I vini rari questa volta ci portano nella piccola grande regione del centro Italia e ci fanno scoprire due grandi etichette, molto diverse da loro ma accomunate dalla passione innata (e dalla voglia sperimentare) di chi li produce. Il primo è un Vino Santo che abbiamo riassaggiato dopo 12 anni dalla vendemmia: lo produce il vignaiolo Stefano Grilli ad Amelia, che già ci sorprende ogni anno con le sue particolarissime bollicine ancestrali.
Frutto di trebbiano e malvasia che subiscono appassimento in fruttaio, il Vino Santo è un qualcosa di antico, che trova però la sua contemporaneità grazie a una beva appagante, sinuosa, mai pesante o stucchevole.
Il secondo lo produce una cantina giovane, ma da un piccolo appezzamento vecchissimo. Parliamo di 70 piante prefillossera, che hanno compiuto 130 anni, coltivate a piede franco. Il vitigno è il trebbiano spoletino è il risultato è un grande bianco, capace di stupire il nostro palato, ma soprattutto di invecchiare molto bene.