi 500 ettari vitati dei conferitori โ ha puntato su questa varietร , selezionando le migliori uve dai vigneti storici. ร cosรฌ che nasce il Puistรจris, un vino che esce in commercio a tre anni dalla vendemmia, a dimostrare sin da subito il suo potenziale invecchiamento. Lโannata 2013 si distingue per note di frutto a pasta bianca, cenni floreali e sentori di erbe aromatiche e spezie. In bocca รจ fresco e scorrevole dalla beva snella arricchita da una bella sapiditร finale che rende il vino molto saporito e profondo. Ottimo con linguine ai ricci di mare, servito a 10ยฐC.
7. Vermentino di Sardegna Stellato โ15 โ Pala
Lo Stellato dellโazienda Pala รจ la chiara prova che i territori del vermentino sono tanti e anche nel sud Sardegna, a Serdiana, comune poco distante da Cagliari, si possono trovare dei grandi vini frutto della varietร bianca piรน importante dellโIsola. Lo Stellato rappresenta la massima selezione delle uve, che provengono dalle vigne piรน vecchie, dโetร media di trentโanni, allevate su terreni sabbiosi e argillosi. I profumi sono ricchi e ben delineati, emerge la sensazione di agrume e nespola, fiori di campo ed erbe aromatiche, su tutte timo e rosmarino. La bocca stupisce per salinitร , poi vien fuori la freschezza acida che equilibra una materia ricca ma composta. Bellissimo finale pulito e asciutto. Da abbinare a risotto ai frutti di mare servito a 10ยฐC.
8. Alghero Torbato Cuvรฉe 161 โ15 โ Sella & Mosca
Il torbato รจ una particolare varietร che si trova solo nellโalgherese e la produzione la dobbiamo esclusivamente a Sella & Mosca, la cantina fondata a fine dellโ800 che puรฒ vantare il piรน grande vigneto a corpo unico dโEuropa. La Cuvรฉe 161 รจ una selezione minuziosa delle migliori uve di proprietร , provenienti da terreni calcarei. La fermentazione avviene in acciaio e solo una piccola parte viene fatta fermentare in barrique per poi creare lโassemblaggio prima dellโimbottigliamento. Lโottima annata 2015 offre un vino dai profumi di anice, mandorla e fiori dโarancio, in bocca รจ pieno e avvolgente, fresco dโaciditร con la parte sapida che scandisce bene il sorso. Da abbinare a crostacei, servito a 12ยฐC.
9. Malvasia di Bosa Riserva โ10 - Columbu
Il territorio di Bosa si snoda tra dolci colline vitate a pochi passi dal mare. Qui il vitigno malvasia la fa da padrone e trova un habitat ideale tanto da fregiarsi della Doc, istituita nel lontano 1972. I produttori sono pochi e ciascuno dispone di una manciata di ettari. Uno dei riferimenti รจ Columbu, una cantina nata per volere di Giovanni Battista Columbu e ora in mano ai figli. Degli ultimi millesimi proposti abbiamo apprezzato molto la Riserva 2010, dalle note di cedro e canditi, mandorla e fiore di camomilla. La bocca รจ fresca, avvolgente, rimane ancora un pizzico di dolcezza, ben equilibrata da aciditร e finale sapido. ร un grande vino da meditazione e vale la pena berlo in compagnia e in amicizia, cosรฌ come ricordava sempre il fondatore dellโazienda. Servire a 14ยฐC.
10. Vernaccia di Oristano โ09 โ Famiglia Orro
Davide Orro gestisce in maniera impeccabile questa piccola azienda di famiglia, con sede a Tramatza, che si occupa di viticoltura e altre coltivazioni agricole. Sulla vite hanno scelto di dedicarsi esclusivamente ai due vitigni autoctoni dellโoristanese, nieddera e vernaccia. Questโultima viene prodotta in diverse versioni, da quella dโannata, giovane, fino ad arrivare alle tipologie tradizionali, caratterizzate dallโossidazione creata con lโausilio delle botti scolme. La 2009 appartiene a questa categoria, lo si vede subito dal colore, un ambrato carico e affascinante. Il naso profuma di frutta secca, albicocca disidratata e buccia dโarancia candita. La bocca รจ fresca dโaciditร , dal finale sapido e la beva, pur nella assoluta complessitร del vino, รจ snella e ritmica. Si puรฒ berla da sola, come vino da meditazione, in abbinamento alla pasticceria tradizionale o, meglio ancora, con formaggi stagionati o con muggini affumicati, un piatto tipico del golfo di Oristano. Da servire a 14ยฐC.
a cura di Giuseppe Carrus
foto: Tenute Dettori
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