IL PROGETTO DI ARMILLARIA
Prendete un po’ di vino, metteteci insieme enocultura, curiosità, sapori antichi. Un’alchimia di elementi per dare vita al “Trattato sui Vini. Liber de vinis” di Arnaldo da Villanova, tradotto da Manlio Della Serra. Un lavoro editoriale minuzioso e ricercato (con testo a fronte e illustrazioni d’epoca) targato Armillaria,ÂÂ una nuova casa editrice che merita attenzione per gli ambiziosi progetti che si prefigge: occuparsi di “tentazioni letterarie dimenticate”, ovvero testi antichi, difficilmente reperibili, da proporre in tripla versione: stampa tipografica, ebook e pseudo book (ovvero volume rilegato a mano in serie limitata e numerata).
VINO E ALCHIMIA. I VINI MEDICATI
E con quale argomento debuttare, se non con il controverso rapporto tra vino e sapere alchemico? Per saperne di più, l’appuntamento è sabato 28 marzo, ore 18, a Napoli, nella Book Area di Healthy, dove insieme alla presentazione del libro si terrà una degustazione di vini dellaTenuta Montemagno accompagnata da finger food. Ma intanto un piccolo assaggio.
Qual era il ruolo del vino nel XIII secolo? Come lo si produceva? Ma soprattutto – domanda più appropriata – cos’era allora il vino? Ovviamente qualcosa di molto diverso da quello a cui siamo abituati oggi. Nel trattato di Arnaldo da Villanova - medico, alchimista, autore di opere d’argomento religioso, ma anche consigliere del re di Aragona e di Sicilia e medico di Bonifacio VII - si parla essenzialmente di vini medicati. Va da sé che non era solo per piacere che lo si beveva: all’aspetto degustativo si aggiungevano una serie di proprietà mediche che, d’altronde, non ci sono neppure così estranee, considerate le numerose ricerche che negli ultimi 40 anni si son date l’obiettivo di affrontare la correlazione tra vino e virtù curative.
LA PAROLA A ARNALDO DA VILLANOVA
Ma sentiamo direttamente dalla penna di Arnaldo da Villanova cosa il vino rappresentasse nel Medioevo: “Il vino mirabile giova ai melanconici, ai malati di cuore, a quanti soffrono di bruciori, soprattutto nelle vie epatiche, urinarie e alla vene; naturalmente e adatto anche ai colerici”.E ce n’è per tutti i gusti. Vini per gli anziani, per chi soffre di cuore, per i tisici, vino lassativo, per la vista, ma anche vino di rosmarino, di melissa, di assenzio e perfino vino d’oro.
Al di là delle mera materia, il Liber de Vinis conserva tutto il valore assertivo di un manuale per addetti, incorporando,come sostanze disciolte al suo interno, allucinazioni sia del mondo teologico, siafilosofico.
IL VINO CHE “TAGLIA VIA LA TRISTEZZA”
Attenzione, però, perché, seppur nella sua ottica di uomo di scienza del suo tempo, Arnaldo da Villanova, non ignorava quello che il vino di fatto è, ed è sempre stato dalla notte dei tempi: “E così serve a prolungare la vita, perché taglia via la tristezza che asciuga le ossa… Così si afferma che il vino è conservativo, confortante per la giovinezza e ve ne sono molte altre cose che moltiplicano il tipo di melanconia come l’affectus animi, non facilmente rimovibile attraverso la medicina, ma con discrezione, ragione e, prima ancora, per ricordo della potenza di Dio, in modo che la medicina si perfezioni con l’esercizio d’animo verso la scienza e le virtù a cui è diretta”.
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a cura di Loredana Sottile
Trattato sui vini di Arnaldo da VillanovaÂÂ | Traduzione, introduzione e note a cura di Manlio Della SerraÂÂ | Armillaria EdizioniÂÂ | 120 pp. Brossura con alette 12x18 € 10ÂÂ | Ebook € 4,99ÂÂ | PseudoBook € 7
Degustazione letteraria e presentazione libro | Book Area di HealthyÂÂ |ÂÂ via Merliani 118, Napoli |ÂÂ il 28 marzo alle 18 |ÂÂ per info e prenotazioni tel.ÂÂ 081 5584710