Il fontego dei Tedeschi. 5 secoli di storia
Restano poco più di due settimane, e a Venezia si lavora alacremente perché il fontego dei Tedeschi sia pronto per il rientro in società dopo gli anni di chiusura (otto) che sono serviti al recupero statico e funzionale in seguito alla cessione dell'edificio al gruppo Benetton. Da secoli il grande complesso che guarda al ponte di Rialto accompagna la storia della città e la curiosità in Laguna è tanta. Riprogettato all'inizio del Cinquecento da Girolamo Tedesco per conto del Senato veneziano, il bel palazzo con loggiato sul Canal Grande all'epoca vide persino la partecipazione al cantiere di un giovane Tiziano, ai primi lavori al fianco del maestro Giorgione. Punto d'approdo per le merci in arrivo da Norimberga, per due secoli il complesso mantenne viva la propria identità commerciale, poi, alla fine del Settecento fu soppresso, restando a disposizione dell'amministrazione pubblica, sede della dogana napoleonica prima, e ufficio postale di riferimento per i veneziani dal periodo fascista in avanti, fino al 2008.
Cinque secoli di storia caratterizzati da peripezie costruttive che ne hanno alterato la struttura originale, soprattutto l'ultima colata di calcestruzzo risalente agli anni Trenta. E ora il Fondaco, tutelato in quanto monumento, è pronto per presentarsi ancora una volta alla città nella veste ripensata dallo studio OMA, che ha curato il restauro dell'edificio per conto della famiglia Benetton.
T al Fondaco dei Tedeschi. Il centro commerciale nel cuore della città
Dal 1 ottobre, dunque, il Fondaco dei Tedeschi tornerà sotto i riflettori come T Galleria, il brand che identifica i megastore extralusso del gruppo DFS (controllata di Lvmh, che ha avuto in affitto l'edificio), già presenti in molte città e aeroporti del mondo, ma all'esordio italiano. Prestando il fianco a un ripristino di quell'anima commerciale che caratterizza la storia del Fontego, ma pure strizzando l'occhio all'ambizione con cui la Venezia dei giorni nostri si offre al turismo internazionale. L'operazione affidata all'architetto Rem Koolhaas, non a caso, coniuga l'esigenza di preservare le vestigia del passato con un respiro innovativo che fa della tecnologia e degli allestimenti esclusivi (curati da Jamie Fobert) gli assi portanti del nuovo centro commerciale. E non mancherà di suscitare qualche polemica, con la scala mobile già ribattezzata “tappeto rosso” che ascende al padiglione vetrato in terrazza, destinato a eventi privati e iniziative culturali. Certo, i soffitti in legno decorato sono tornati a splendere lì dov'erano un tempo, come la scala in pietra d'Istria e i pavimenti alla veneziana. O le vecchie porte di accesso che conducono verso il grande cortile centrale. Tutt'intorno, in oltre 6000 metri quadri, si articolerà lo spazio commerciale, tra nomi della moda e del lusso, boutique esclusive, celebri brand della cosmetica, artigianato locale e specialità enogastronomiche. Tutto concertato per restituire a viaggiatori e veneziani un'esperienza di lifestyle all'italiana.
Il food store del piano terra
Al piano terra, al fianco delle vetrine dedicate a Gucci e Bottega Veneta, sorgerà il food store, una vera e propria boutique multimarca che promette di concentrare il meglio di vini e prodotti made in Veneto e made in Italy, con prodotti esclusivi per il Fondaco. Cosa dobbiamo aspettarci? A fare chiarezza è Cristina Brutto, senior merchandising per DFS Italia, impegnata negli ultimi frenetici preparativi per l'apertura: “Una delle missioni del T Fondaco dei Tedeschi è quella di promuovere le eccellenze del territorio. Sono stati minuziosamente selezionati prodotti di alta qualità in grado di trasmettere il meglio di quei sapori che hanno reso famosa la gastronomia italiana.L’assortimento di prodotti rispecchia la grande ricchezza e diversità del nostro paese, con la proposta di un’ampia gamma di prodotti, insieme a spezie e sughi regionali tipici”. E così accanto agli artigiani veneti troveranno spazio fornitori con lunghe tradizioni culinarie alle spalle, come piccole realtà a conduzione familiare a cui si è scelto di dare visibilità, nel rispetto di qualità delle materie prime e autenticità dei prodotti.
I prodotti made in Italy. Chi c'è
Per fare qualche nome, insieme a nomi collaudati come Domori, Sabadì, Amedei, Venchi, Majani, Bodrato (per il comparto cioccolato, dove giocherà anche il laboratorio artigianale veneziano Vizio Virtù), La Via del Tè, Savini Tartufi, Tartuflanghe, la food hall del Fondaco proporrà i dolci della Biscotteria Bettina, quelli del biscottificio Mattei, di Deseo e di Loison, la pasta di pastificio Gentile, Pasta Mancini e Pastificio Spinosi, i prodotti pugliesi dell'Agricola del Sole e il balsamico di Acetaia Malpighi, Acetaia Leonardi e Borgo del Balsamico. Ma anche i formaggi di Luigi Guffanti e il miele di Brezzo, i torroni di Barbero e i capperi dell'antico capperificio La Nicchia di Pantelleria. Per vini e liquori, rappresentati in grande misura, altrettanti nomi altisonanti, da Antinori a Ferrari, da Gaja a Ornellaia, passando per Contadi Castaldi, Lungarotti, Santa Margherita. Le grappe di Bepi Tosolini e i whisky altoatesini di Puni. Tutti raccolti in uno spazio modulabile, ideato “come un unico ambiente in cui gli assortimenti sono presentati per categorie merceologiche e successivamente per produttore”, per offrire al cliente un percorso logico e articolato tra allestimenti di pregio e prodotti di qualità.
Piacerà ai veneziani questo centro commerciale all'esordio nel cuore della città?
T Galleria al Fondaco dei Tedeschi | Venezia | dal 1 ottobre 2016 | www.dfsgroup.com
a cura di Livia Montagnoli