World's 50 Best Restaurants 2017 51-100. Scabin fuori dai 50, Romito dov'è? Aspettando Melbourne

29 Mar 2017, 07:35 | a cura di

Prime anticipazioni dall'organizzazione della classifica più attesa dall'alta ristorazione internazionale. Aspettando la premiazione australiana, il 5 aprile, ecco le riflessioni sulla parte bassa della lista. Con Davide Scabin di nuovo in purgatorio. E il mistero Niko Romito. 


Davide Scabin scende. E non è il solo

Le notizie di rilievo, per l'Italia dell'alta ristorazione, sono due: Davide Scabin in discesa alla posizione numero 59 e l'assenza di altri connazionali nella lista dei piazzamenti tra il 51 e il 100 diffusa poche ore fa dagli organizzatori della World's 50 Best Restaurants. Perché se è vero che gli occhi sono tutti puntati sulla cerimonia di Melbourne che il 5 aprile decreterà il prossimo vincitore della classifica più ambita dagli chef di tutto il mondo, anche la parte bassa dell'elenco stilato secondo un meccanismo di votazioni anonime piuttosto complesso offre spunti di riflessione da non sottovalutare. Banalmente, chi c'è sa di non poter rivendicare un posto nell'Olimpo dei 50, almeno per i prossimi 12 mesi. E il saliscendi del patron del Combal.0 è un esempio lampante di quanto questo scomodo limbo possa generare malumori e code polemiche. Rammarico in primis: nell'anno del trionfo di Massimo Bottura, a New York, Scabin era riuscito a rientrare nel gruppo di testa, da cui nella storia della lista sponsorizzata da San Pellegrino è uscito già due volte. Con l'edizione 2017, invece, lo ritroviamo in caduta dal 46 al 59. E in buona compagnia di altri celebri volti della ristorazione internazionale, come lo spagnolo Quique Dacosta, che perde di vista la metà più prestigiosa della lista, passando dal 49 al 62. Sopravanzato peraltro dal team catalano di Disfrutar, che quest'anno porta a Barcellona il premio per la new entry più alta in classifica, al numero 55 (questo significa anche che il 5 aprile non vedremo esordienti sul palco). Altre retrocessioni celebri quelle dello svizzero Andreas Caminada, dalla 47 alla 72, e di Magnus Nillson, ora numero 57, fino al 2016 al 41.

 

Chi c'è e chi no. Riflessioni a margine

Mentre festeggia l'esordio Ana Ros, premiata con lo scettro per la migliore chef donna del 2017, che si attesta con Hisa Franko al 69esimo piazzamento. E condivide la soddisfazione per l'ottimo piazzamento anche Umberto Bombana: per lo chef bergamasco trapiantato a Hong Kong il 2017 prosegua in grande spolvero, dopo il premio alla carriera a l'ascesa nell'Asia's 50 Best. Nella classifica globale conquista molte posizioni, passando dall'86 al 60. E salgono molto anche il Momofuku Ko di David Chang (da 97 a 58). Più sottile, invece, è l'interpretazione che prende le mosse dai nomi che mancano, quelli che nell'ultima edizione stazionavano tra i primi 100 e ora scatenano il gioco dell'indovina chi... ritroveremo nella parte alta della classifica? Che per l'Italia significa soprattutto sperare in un piazzamento che gli renda giustizia per Niko Romito, fino all'anno scorso fermo a quota 84. Tra qualche giorno scopriremo se il suo talento è stato premiato. Mentre la Francia spera in una promozione de L'Astrance e per Alain Ducasse a Plaza Athenee, rispettivamente al numero 57 e 58 nel 2016, e ora non pervenuti (dalla lista è scomparso anche il Pavillon Ledoyen del trionfatore Michelin 2017 Yannick Alleno, era al 72). Per altri versi, l'elenco diramato rivela un bel movimento che anima la parte bassa della classifica: in totale sono 11 le novità tra la 51 e la 100, con ingressi illustri come quello dell'Atelier Crenn, nella California di Dominique Crenn. Le altre considerazioni sono rimandate alla cerimonia di Melbourne: riuscirà Massimo Bottura a restare sul primo gradino del podio?

 

La lista completa 51-100 2017

 

a cura di Livia Montagnoli

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